Chievo, giudici ricusati non possono pronunciarsi, si dovrà ricominciare
La lunghissima battaglia tra il Chievo di Campedelli e la giustizia ordinaria non accenna a terminare. Oggi infatti, il Consiglio di Stato ha pronunciato un’ordinanza tramite la quale ha annunciato l’impossibilità di esprimersi su alcun aspetto dell’istanza cautelare. Di fatti, il collegio, in quanto in parte ricusato non ha potuto esprimersi costringendo al rinvio l’intera udienza.
Chievo: il motivo della decisione del Consiglio
Come si apprende dalla sentenza, nei giorni scorsi, uno dei legali del club scaligero (Stefano De Bosio) ha presentato una memoria nella quale sollevava l’idea che all’interno del Collegio V, quello deputato a raccogliere l’ultima istanza e sancire la sentenza definitiva, ci fosse un conflitto d’interessi. De Bosio ha fatto notare come, all’interno del collegio, ci fossero alcuni giudici contemporaneamente membri della giustizia sportiva. Gli stessi quindi che, alcuni mesi fa, avrebbero già condannato il Chievo in prima istanza. Addirittura, nel consiglio chiamato a decidere oggi, i membri anche della giustizia sportiva sono tre su cinque. Il conflitto di interesse è, per il legale del Chievo, presto spiegato.
Proprio per questo motivo quindi parte della commissione, come si legge dall’ordinanza, è stata ricusata e quindi impossibilitata ad esprimersi. Dalla decisione di oggi dipendeva molto del destino del Chievo, sparito dal calcio professionistico ormai da un anno. Infatti, una sentenza favorevole potrebbe restituire al Chievo il patrimonio della società calcistica, di cui fanno parte anche le proprietà dei cartellini dei giocatori.
Proprio a questo proposito, De Bosio, in conferenza stampa si era espresso circa il risarcimento che la Federazione avrebbe dovuto riconoscergli una volta arrivata la sentenza: ” In questo caso la federazione dovrà porsi il problema di un risarcimento mostruoso (100 milioni). Parliamo di un qualcosa di grande dai calciatori svincolati al valore patrimoniale, dimensioni pari alla mancata qualificazioni ai Mondiali per la FIGC. Una soluzione immediata? “Ipotesi di ammissione ad un campionato come la serie D o C, un risarcimento minimo per “tornare in vita”, ma questi sono tutti discorsi da fare con Gravina” Le brutte notizie però, per Campedelli e i tifosi gialloblù non terminano qui. Proprio per questo motivo ci sarà bisogno di ricominciare con giudici nuovi. Sulle date non c’è ancora alcuna certezza e la lunghissima battaglia continua senza sapere quando mai potrà terminare.