Cocchino D’Eboli: “Sono un aziendalista, alcuni si improvvisano direttori”
La figura del direttore sportivo, nel calcio, è una delle più impegnative e complicate. Potenziare una squadra, evitando di sforare il budget societario e arrivare fino alla vittoria, è un lavoro che solo un vero amante di questo mondo calcistico può fare. Ai nostri microfoni di SerieD24 ha parlato il direttore più longevo e vincente della storia della Paganese, Cocchino D’Eboli. L’ex direttore, attualmente senza squadra, ha dichiarato: “Nella mia carriera ho dovuto sudare tre camicie, specialmente nelle piccole realtà. Il calcio di oggi, purtroppo, funziona così: molte società usano dirigenti che mettono i fondi e vogliono operare loro, pur di farsi chiamare “direttori” fanno i lavannari“.
Successivamente, prosegue: “C’è molta gente improvvisata, pur di rimanere sulla bocca degli altri non sanno dire di no ai presidenti“. Cocchino D’Eboli ci tiene a specificare ciò, poiché la sua visione è ben distante da questi valori: “Ho sudato sette camicie per fare il direttore sportivo, può darsi che io stia stretto a qualche presidente, ma sono un aziendalista. Se alzo la voce, anche vicino ai presidenti, ritengo che in quel momento va fatto. Alcuni direttori acconsentono per portarsi uno stipendio mensile a casa, è questione di dignità delle persone“.
Cocchino D’Eboli, la Paganese e l’addio
Il connubio tra Cocchino D’Eboli e la Paganese è nato nel lontano 2003 e successivamente chiuso dopo vent’anni, diventando uno dei direttori sportivi più longevi e vincenti della storia del club campano. Con una voce rammaricata ha spiegato il suo addio: “Ho preferito mettermi da parte dopo la delusione della non vittoria del campionato. Purtroppo so io le cause, anche perché alcune situazioni societarie non mi piacevano. Ho preferito dare l’addio e tifare per la stessa“. Vedendo l’amore che prova per questa squadra e per questi colori, la domanda è nata spontanea: “Quest’anno come vede la Paganese?” La risposta del direttore è stata la seguente: “È stato fatto un buon lavoro, il girone H è difficile. La squadra è partita bene, ha un signor allenatore, che sta facendo vedere effettivamente il lavoro che ha svolto fino ad oggi e questi ragazzi stanno apprendendo bene“.
Gli under sono un punto di riferimento futuro per le varie società, D’Eboli su questo asserisce: “A Pagani ci sono diversi giovani che erano con me anche l’anno scorso, altri invece sono nuovi, sta venendo fuori la gioventù. Per quanto riguarda altri grandi club, la scelta dei giovani deve essere fatta in tempo, altrimenti non è semplice trovare qualità giuste per il contesto e per gli obiettivi societari“. Sul proprio futuro, il direttore sportivo, rivela: “Ho ricevuto più di una proposta, ma ho preferito stare fermo. Io non ho mai avuto sponsor o raccomandazioni, sono sempre entrato dalla porta principale ed è quello che farò eventualmente quando arriverà un’altra chiamata“.
Il segreto per arrivare alla vittoria
Le vittorie sono state un punto importante per Cocchino D’Eboli, quando si parla di questo tema il direttore ci tiene a precisare: “Ho vinto nove campionato grazie ai magazzinieri, gestori del campo, osteopati. Senza di queste figure il calcio che faccio io non va da nessuna parte“. Nella sua carriera, D’Eboli, conosce la parola vittoria: ha portato il Corigliano in Serie D, il Messina in Serie C, la Neapolis in Serie C2, più altre vittorie. Il suo segreto per arrivare alla vittoria è semplice: “Non si vince con le squadre più forti. Per vincere bisogna avere una società trasparente e che rispetta i ruoli, poi scegliere l’allenatore giusto“.
Su quest’ultimo punto continua: “L’anno scorso con me ho scelto Giampà, l’ho protetto e siamo arrivati quasi a vincere il campionato. L’anno scorso abbiamo pagato il numero ristretto della rosa dopo alcuni infortuni“. Il calciomercato è fondamentale per una squadra, il direttore Cocchino D’Eboli ha parlato anche di alcuni acquisti di mercato importanti effettuati nella sua carriera: “Ne ho fatti tanti, che poi presi dall’Interregionale sono arrivati anche in Serie A e B. Tra questi Memushaj, Deli, Cretella, Scarpa e molti altri. Ho lavorato grazie ai rapporti ottimi con grandi club e direttori“.