“I valorosi sopravvivono alla morte, onore a te Sinisa“. Queste le parole contenute nello striscione apparso oggi, nel prepartita di Catania-Trapani, sulle tribune dello stadio Angelo Massimino. L’intento è quello di onorare la memoria di Sinisa Mihajlovic, allenatore della squadra siciliana nella stagione 2009/2010, e più in generale una figura importante all’interno del panorama sportivo italiano.
8 dicembre 2009: Gianluca Atzori, dopo un pessimo avvio di stagione, lascia l’incarico di allenatore del Catania e al suo posto subentra Mihajlovic. L’allenatore serbo, agli inizi della sua carriera da allenatore, raccoglie una squadra con una situazione di classifica disastrosa ( 9 punti conquistati in 15 giornate). Il cambio di allenatore però riaccende la luce ai calciatori del club siciliano, che riescono a inanellare una serie di risultati positivi, ottenendo anche delle vittorie prestigiose come lo 0-1 dell’Olimpico di Torino, all’epoca casa della Juventus, e il 3-1 casalingo ai danni dell’Inter di Josè Mourinho. A fine campionato il Catania chiude in 13esima posizione con 45 punti, di cui 36 conquistati sotto la guida di Mihajlovic.
Se i tifosi hanno già vinto la loro partita con lo striscione esposto in tribuna, il Catania invece dovrà riscattare la prima sconfitta in campionato. La squadra siciliana ha perso infatti per 2-1 nell’ultimo turno in casa del Santa Maria Cilento, e le inseguitrici, tra cui l’avversario di oggi, il Trapani, sperano di poter recuperare altro terreno alla capolista. Una sfida suggestiva tra due squadre che hanno calcato palcoscenici più importanti, e che mirano a tornare tra i professionisti. Il Catania, primo con 39 punti e a +10 sul Locri, vuole proseguire la sua marcia inarrestabile in casa, dove ha ottenuto 8 vittorie su 8. Il Trapani, sesto a 23 punti, tenterà di tornare dal Massimino con dei punti fondamentali per un piazzamento in ottica play-off.
Prima del calcio di inizio della gara contro il Trapani, il Massimino ha ancora una volta omaggiato Sinisa Mihajlovic. Per il serbo è stato raccolto un minuto di silenzio. Tanti anche gli striscioni sugli spalti.