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Ancona, Tiong insiste e vuole continuare a fare calcio: le ultime

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Il club marchigiano non si è iscritto in Serie C, ma bisognerà capire cosa succederà dal punto di vista legislativo

In casa Ancona c’è ancora tanta incertezza sul futuro del club. L’annuncio della cessione arriva dopo l’esclusione dal campionato di Lega Pro decretata dalla Covisoc a causa del mancato pagamento di spettanze relative a stipendi di giocatori e altri tesserati da marzo scorso.

Dopo una salvezza conquistata sul campo, la situazione era precipitata. Lo scorso 4 giugno, nella giornata in cui si sarebbero dovute completare l’istanza e la documentazione per l’iscrizione al campionato, era emerso il mancato pagamento delle spettanze con impossibilità di avere le carte in regola. Circostanze poi sfociate nella pronuncia della Covisoc riguardante la mancata iscrizione dell’ Ancona al campionato di Lega Pro.

Ancona, la lettera di Tiong alla FIGC

“E’ stata formalmente data notizia alla Federazione Italiana Giuoco Calcio e i dettagli verranno resi noti a conclusione dell’operazione, già fissata per domani”. “Tale operazionescrive Tiong nella lettera alla Figc sulla cessione del club è volta a permettere la continuità aziendale e sportiva mediante l’avvicendamento con la nuova proprietà la quale, in conformità alle proprie manifestazioni di intento, provvederà a dotare Us Ancona srl delle capacità manageriali e finanziarie al fine della conservazione del patrimonio sportivo della stessa, della possibilità di iscrizione alla Serie D ed in particolare della continuità del relativo settore giovanile, dell’identità storica della Us Ancona srl, nonché del miglior interesse della collettività e della stessa tifoseria senza necessità di ricorso alla procedura ex art. 52, c. 10, Noif”.

Una volta formalizzati gli atti notarili, verranno comunicati “il cambio sia della proprietà che del management”.

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Ancona, bisognerà capire cosa succederà dal punto di vista legislativo

La situazione è molto complessa. Com’è noto, infatti, non è possibile per un club escluso da un campionato professionistico partecipare con la stessa matricola ad un campionato dilettantistico. E soprattutto questa cosa rischia di bloccare la nascita di una nuova società come previsto dall’art.52 comma 10 delle Noif e come sta provando a fare il Sindaco di Ancona.