Civitanovese-Teramo, tre punti pesantissimi al ‘Polisportivo’: sogno vetta vivo

Il Città di Teramo vince un’altra gara pesantissima e s’impone 1-0 sulla Civitanovese. Grazie alla rete di Lorenzo Chiarella, i biancorossi espugnano il “Polisportivo” e provano a consolidare il secondo posto in classifica. La Sambenedettese, intanto, resta a 9 punti di distanza, ma gli abruzzesi aprono il divario con le inseguitrici.
Il pareggio a reti bianche tra L’Aquila e Ancona porta i rossoblù, terzi in classifica, a tre punti di distacco. Il Chieti, sconfitto a San Benedetto, ne dista invece cinque. Probabilmente il sogno del primato rimarrà tale fino a fine stagione, ma il posizionamento attuale rimane nobile oltre che non scontato alla vigilia del campionato.
Ottimo il primo tempo del Teramo di Pomante, che costringe la Civitanovese padrona di casa nella sua metacampo. Il gol vittoria arriva presto ed è firmato, come anticipato, da Lorenzo Chiarella, che mette in rete l’ennesimo assist stagionale di Pietrantonio al 7′. Oltre all’attaccante di proprietà del Crotone, vicinissimi al gol anche Pavone e Loncini, con i loro tentativi che si perdono di poco fuori.
Meno appariscenti i biancorossi nel secondo tempo, comunque condotto per larghi tratti senza concedere il briciolo di un’occasione. Civitanovese troppo inconsistente per creare pericoli dalle parti di Di Giorgio (al rientro da titolare con Torreggiani impegnato nella Viareggio Cup). Per i marchigiani la classifica è sempre più buia: con la vittoria sul campo dell’Atletico Ascoli, l’Isernia penultimo (e in zona retrocessione diretta) si porta a quattro punti di distanza dai rossoblù.
L’1-0 come marchio di fabbrica e la bella crescita del Città di Teramo
La prima e più semplice osservazione guardando al risultato odierno è che se c’è un punteggio che più di tutti è rappresentativo del Teramo di questa stagione è proprio l’1-0. I biancorossi si sono imposti con questo risultato in ben sette occasioni, rendendolo di gran lunga il parziale più usuale dell’annata. Un dato che racconta, probabilmente, di uno dei principali pregi e del grande difetto della squadra di Pomante. Da una parte la solidità difensiva dei biancorossi, che raccolgono il tredicesimo clean sheet del campionato e si confermano terza miglior difesa del girone dopo Sambenedettese e L’Aquila. Dall’altro, la mancanza di cinismo del Teramo, che nella stragrande maggioranza dei casi ha creato molto più di quanto potrebbe far presagire il singolo gol realizzato. Anche la gara di oggi, in questo senso, non ha fatto eccezione.
Un altro dato impossibile da non notare, poi, è quello relativo all’impressionante cambio di passo della squadra di Pomante. Con la vittoria di oggi, i biancorossi toccano quota 25 punti nel girone di ritorno: in quello di andata, dopo lo stesso numero di giornate, i punti erano stati 20 e alla fine del girone furono 28, appena tre in più rispetto a quelli già racimolati nel ritorno. Considerando l’età media, molto bassa, dei biancorossi era certamente lecito aspettarsi una crescita generale del gruppo squadra, ma queste proporzioni superano probabilmente ogni più rosea aspettativa. Il Teramo, inoltre, si conferma la squadra migliore di questo girone di ritorno in termini di punti conquistati, seguono Sambenedettese (22) e, clamorosamente, Notaresco (20).

Il poco appariscente ma super efficace Loncini e il generosissimo Touré
Normale che la crescita generale del gruppo comporti la crescita di tanti singoli, uno di questi è Alex Loncini. È vero che l’esterno di centrocampo classe 2005 compare poco a tabellino (solo un gol e due assist nelle 25 presenze in campionato), ma la sua importanza all’interno dello scacchiere teramano rimane centrale. Malgrado Pomante schieri già il fortissimo Brugarello come fuori quota 2005, Loncini è diventato ormai titolare inamovibile. L’acquisto di Cum a novembre poteva far presagire ad una dirigenza non troppo soddisfatta dell’operato di Loncini, che nonostante tutto ha però sempre mantenuto il suo posto nei primi 11, lasciando semmai spazio ai compagni a partita in corso.
Altro giocatore al quale Pomante non rinuncia praticamente più è Nouhan Touré. Partito in stagione come riserva di Stefano D’Egidio, il guineano ha sfruttato gli alti e bassi del 10 teramano per scavalcarlo nelle gerarchie e diventare titolare. Fisicamente prorompente e impossibile da buttare giù con dei semplici contrasti, anche oggi il classe 2000 ha mostrato le sue qualità, in particolar modo l’abnegazione difensiva. Non è esagerato affermare, infatti, che Touré abbia fatto vedere le cose migliori nel reparto arretrato, con numerosi recuperi che hanno aiutato i compagni a uscire dall’apnea.