Immaginate di stare in aeroporto a Linate in attesa di un aereo direzione Palermo. Una giornata intensa di lavoro e impegni in giro per Milano. Sono all’incirca le 22 ed all’improvviso WhatsApp e tutti i social impazziscono di messaggi: “Compà, sei finito su Sanremo“. Trecento messaggi di questo genere e l’incredulità che ti assale. Bene, questa storia è accaduta ieri sera a Maurizio Ciaramitaro, ex attaccante del Trapani e del Palermo. Ieri sera, il suo amico e tifosissimo del Trapani Ivan, ha mostrato dalla platea durante l’esibizione di Peppino Di Capri la maglia del Trapani numero 14 di Ciaramitaro. “Un folle totale“, scherza Maurizio durante la lunga chiacchierata che ci ha rilasciato.
“In venti anni non ho mai avuto tutta questa popolarità“, dice Maurizio Ciaramitano in esclusiva ai nostri microfoni. Ci descrive per filo e per segno tutta la serata di ieri 10 febbraio, che mai dimenticherà: “Un folle è stato (ride, ndr). Ma Ivan, tifosissimo e malato del Trapani, è andato dappertutto con la mia maglia, pure al viaggio di nozze. Ma io che penso che questo se ne va a Sanremo con la mia maglia?“. Impensabile come cosa, soprattutto dopo una giornata di lavoro a Milano: “Io ero in aeroporto a Linate, avevo l’aereo per Palermo alle 22.20. E mi comincia ad arrivare la prima chiamata da miei amici fraterni ‘Compà, vedi che sei a Sanremo’, e io rispondo ‘Come a Sanremo?‘. Io pensavo all’inizio che fosse tutto uno scherzo, poi mi arriva la foto con questo che sventolava la maglia: era Ivan. Questo ragazzo che conosco è un tifosissimo del Trapani. Mi ha distrutto il telefono tra messaggi e post sui social. Un inferno è successo nel giro di due ore“.
Ma il tutto è stato ancora più emozionante perché: “Io sono stato preso all’improvviso. Non sapevo mica che Ivan andasse a Sanremo con la mia maglietta. Di solito mi manda le foto che sta a Santo Domingo con la mia maglia. Questa volta non mi aveva avvisato che l’avesse portata anche a Sanremo. Io l’ho scoperto all’improvviso mentre ero a Linate“, continua Ciaramitano: “Ti giuro che in 20 anni di carriera non ho mai avuto tutta questa popolarità. Sì, ti conoscono, ma capisci Sanremo, in mondovisione, il programma più importante che abbiamo in Italia da 73 anni. Solo un folle poteva fare una cosa del genere. Poi l’hanno beccato durante l’esibizione di Di Capri, uno dei momenti più importanti della serata“.
Trapani che in questo momento non sta vivendo un periodo fiorente, e Ciaramitano lo commenta così: “Sì, il Trapani non sta attraversando periodi belli come io li ho attraversati quando abbiamo sfiorato la Serie A”, poi continua a parlare dell’evento di ieri sera e di Ivan: “E’ sempre stato affezionato a me ed è un ragazzo malato del Trapani e con la mia maglia è andato dappertutto. Ricordo una volta è andato a vedere una partita dell’Italia all’Europeo con la mia maglia. Ne ha girati di posti, ma arrivare alla follia pura di trovarsi addirittura a Sanremo. Devo dire che ha avuto un bel coraggio e non me l’aspettavo proprio“.
Trapani per Maurizio è una delle piazze che ha cuore e ci racconta il legame con la città e i tifosi: “Ho bellissimi ricordi di Trapani. La cavalcata che abbiamo fatto per arrivare in Serie A quando c’era mister Cosmi, diciamo che quello è stato l’apice che il Trapani Calcio ha toccato nella sua storia. Io sono sempre stato legato alla piazza. Appena arrivato ho trovato un ambiente sano e una società importante come quella Moraci, che volevano bene alla città e davano tutto per il club. Trapani era un’isola felice“. Da dirigente sarebbe disponibile a tornare Ciaramitano?, “L’ho fatto l’anno dopo che ho smesso di giocare, poi non ci sono stati più i presupposti perché è cambiata la società. Per me Trapani è una piazza che ho a cuore ed è ovvio che sarei disposto a dare una mano“.
Metà carriera al Trapani, metà al Palermo. Il cuore di Maurizio Ciaramitano è diviso in due da queste piazze. “Palermo è la squadra della mia città“, poi continua dicendo che: “Sono per una Sicilia unita. Che sia Palermo, Trapani, Catania o Messina. Noi del Sud dovremmo essere molto uniti sia umanamente che calcisticamente. Poi le rivalità basta che siano cose che non vadano oltre e ci possono stare. Il Palermo ora si sta rilanciando, il Catania tornerà tra i professionisti e mi auguro altre società come Trapani, Messina, Siracusa possano ritornare nel calcio che conta. E’ questo quello che mi auguro da palermitano e siciliano”.
Dalla D alla Serie B, la cavalcata del Palermo è stata straordinaria. Ci si augura che anche il Trapani possa fare una cavalcata del genere, e Ciaramitano dice la sua: “Per fare come ha fatto il Palermo, Trapani ha bisogno di una società solida ed un gruppo forte, che voglia bene a questa città e che possa riportare il Trapani in alto. Il Palermo credo che abbia trovato una società dove sanno fare calcio. Si è rilanciato il Palermo, stanno facendo una stagione importante e a Corini hanno portato giocatori importanti. Il Palermo deve ambire almeno ai play-off“. Un augurio che si fa tutta la città e i suoi tifosi.
Ciaramitano è stato nel Palermo più forte di sempre: da Miccoli a Cavani, per poi passare a Pastore e Simplicio. “Ritagliarti 5 minuti in quel Palermo per me era un motivo di grande soddisfazione. C’era Ilicic, Pastore, Cavani, Miccoli, giocatori di un certo livello. Ho avuto la fortuna di aver fatto parte di quel Palermo, e ne sono veramente fiero“. Aneddoti ce ne sono tanti di quegli anni, ma Ciaramitano se ne ricorda due in particolare: “Uno è con Cavani. Io ho fatto la presentazione insieme a Cavani, era una macchina da guerra. Andava al doppio rispetto agli altri. Un altro è con Miccoli. Durante un’amichevole contro il Wolfsburg, squadra più forte della Germania all’epoca. Eravamo in panchina insieme e risultato sullo 0-0. Lui mi disse ‘Ciara, ora entro, faccio lo scavino al portiere e tu fatti trovare vicino alla bandierina che vengo ad esultare lì‘. Sai come è finita? Abbiamo vinto 1-0, gol di Miccoli con uno scavino da 35 metri ed è venuto ad abbracciarmi. Giocatore pazzesco, Fabrizio Miccoli“.
Un 2023 iniziato col botto per Ciaramitaro: “Sì, inaspettato. Ero stanchissimo a Linate, ed è venuta fuori sta cosa bella e piacevole, ma allo stesso tempo inaspettata. Mi ha sfondato il telefono (ride,ndr)”. In conclusione, ecco gli obiettivi del suo 2023: “Io vivo tranquillamente la mia vita facendo le mie cose. Chi mi conosce sa che persona sono, a parte un discorso calcistico e del giocatore che sono stato. Ho una scuola calcio, sono pronto a dare una mano al mio ex procuratore e aiutare questi ragazzi che hanno un po’ di talento. Adesso è diventato tutto troppo semplice per loro. Pensano che quando fanno 2 partite sono diventati già giocatori, ma non è così. Io quando avevo 19 anni prima di fare una partita a Livorno dovevo sudare e dare il trecento per cento. Io proverò a dare consigli e metterli nella giusta via“, questo è Maurizio Ciaramtiaro.
A cura di Diego Sarti