Tante volte bisogna solo avere coraggio, prendere una decisione irrazionale, controcorrente e dire un sì. Questo ce lo può spiegare meglio di tanti altri Salvatore Ciullo, ex allenatore di Matera, Nardò e Brindisi che di decisioni così ne ha prese e ne prenderà tante. Attualmente senza incarico, dopo l’addio a sorpresa ai lucani alla vigilia del primo impegno stagionale, il classe 1968 è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Seried24.com raccontandoci il perché di quella scelta e i suoi progetti per il futuro.
“Matera? Dispiace non aver potuto proseguire ciò che avevo iniziato, ma sono riconoscente alla società e alla città. Sul futuro mi auguro di trovare una squadra che magari puntava a fare un campionato di vertice e sta in difficoltà. Ma poi bisogna avere il coraggio di sapere dire di sì anche a situazioni che sembrano impossibili. Girone H? Ecco le mie favorite“.
In Serie D, dopo circa un terzo di campionato, sono stati già tantissimi i cambi in panchina. Uno dei primi in ordine cronologico, però, è stato proprio l’addio inaspettato di Salvatore Ciullo a Matera, alla vigilia della sfida di Coppa contro il Rotonda del 3 settembre. A due mesi di distanza dall’avvenimento, l’allenatore salentino è tornato sulla questione. “La mia scelta di rimanere era prima di tutto un gesto di riconoscenza verso la società, il presidente e la città. Anche perché per me, che ero stato a Matera da calciatore 30 anni fa, tornare e fare un campionato così esaltante è stato gratificante“.
“Ricordo la prima partita: contro il Casarano c’erano 200 spettatori, mentre abbiamo chiuso il campionato (al settimo posto) con due/tremila persone sugli spalti. Per me questa è stata la soddisfazione più grande. Ripartire da lì era fondamentale, e oltre a questo anche la riconoscenza di essere stato chiamato io ad allenare il Matera. Poi in estate qualcosa non è andato come doveva andare e per qualche motivo, piccolo o grande che sia, sono stato portato a rinunciare. Senza stare a dire il come o il perché ma è stata una decisione presa a malincuore perché io a Matera ci tengo tantissimo. Dispiace non aver potuto proseguire ciò che avevo iniziato l’anno scorso, ma sono riconoscente alla società e alla città“.
Come anticipato, i cambi in panchina sono stati numerosissimi, con il mercato degli allenatori che, di fatto, non si è mai interrotto. Dopo l’addio ai lucani Salvatore Ciullo è stato accostato a diverse squadre, in ultimo il Gallipoli che ha vissuto le dimissioni di Carrozza. Queste le dichiarazioni dell’allenatore salentino a riguardo. “Non posso negarlo: come da voi anticipato sono stato accostato a diverse squadre. Poi magari ci sono stati risultati che non sono stati favorevoli al mio ingresso (si pensi ad esempio alla vittoria del Gallipoli sulla Fidelis Andria). Normalmente quando si entra in corso d’opera si sa già di trovare squadre in difficoltà, veniamo chiamati apposta“.
La sensazione, comunque, è che il ritorno in panchina dell’allenatore non sia troppo lontano. Lui stesso ne parla così. “Ovviamente io mi auguro di trovare una squadra che magari puntava a fare un campionato di vertice e sta in difficoltà. Mi è successo negli anni passati e anche l’anno scorso con il Matera: ho preso una squadra che all’ottava giornata aveva 4 punti e lottava per la retrocessione e l’ho portata ad un’ampia salvezza, finendo al settimo posto. Io mi auguro tutto, però a questo punto quando arriva una richiesta bisogna anche avere il coraggio di saper dire di sì anche a situazioni che all’apparenza possono sembrare impossibili“.
Il girone H di Serie D, ormai si sa, ha un fascino speciale. Lo dicono i risultati degli scorsi anni ma lo testimonia anche l’attuale equilibrio in classifica, con ben nove squadre racchiuse in sei punti. “Ogni anno il girone H si presenta ai nastri di partenza come lo è adesso – ha commentato Ciullo a riguardo -. Ci sono diverse squadre molto importanti che si daranno battaglia per la vittoria del campionato, perché è per quello che sono state costruite. Le aspettative sono delle migliori, con formazioni come Altamura, Casarano, Nardò e Barletta che stanno facendo un vero campionato da vertice“.
E per quanto riguarda le retrocesse dalla Serie C, ovvero Gelbison e Fidelis Andria? Ecco il punto di vista di Ciullo. “Anche la Gelbison ha un ottimo organico ma forse al momento la vedo un po’ più indietro. Discorso simile per la Fidelis Andria, a cui secondo me manca ancora qualcosa per essere a livello delle già citate. Ma questo è il bello del nostro campionato, in cui si perde o si pareggia con l’ultima in classifica. Ma sì, forse la Fidelis, nonostante il grande organico che permetterà di lottare fino alla fine, sta avendo delle difficoltà. Va però ricordato che hanno delle leggere attenuanti, avendo cominciato in ritardo rispetto alle altre, a partire dal mercato“.
E proprio il Nardò non aveva iniziato il campionato nel migliore dei modi. Dopo le divergenze tra società e allenatore, però, tutto sembra essersi sistemato, e ora i granata si trovano al secondo posto grazie a 6 risultati utili consecutivi. “Non so bene quali siano state le problematiche ad inizio stagione tra Ragno e la società. Ma credo che quelle difficoltà siano state spazzate via e abbiamo favorito una compattezza di società, allenatore e squadra. Il loro organico è importante e il tecnico anche. Avendo stima di Nicola, riconoscendo il lavoro fatto lo scorso anno, secondo me l’ambiente ne ha approfittato per ricompattarsi e lo sta dimostrando“.
Ciullo, che ha guidato proprio il Nardò nel post-covid, commenta così lo stato di grazia dei granata. “Da Casarano in poi sembra non ci sia più stata quell’amarezza e quella scontentezza delle prime giornate, secondo me c’è stata proprio una maturazione di tutto il gruppo che sta portando a questi risultati. Da Casarano in poi hanno iniziato a macinare punti, sembrano un rullo compressore. Possono essere i favoriti per la promozione in Serie C“.