Civitanovese, parla l’ex Paolucci: “Avrei dovuto elemosinare un posto?”
Il ds della Fermana ha scritto una lettera ai suoi vecchi tifosi dopo le recenti polemiche dovute al suo nuovo incarico
La storia tra Michele Paolucci e la Civitanovese, dopo il passaggio dell’ex attaccante alla Fermana, nel ruolo di direttore sportivo in Serie D, sta vivendo una fase decisamente complicata. Alle manifestazioni d’affetto, culminate dalla sorpresa organizzata dai tifosi sotto casa del bomber, è infatti seguita una palpabile delusione.
Così, dopo qualche giorno di silenzio, ci ha pensato direttamente l’ex beniamino a fare chiarezza sulle sue sensazioni. “Credo che a volte il silenzio valga più di mille parole ma ho capito che non è questo il caso– esordisce Paolucci-. Non rinnegherò mai la mia storia da Calciatore Civitanovese, perché chi rinnega il proprio passato è senza identità. Ora occorrono delle precisazioni sugli ultimi mesi.”
Il racconto dell’attaccante prosegue. “A fine dello scorso campionato a differenza di tutti i miei ex compagni e allenatori non sono MAI stato contattato, nessuno ha voluto prendersi questa responsabilità, avevo comunque deciso in autonomia e con grande serenità di smettere con il calcio giocato“.
Civitanovese-Paolucci: “Non ho mai ricevuto un’offerta vera”
Lo sfogo dell’ex bandiera prosegue soffermandosi sui motivi dell’addio al suo ex clubb. “Non ho MAI preteso o ricevuto una reale offerta per altri ruoli (mi era stata paventata la possibilità di un ruolo ibrido credo tra uomo immagine del settore giovanile senza la possibilità di avere a che fare con la prima squadra però per questioni di equilibri…). In pratica dal mio punto di vista si trattava di utilizzare la mia faccia con i giovani, i loro genitori e nonni senza nessun ruolo operativo. A me piace il calcio e non la politica e qui mi fermo.
La lettera continua con le riflessioni sulla nuova sfida alla Fermana. “Ho avuto la possibilità in un Club magari rivale a livello di tifoseria ma sicuramente storico e importante come la Fermana che se pur in una situazione complicata mi ha offerto attraverso il mio ex compagno e dg Federico Ruggeri, il ruolo di direttore sportivo”.
“Che cosa avrei dovuto fare?”
La lunga lettera di Paolucci ai suoi ex tifosi prosegue così. “Che cosa avrei dovuto fare elemosinare a chi non mi voleva? Sperare che le cose sarebbero andate male per avere una possibilità? Mi spiace ma non sono fatto così. Ho preso una decisione professionale e me ne assumo ogni responsabilità. Avrei potuto parlare prima? Probabilmente sì”.
Spazio poi, dopo vari ringraziamenti ad un’ultima considerazione in vista anche della prossima sfida tra le due squadre. “Sono un professionista e so cosa comporta voler puntare al massimo e la pressione che devi saper sopportare ma a quei giornalisti che covano in situazioni delicate dico di ricordarsi che l’odio genera solo odio e che tutti verremo giudicati prima o poi.
Concludo dicendo che sono totalmente focalizzato sul mio nuovo ruolo, ciò richiede energie, lucidità e anche togliere del tempo prezioso alle persone che amo ma dire le cose come stanno era un dovere nei confronti di me stesso e di chi mi sta vicino…Domenica tornerò da avversario di certo ma non da nemico e potrò guardare tutti negli occhi perché io la faccia ce l’ho sempre messa”.