Chi è Kayode, la stellina della nazionale U19. Dopo l’ottimo cammino della nazionale U20 e la delusione dell’Under 21, pure l’Italia Under 19 è stata protagonista di quest’estate di sport. I ragazzi di Bollini sono stati trascinati in finale contro il Portogallo grazie alle prodezze di Hasa, Lipani ed Esposito. Ma non solo, tra i protagonisti c’è il difensore della Fiorentina Kayode in gol nella finalissima contro i lusitani, rete che ha poi regalato il torneo agli azzurrini dopo vent’anni dall’ultima volta. Il terzino classe 2004 scenderà inoltre in campo nel primo match di Serie A 2023/24. Italiano ha infatti scelto di inserirlo tra gli 11 titolari che partiranno contro il Genoa. Una storia che insegna a non mollare mai, dalla ripartenza in Serie D a campione d’Europa.
Classe 2004, nato a Borgomanero in provincia di Novara, è un terzino destro ma all’occorrenza impiegabile anche sul versante sinistro. Cresce nel settore giovanile della Juventus e viene successivamente scartato dai bianconeri. Kayode riparte dalla Serie D con la maglia del Gozzano e a 16 diventa subito titolare, diventando il primo 2004 a segnare nella categoria con la rete alla Castellanzese.
Nel 2021 arriva una nuova occasione. Infatti, bussa alla porta la Fiorentina che lo rende in poco tempo uno dei pilastri della formazione di Aquilani e nella stagione successiva diventa il leader assoluto del reparto difensivo con 38 presenze, 6 reti e 3 assist totali. Dotato di grande fisicità e di grande vena realizzativa pur giocando come terzino e all’occorrenza esterno di centrocampo. Le grandi prestazioni nella competizione potrebbero aumentare sia il prezzo del cartellino che le possibilità di vederlo protagonista nella prima squadra di Italiano nella prossima stagione. L’allenatore dei viola ha deciso infatti di puntare sul giovane terzino, schierandolo titolare alla prima partita della nuova stagione di Serie A contro il Genoa. Dalla Serie D a protagonista di una delle più importanti competizioni giovanili, la favola di Kayode è appena cominciata.
A cura di Niccolò Parenti