Il 9 luglio di 16 anni fa la nostra Nazionale Italiana di calcio saliva sul tetto del mondo. Negli eroi di quella spedizione tedesca, ci sono alcuni giocatori che sono stati lanciati in Serie D o dai campionati dilettantistici. Alcuni di loro sono stati determinanti nel successo della squadra di Lippi in quell’estate del 2006, un Mondiale indimenticabile per gli azzurri.
Non si può non ricordare quell’impresa senza parlare di Fabio Grosso. Il terzino classe 1977 guadagnò il rigore allo scadere nella partita degli ottavi contro l’Australia, poi trasformato da Francesco Totti. In semifinale segnò il primo dei due gol contro la Germania ai supplementari, mentre è suo il rigore decisivo nella finalissima contro la Francia, dove esplose in una corsa di gioia verso i compagni. Ebbene, Grosso iniziò la sua carriera in Eccellenza, al Renato Curi a cavallo tra il 1994 e il 1998, segnando 46 reti in 108 presenze.
Da lì partì la sua scalata, prima verso Chieti e Perugia, poi tra Palermo, Inter, Lione e Juventus, diventando il calciatore che conosciamo oggi. Si è ritirato nel 2012, per poi diventare allenatore, ora sulla panchina del Frosinone. Fabio deve tanto a quella notte del 9 luglio.
Ha iniziato la sua carriera tra i dilettanti anche un certo Andrea Barzagli, al Mondiale giocò solo gli ottavi con l’Australia e i quarti contro l’Ucraina. Il difensore centrale classe 1981, ex Chievo, Palermo, Wolfsburg e soprattutto Juventus fino al ritiro del 2019, ha esordito nel 1998-1999 con la Rondinella, nell’allora Campionato Nazionale Dilettanti, giocando 28 partite con un gol.
Come Grosso, anche Massimo Oddo ha iniziato al Renato Curi la sua carriera. Il terzino classe 1976, ex Milan e Lazio, ora allenatore, ha giocato una stagione in Serie D nel 1992-1993, totalizzando solo 3 apparizioni. Nel Mondiale 2006 ha giocato solo nel secondo tempo di Italia-Ucraina ai quarti.
In quella spedizione ben più importante fu il peso di Marco Materazzi. Il difensore classe 1973, ex Perugia ed Inter ritiratosi nel 2016, giocò in Serie D con il Tor Di Quinto tra il 1991 e il 1993 (con 12 presenze) e al Marsala nel 1993-1994 (4 gol in 25 gettoni). In quel Mondiale 2006, Materazzi subentrò al 17’ a Nesta nella partita contro la Repubblica Ceca della fase a gironi, segnando di testa lo 0-1 prima dello 0-2 di Inzaghi nella ripresa.
Dopo il cartellino rosso agli ottavi contro l’Australia, tornò in campo in semifinale contro la Germania e riuscì a mantenere la porta inviolata con Cannavaro al suo fianco. Nella finale di Berlino, segnò di testa il gol dell’1-1 e trasformò il secondo rigore della serie finale che attribuì il titolo. Nel 2010 si tolse anche la soddisfazione di vincere la Champions League con l’Inter.
In Serie D mosse i suoi primi passi da giocatore anche Vincenzo Iaquinta. L’attaccante classe 1979, con un passato tra Udinese e Juventus, giocò al Reggiolo dal 1996 a febbraio 1998, totalizzando 33 presenze e 6 reti. In quel Mondiale 2006, entrò in campo nel secondo tempo contro Ghana, segnando il gol del 2-0, Stati Uniti, Australia, Germania e Francia. Si è ritirato nel 2013.
Merita un discorso a parte Marco Amelia. Il portiere classe 1982, ex Roma, Milan e Chelsea, era il secondo della spedizione azzurra in Germania, vice di Gianluigi Buffon. Nel 2014 decise di scendere in Promozione Lazio al Rocca Priora e giocò solamente una partita, prima di passare al Perugia a gennaio 2015. E’ stato anche allenatore in Serie D, avendo allenato Lupa Roma (2018-2019), Vastese (2019-2020) e Prato (2021-2022).
A cura di Giacomo Grasselli