Razzismo nei confronti di un calciatore: squadra abbandona il campo
Ennesimo episodio di razzismo nel mondo del calcio. Questa volta sarebbe accaduto a Fisciano, in provincia di Salerno. La squadra locale, militante ne campionato di Seconda Categoria, si è vista costretta ad abbandonare il campo al 25′ del secondo tempo durante la sfida sul campo del Lettere valida per la quinta giornata di ritorno a causa di insulti razzisti rivolti da parte di un gruppo di tifosi nei confronti di Dione Moussa.
L’episodio di razzismo
Al decimo minuto del secondo tempo, secondo quanto riportato dal quotidiano “Cronache di Salerno” e dall’allenatore del Città di Fisciano, Michele Ascolese, gli animi si sarebbero accesi all’improvviso a causa di un presunto fallo e Mussa Dione sarebbe stato raggiunto da uno sputo proveniente da un avversario non identificato. Dagli spalti, poi, sarebbero iniziati a partire cori razzisti.
Michele Ascolese si è recato verso l’arbitro per riferirgli l’accaduto evidenziando che non ci fossero più le condizioni per proseguire la partita.
Le parole di Michele Ascolese, allenatore del Città di Fisciano che condanna l’episodio
Michele Ascolese, nel post partita, è intervenuto ai microfoni per spiegare l’accaduto: “Non c’erano più le condizioni per poter continuare a giocare a calcio, così ho detto ai miei ragazzi di uscire dal campo. Probabilmente perderemo a tavolino, ma non importa. Gli episodi di razzismo che si sono verificati sono vergognosi e non dovrebbero restare impuniti.
Abbiamo anche subito minacce verbali dai dirigenti della squadra avversaria, però non c’è stato nessuno scontro fisico. Il ragazzo si è sentito offeso nell’animo. E’ la prima volta che accade una cosa del genere e spero vengano presi seri provvedimenti”.
Dopo il ritiro della squadra un dirigente del Città di Fisciano, Bernardino D’Auria, si sarebbe recato dall’arbitro per mettere a verbale che la squadra si è ritirata dal campo “per minacce subite e per cori razzisti contro un nostro tesserato di origini senegalesi”.