Adesso è impossibile fare previsioni. E qualsiasi cosa venga scritta, o detta, lascia il tempo che trova. Catania riavrà il calcio. Questo è certo. Ma, Noif (le leggi che regolamentano il calcio) alla mano, bisognerà attendere, per capire da dove, e con chi, ripartirà la storia calcistica rossazzurra.
Iniziamo da un principio fondamentale: le città che perdono l’affiliazione alla Figc della propria squadra da tornei professionistici, volgarmente definito “fallimento”, hanno diritto a costituire una nuova società in rappresentanza del comune di appartenenza. È definito dall’articolo 52, comma 10 delle Noif, che ha preso il posto dell’ex ‘Lodo Petrucci’. In tanti hanno già beneficiato di questa norma. Da Venezia a Parma, da Salerno a Bari, fino a Foggia e Carpi.
Sia chiaro: dal momento della revoca dell’affiliazione, la ‘palla’ passa al Comune, che deve assegnare un nuovo titolo sportivo alla società che, avendo manifestato interesse, garantisca maggiori garanzie. La Figc, dunque, investe l’amministrazione di individuare un nuovo soggetto capace di ridare vita al calcio cittadino.
Una volta che il Comune, dopo aver aperto un bando pubblico, assegnerà il titolo sportivo, la nuova società deciderà a quale campionato dilettantistico aderire (ovviamente l’obiettivo deve essere quello di ripartire almeno dalla D). Figc e Lnd fisseranno un importo come ‘fondo perduto’, solitamente è 300.000 euro per la D ma nei casi di Bari, Palermo e Foggia la cifra, vista l’importanza della piazza, venne ritoccata al rialzo ed è probabile che questa avvenga anche col Catania. Se la società che si aggiudica il bando comunale non dovesse essere in grado di ottemperare a tali richieste per la D, può richiedere di ripartire da tornei dilettantistici inferiori versando una cifra minore (solitamente per un Eccellenza regionale, ad esempio, la cifra è di 100.000 euro).
Ovviamente bisognerà attendere la chiusura della stagione affinchè la Figc possa avviare l’iter per l’inserimento in sovrannumero del ‘nuovo’ Catania a un campionato dilettantistico. Sarà il presidente della Figc Gabriele Gravina a stabilire le date, in base anche ad eventuali altre mancate iscrizioni nei tornei professionistici e l’inevitabile balletto di ricorsi e controricorsi. Tuttavia la città di Catania può giocare d’anticipo, essendosi vista già revocare l’affiliazione, tant’è che il Comune sta già lavorando da tempo al bando.
A cura di Fabrizio Caianiello