C’è della ruggine tra Cristian Serpini e il Ravenna. L’allenatore emiliano, infatti, nel corso di una diretta Facebook sulla pagina “Indipendente Sportivo”, ha acceso una piccola polemica sul club ravennate, reo, a suo avviso, di aver esonerato troppo velocemente un allenatore che voleva bene al club e che aveva bisogno solamente di tempo.
Classe 1972, Cristian Serpini ha iniziato la carriera da allenatore come allenatore dell’Arzano dal 2011 al 2013, per poi passare al Castelvetro nel 2015 tra Eccellenza e Serie D, fino all’esonero del 2 ottobre 2017. Nel maggio 2018 va ad allenare alla Correggese, sempre in Serie D e ci resta fino alla fine della stagione 2019-2020. Dopo una parentesi all’Under 17 della Spal, nel 2021-2022 torna in Serie D, al Lentigione, ottenendo il secondo posto nel girone D, dietro alla corazzata Rimini e a pari merito con il Ravenna, vincendo per 0-2 la finale play-off proprio contro i romagnoli.
Per questo, la società giallorossa decide di affidare a Serpini la panchina che è stata di Andrea Dossena (ora al Renate) nella passata stagione. In 12 partite, però, la squadra totalizza 17 punti, frutto 4 vittorie, 5 pareggi e 3 sconfitte, giudicati troppo pochi per una candidata alla promozione in Serie C. Per questo il Ravenna ha deciso di esonerare Serpicelli il 30 ottobre 2022, dopo la sconfitta per 0-2 contro la Sammaurese al “Benelli”. Al suo posto è stato ingaggiato l’allenatore Massimo Gadda, ex capitano della squadra e allenatore dei ravennati dal 2002 al 2004.
Nei giorni scorsi Cristian Serpini è intervenuto nel forum settimanale della pagina Facebook “Indipendente Sportivo” sulle squadre dell’Emilia Romagna e si è tolto qualche sassolino dalla scarpa nei confronti del suo vecchio club. “Mi sono preso i calci nel sedere – ha detto senza giri di parole – ma volevo bene al Ravenna, ve lo assicuro. Altri, invece, non vogliono il bene della società ma sono ancora dentro. Questo mi infastidisce parecchio”.
Parole senza mezzi termini, dunque, da parte dell’allenatore emiliano. “Non mi piace scaricare colpe – ha proseguito – ma mi piacerebbe che anche altre persone si prendessero delle responsabilità. Ho quasi condiviso la totalità degli acquisti, dato che ho avallato i giocatori che mi sono stati proposti“.
“A posteriori – ha continuato Serpini – posso dire che alcune mie idee di gioco sono diverse dalle caratteristiche di alcuni giocatori. Si fanno degli errori nel calcio, soprattutto nelle scelte di mercato. Sarebbe bello, però, che chi sbaglia nelle scelte paghi come un allenatore, ma va bene così, non è giusto ma lo accetto”. Tra le righe, è chiaro il riferimento al direttore sportivo del Ravenna, Grammatica.
“Adesso che non ci sono più io – ha poi aggiunto Serpini – cosa è cambiato? Sono stato accusato di far giocare i calciatori in modo inappropriato, ma vi garantisco che nel calcio non si inventa nulla. O ho battuto la testa durante l’estate e sono diventato un allenatore scarsissimo oppure ci sono altri problemi, da analizzare e da risolvere. Al Lentigione, ad esempio, nelle sei giornate di dicembre ho fatto 7 punti: con il budget dell’anno scorso è stato fatto un miracolo, grazie a dei percorsi che forse non sono ben chiari. Ci vuole un po’ di pazienza: ho sicuramente sbagliato a Ravenna, ma dovevo avere il tempo di mettere a posto la squadra, per non perdere altro terreno e , stare attaccati alle prime e andare a vincere il campionato. Non era impossibile”.
Cristian Serpini, dunque, si è voluto sfogare nel corso della diretta, ma non ha fatto cenno di provare rancore, anzi, è sembrato tranquillo e fermo sulle sue posizioni. Con molta umiltà, inoltre, ha ammesso di aver compiuto degli errori, soprattutto nel suo stile di comunicazione.
Nelle tre partite della gestione Gadda, il Ravenna ha perso con Corticella e Mazzolara in casa, ma ha vinto in trasferta contro il Sant’Angelo. I giallorossi sono al decimo posto con 20 punti nel girone D di Serie D, a -5 dalla Sammaurese ai play-off e a -9 dalla Giana Erminio capolista.