Tempo di finale play-off nel girone H: a contendersi l’alta posta in palio saranno la Cavese di Troise e il Nardò di Ragno. La gara si giocherà al “Simonetta Lamberti” di Cava de’ Tirreni, in assenza di pubblico a causa della decisione del giudice sportivo dopo lo spareggio di Vibo Valentia.
Entrambe le squadre arrivano da due convincenti vittorie in semifinale. Da una parte i bluefoncé, reduci dal netto 3-0 contro il Casarano, un risultato non scontato dopo la pesante sconfitta contro il Brindisi. Dall’altra parte il Nardò, autore di un’ottima prestazione contro il Barletta, coronata dalla vittoria per due reti a zero.
Quest’oggi, alla vigilia della finale, Troise ha presentato il match alla stampa. Diversi i temi affrontati dall’allenatore: a partire da un resoconto su quanto fatto alla guida della Cavese in questi due anni, fino alle osservazioni sulla gara di domani.
“Guidare per due anni la Cavese è stato un privilegio. Abbiamo costruito tanto, attribuisco un significato importante a questi due anni. Sia per quello che ho fatto che per quello che ho ricevuto. Oggi sento di essere un allenatore migliore. L’unico rimpianto è non aver riportato il club in Lega Pro“. Ha aperto così, Troise, la conferenza stampa alla vigilia della finale contro il Nardò. “Sono tutti disponibili, diversi giocatori – ha continuato- dopo la partita di Casarano mi hanno dimostrato di stare bene. Considererò l’equilibrio della partita e l’alta posta in palio. Cercherò di compiere le scelte giuste sia prima del calcio d’inizio che a gara in corso. Il Nardò è una squadra con uno stile di gioco molto costante. Sono molto fisici, difficili da penetrare. A gennaio, inoltre, si sono rinforzati sul mercato. Cercheremo di metterli in difficoltà, rispetto agli incontri precedenti dobbiamo essere più efficaci“.
Troise ha poi fatto il punto sulla condizione mentale della squadra: “Al match ci arriviamo motivati. Conosciamo l’importanza della gara. I ragazzi sono stati bravi a mettere alle spalle la delusione dello spareggio, concentrandosi sui play-off“. In conclusione, l’allenatore ha parlato del possibile futuro della Cavese, affermando quale, secondo lui, è la strada giusta da intraprendere. “Sono convinto che in questa squadra c’è tanto da salvare. Credo che se ognuno cercherà di imparare da questi anni la Cavese andrà dove merita, almeno in Serie C. Viceversa, se si cerca in modo riduttivo, a volte anche povero, di attribuire il risultato mancato ad un solo capro espiatorio allora la strada sarà più lunga“.