Il “modello” Club Milano: il piano in vista della primissima Serie D
Progettualità e sostenibilità, sono queste le parole chiave del Club Milano per inseguire il futuro roseo che sembra prospettarsi davanti. La società meneghina, che ha recentemente ottenuto la promozione alla prossima Serie D tramite gli Spareggi Nazionali di Eccellenza, da sei anni segue un piano preciso e intende continuare a progredire seguendolo alacremente.
Finora, questo piano ha portato i suoi frutti. Ciò a dimostrazione di come si possa arrivare (relativamente anche in breve tempo) al risultato sperato senza svenarsi economicamente. Tre impianti di proprietà, un settore giovanile all’avanguardia e una prima squadra bella e “green” sono i segreti del successo del Club Milano. A raccontare a SerieD24.com, di nuovo, questa favola dall’interno è il direttore generale del club Antonio Erario. Con lui, abbiamo analizzato il presente e l’immediato futuro della società milanese, scoprendo come il Club Milano intenderà affrontare la sua prima, storica Serie D.
Il percorso del Club Milano
La società nasce nel giugno 2017: all’epoca, il Club Milano fondò un settore giovanile totalmente da zero. In sei anni, questa sua filiera è arrivata oggi a contare 700 iscritti fino ad arrivare alla prima squadra. Settore giovanile che, nel corso dell’ultima annata, ha raggiunto la categoria Élite FIGC (partendo dalle provinciali) in tutte le sue rose. Vanta la creazione dell’impianto sportivo di Pero, in provincia di Milano, con annesso Stadio Gianni Brera (realizzato nel 2021, in pieno periodo Covid), impianto già omologato per la Serie D realizzato con il contributo della “Sportland” (società che, dal 1995, trova impegno nel calcio amatoriale italiano), oltre ad altre due sedi in zone Corsico e Navigli.
Nell’estate del 2021, il Club Milano si pose l’obiettivo di arrivare in Serie D in tre anni con la rosa più giovane del campionato d’Eccellenza. L’obiettivo è arrivato sorprendentemente in due stagioni su tre programmate. “Avevamo costruito un piano triennale con la squadra più giovane del campionato (21,06 anni di media, ndr) – racconta appunto il dg Erario. Puntavamo a far maturare questa stessa squadra per la stagione 2023/24, in modo da provare il grande salto, anche se nello sport ovviamente non è mai detto nulla. Ma siamo riusciti nell’impresa con un anno d’anticipo, spendendo relativamente meno rispetto a tante altre realtà. Ma, soprattutto, lo abbiamo fatto proponendo un modello di calcio sostenibile“.
“Non vogliamo fermarci alla Serie D…”
Esatto, questa è la vera natura del Club Milano, dall’anno della sua fondazione. Promuovere la sostenibilità in un calcio dove difficilmente la si ricerca, come quello nostrano. In un sistema che trova spesso padroni disposti a spendere tanto in poco tempo, senza badare con attenzione e parsimonia a un vero e proprio progetto sportivo, la società meneghina si è elevata a esempio per tanti.
“Ragioniamo, da azienda, con grande lungimiranza e attenzione ai conti – continua Antonio Erario. Non ci possiamo permettere di fare il contrario come spesso capita a molti. Ci sono un club, persone e un impianto sportivo da gestire. Spesso nel calcio si bada a chi spende un gran budget e a chi concretizza un mercato faraonico. Noi abbiamo coronato un piccolo grande sogno, lavorando sull’impiantistica e sul settore giovanile, fino ad arrivare alla prima squadra (di cui fanno parte vari ragazzi cresciuti con noi). Ora ci prendiamo la Serie D che è un grandissimo traguardo, ma non vogliamo fermarci alla D: al momento, però, pensiamo a lavorare per il presente”.
Obiettivo “rappresentare Milano come Milan e Inter”
Ora, però, la curiosità attorno al Club Milano è tanta: è necessario capire se il loro progetto resterà stabile e vincente anche nel massimo campionato dilettantistico. Il modo di operare non cambierà: “Abbiamo già riunito il consiglio varie volte in questi ultimi giorni, ci riuniremo ancora nelle prossime settimane… Posso dire che con l’approdo in Serie D non cambierà il nostro approccio: lavoreremo sempre partendo dalle nostre fondamenta. Aver alzato la asticella con la promozione non cambierà il nostro modo di fare, presteremo ancora tanta attenzione al nostro settore giovanile. Anzi, le giovanili diventeranno ancora più appetibili, anche per questo stiamo investendo in un personale altamente qualificato per la questione. Siamo convinti di tutto quello che abbiamo portato a bordo e del grande margine di crescita che abbiamo. Anche il nome, Club Milano, ci colpì molto già nel 2017 quando non rappresentavamo nulla. Ora speriamo di rappresentare Milano subito dopo Milan e Inter“.
Il successo di un club calcistico, comunque, non è solo frutto di belle parole: bisogna sempre passare anche per il campo. “Sportivamente – prosegue il direttore generale, motivando il gran finale di stagione della squadra – i risultati ottenuti quest’anno credo siano arrivati grazie alla nostra metodologia di lavoro durante la settimana. Il nostro è un club dilettantistico, ma i nostri ragazzi si sono allenati in tutto e per tutto come dei professionisti, seguendo tabelle precise e allenandosi anche cinque giorni a settimana. Secondo me questo è stato fondamentale per raggiungere il terzo posto in campionato alla fine dell’anno e arrivare a giugno, a play-off regionali e spareggi nazionali, con una freschezza e una fisicità tali da permetterci di raggiungere questa Serie D nonostante gli impegni extra”.
Capitolo mercato?
In ultima battuta, sempre con la stessa curiosità di cui sopra, è lecito chiedersi anche come il Club Milano intenda muoversi nella prossima sessione di calciomercato, in vista della primissima Serie D di sempre. “L’obiettivo è ripetere l’annata trascorsa in Eccellenza nella stagione appena conclusa, alzando l’asticella appositamente per la Serie D, affrontando i nostri impegni così come li abbiamo affrontati quest’anno. È senza dubbio la strada giusta. Tra l’altro, posso garantire che prenderemo la squadra che ha conquistato questa promozione sicuramente puntando a confermare la stragrande parte dell’organico, compreso l’allenatore Giuseppe Scavo e tutto il suo staff, che hanno sempre svolto un lavoro eccellente”.
“Il piano principale è senza ombra di dubbio questo – conclude il dg Antonio Erario. Poi, ovviamente, il mercato esiste anche per noi: qualora decidessimo di puntare un profilo preciso per aggiungere un plus alla rosa in un determinato ruolo, proveremo a muoverci ma sempre restando fedeli alla nostra filosofia. Il nostro obiettivo sarà mantenere la nostra umiltà ma anche la nostra fame, la voglia di arrivare che abbiamo dimostrato tutto l’anno. Incontreremo grandi formazioni in D, tra nobili retrocesse e squadre economicamente molto potenti: porteremo rispetto, provando sempre a dire la nostra”.
Un’intervista di Lorenzo Gentile