È un Catania da record quello che si appresta ad affrontare il Licata nella gara casalinga del 22 gennaio. I ragazzi di Giovanni Ferraro, primi in classifica con 12 punti di vantaggio sul Lamezia Terme, occupano infatti la vetta solitaria anche per quanto concerne il distacco dalla seconda nei top cinque campionati europei. Una vera e propria cavalcata, quella della squadra siciliana. Che viaggia spedita verso la C trainata da mille certezze in campo e fuori. Una di queste? Senza dubbio Marco Palermo.
15 presenze stagionali, tre reti (rispettivamente contro Lamezia Terme, Polisportiva Santa Maria Cilento e Trapani), due assist. Statistiche probabilmente persino ingenerose alla luce del grande contributo offerto dal centrocampista sia in fase offensiva che di ripiegamento.
Ma chi è quel ragazzo classe 95 che nonostante il cognome sulla maglia ha già fatto innamorare tutti i tifosi del Catania? E perché la sua storia è una vera e propria testimonianza di scalata perfetta verso i propri sogni? Cresciuto nel settore giovanile del Catania, Marco Palermo muove i suoi primi passi nella squadra regionale San Pio X (formazione con la quale conquista la promozione in Eccellenza) prima di accasarsi al Siracusa. Quello azzurro, per lui, sarà un vero e proprio trampolino di lancio: 114 presenze, 3 reti (una delle quali proprio contro il ‘suo’ Catania), 8 assist ed un salto che- dalla Serie D alla C- gli ha regalato anni da ricordare al fianco dei vari Baiocco, Lele Catania, Arena (attuali collaboratori tecnici del Catania), Mascara, Valente ed Azzi ,alle dipendenze tra gli altri di Andrea Sottil, Paolo Bianco ed Ezio Raciti. Direttore di quella squadra? Proprio Antonello Laneri, attuale ds del Catania che lo porterà poi con sé in rossazzurro.
Altro giro, altra corsa. Nella stagione 2019/20 il presente di Marco si chiama Sicula Leonzio. Una salvezza sofferta, quella conquistata in bianconero ai playout, impreziosita da 31 gare, 4 assist ed un gol, segnato anche stavolta contro il Catania. Una partita speciale al ‘Massimino ‘per Marco che segna su tap-in dopo soli 5’ e quasi chiede scusa ai tifosi etnei in segno di rispetto. Quando si dice predire il futuro.
Ed il futuro, dopo le parentesi con Pergolettese e Latina, è proprio alle pendici dell’Etna. Con Catania che rinasce radiosa dalle ceneri ed il figliol prodigo che torna a casa, realizzando il sogno di una vita e mostrando a tutti il suo talento. Perché l’identikit di Palermo è davvero al di sopra della categoria: buon fisico, corsa, disponibilità al sacrificio, capacità di recuperare il pallone, ottimo senso d’inserimento. E se a tutto questo si aggiunge un senso di appartenenza con pochi eguali ed una serietà fuori dal campo smisurata ecco spiegata la genuina passione di città e dirigenza per il numero 23 che ha tutte le intenzioni, da ragazzo del popolo, di prendersi sulle spalle i suoi colori. E trascinarli, velocemente, verso gli ambiti palcoscenici.
A cura di Damiano Tucci