Cavese, il DS Fusco: “Ora serve continuità. Mercato? Stiamo valutando”
Dopo alcune difficoltà nella prima parte di stagione, la Cavese sta iniziando a trovare continuità nei risultati: con la vittoria per 0-1 in casa del Rende sono infatti tre le vittorie consecutive per i campani. La vetta dista solo due punti (ma la Gelbison deve recuperare una partita) e l’obiettivo dichiarato dalla Cavese rimane quello della promozione diretta: a confermarlo è anche il Direttore Sportivo dei campani, Pietro Fusco, intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni.
Fusco è uno dei DS più rinomati in Serie D – visto il suo curriculum di spessore – e ha accettato la sfida di riportare i campani nel professionismo. Calciomercato, bilancio di metà stagione e passato allo Spezia: le parole del direttore della Cavese a SerieD24.com.
“Bene gli ultimi risultati, ma serve continuità”
Tre vittorie consecutive, secondo posto consolidato e vetta vicinissima, ma per Fusco (e per le ambizioni della Cavese) non è ancora abbastanza. “Sta venendo fuori il nostro reale valore, ma non basta. Adesso bisogna avere quella continuità che – come dicono i risultati fino ad oggi – non abbiamo ancora avuto o comunque abbiamo avuto in parte”.
“L’obiettivo è chiaramente la promozione diretta, ma se non siamo continui diventa difficile. La lotta è ancora apertissima, ma per arrivare in vetta bisogna cercare di emulare chi è stato più bravo di noi fino ad oggi”.
Fusco: “Mercato? Potrebbe non essere ancora chiuso”
La rosa della Cavese è di tutto rispetto e anche nel mercato invernale è stata notevolmente migliorata con gente del calibro di Banegas, per citarne uno. Nonostante tutto, il calciomercato dei campani potrebbe non essere ancora finito, come spiega il DS Fusco. “Abbiamo una rosa molto ampia, ma è sopraggiunto un problema in difesa. Altobello ha avuto un problema fisico negli ultimi giorni e stiamo aspettando alcune valutazioni strumentali: se dovessero esserci notizie non positive, andremo alla ricerca di un altro difensore”.
Nell’attesa comunque non è stato ancora individuato nessun nome, anche perché come ripete il direttore, la società ha comunque piena fiducia nella rosa attuale. “Altrimenti bisognerebbe fare le rose di sole 12 persone. Abbiamo una rosa di più di 20 giocatori e bisogna quindi dar fiducia a chi è già in rosa” ha dichiarato Fusco. “Non abbiamo individuato alcun profilo sia perché dobbiamo ancora valutare se intervenire o meno, ma anche perché è una cosa molto recente. Stiamo facendo alcune valutazioni insieme alle persone che lavorano con me, ma non c’è fretta”.
“Ho scelto Cava per mettermi alla prova”
Un passato nel professionismo, prima allo Spezia tra settore giovanile e prima squadra, poi alla Sambenedettese in Serie C. Adesso Fusco ha scelta la Cavese in Serie D, accettando di scendere di categoria quasi per una scommessa personale. “Sembra un paradosso, ma pur essendo napoletano non ho mai lavorato in Campania: ho sempre lavorato al nord. Volevo capire come fosse lavorare nelle difficoltà oggettive della mia regione: mi piacciono le sfide e volevo mettermi alla prova”, ha spiegato il DS bluefoncé.
“In ogni caso, lavoro in una società che di dilettantismo ha poco: serietà, solidità e ambizione sono alla base del nostro progetto. In più, ho scoperto che Cava è una città bellissima e ordinata: me ne hanno sempre parlato bene, ma avendo lavorato sempre lontano da qui, non l’avevo mai potuto constatare. È proprio piacevole stare qui”.
“Miglior colpo allo Spezia? Sono tantissimi”
La sua avventura più lunga e ricca di soddisfazioni è sicuramente quella allo Spezia, con cui è rimasto dal 2009 al 2017, prima nelle vesti di allenatore nel settore giovanile, poi come coordinatore del vivaio e in seguito come direttore sportivo della prima squadra. Oggi lo Spezia è una bella realtà in Serie A, in cui militano ancora calciatori che furono scoperti proprio da Pietro Fusco. “Ho avuto la fortuna e la bravura di scoprire numerosi ragazzi che oggi navigano tra Serie C, B e Serie A: per fare qualche nome, dico Simone Bastoni, Maggiore, Acampora, Marras, ma ce ne sono molti altri”, ha dichiarato Fusco. “Sono stato anche fortunato: sicuramente la struttura e gli investimenti della proprietà hanno reso il mio compito più facile”.
Tra i tanti, c’è però un colpo di cui Pietro Fusco va orgoglioso. “Il colpo di cui vado più fiero è il primo ed è Patrick Ciurria. Per quel colpo ho quasi un valore affettivo, perché lo presi per una cifra vicina ai 12.000 euro e oggi è uno dei calciatori più richiesti in Serie B: non a caso lo ha acquistato il Monza, che ha un potere notevole”.
“Giovani dalla D ai pro? Serve coraggio”
Di giovani se ne intende, di giovani italiani – visti i nomi citati prima – pure: Fusco ha voluto dire la sua anche sulla poca importanza che viene data a quest’ultimi nei campionati dilettanti. “Serve coraggio e serve condividere le proprie idee e collaborare con l’area tecnica, in particolare con l’allenatore. Io portai Mastinu in B allo Spezia dalla Serie D: oggi il ragazzo gioca in B in pianta stabile”, ha esclamato Fusco.
“Ciò che però oggi manca e per cui molti ragazzi non vengono notati, è la poca presenza dei DS nei campi. Vuoi perché è scomodo arrivarci, vuoi perché ci sono strutture obsolete, ma quello che noto è che la nostra presenza è nulla o quasi” spiega Fusco. “Ci si affida spesso allo scout o al procuratore di turno e non si ottengono i risultati sperati: dipende comunque dalle ambizioni dei direttori. È anche vero che il ruolo del DS oggi è cambiato. Prima si pensava solo a selezionare i calciatori, oggi si pensa a tante altre cose e il vero compito del direttore sportivo è quasi passato in secondo piano”.
La sfida di Fusco è adesso quella di far tornare tra i professionisti la Cavese e la crescita di una società passa anche e soprattutto dalla crescita dei giovani. A Cava ce ne sono parecchi interessanti, chissà che tra qualche anno non ne ritroveremo qualcuno in Serie A, in modo che – oltre ai vari Bastoni, Acampora e Maggiore – il direttore bluefoncé abbia ancora altri colpi di cui poter andare fiero.
A cura di Domenico Cannizzaro