Passionale e vulcanico, combattivo e innamorato. Nella stagione che ha segnato il ritorno in Serie C del Catania, i rossazzurri hanno fatto affidamento su un uomo in più: il pubblico del Massimino. È sempre stato il dodicesimo uomo in campo, non si allena, non gioca eppure vince: i tifosi rossazzurri, nella stagione dei record, hanno contribuito a stabilire record importanti per la categoria. Zero sconfitte in casa e tanti gol segnati per i ragazzi di Giovanni Ferraro, spinti dal calore della propria città.
L’estate scorsa, a pochi mesi dall’amarezza per il fallimento dello storico Catania 1946 e con l’incognita legata al futuro, i sostenitori rossazzurri hanno risposto presente sin dalle prime battute dell’era Pelligra. Lo hanno fatto in maniera concreta, dimostrando attaccamento alla maglia e ai colori, riscrivendo il nuovo record di abbonamenti nella storia della Serie D. La società rossazzurra vanta, infatti, 11.427 abbonati. E tale numero ha permesso di superare le precedenti detentrici del primato ovvero Palermo e Parma, seguite poi da Cesena, Bari e Modena.
Come se gli oltre undicimila abbonati non bastassero, a riempire gli spalti del Massimino c’hanno pensato i due/tremila spettatori -tra cui tante donne e bambini – che domenica dopo domenica hanno deciso di acquistare il biglietto per assistere alle partite di un Catania sempre più protagonista solitario del campionato.
La media stagionale di presenze per le partite casalinghe è infatti di 14.500 tifosi, con il record di presenze stabilito nella gara contro la Mariglianese lo scorso 12 febbraio con 16.371 spettatori.
Se i successi in campionato hanno restituito fiducia nel futuro, le vittorie sul campo hanno fatto tornare anche la voglia di viaggiare. Non a caso i rossazzurri guidati da Giovanni Ferraro hanno avuto la sensazione di giocare “in casa” anche in molte gare in trasferta. Da inizio stagione ad aver percorso centinaia di chilometri in autostrada e ad aver preso diversi traghetti sono stati in media mille tifosi a partita. Così come successo a Ragusa, Licata, Cittanova, San Cataldo, Locri e in tante altre realtà di Serie D. Tutte rimaste incantate da una delle tifoserie più calde d’Italia.
Insomma, numeri e record da capogiro che fanno invidia a molte società, anche di Serie A, e che confermano che una piazza come quella alle pendici dell’Etna merita ben altri palcoscenici.
A cura di Angela Sciuto