Nel suo cuore c’è un detto, un’ispirazione che domina il suo stile di vita: “Affamati e Folli”. Chiunque abbia avuto e avrà il piacere di imbattersi in Daniele Bedetti vedrà instillata dentro di sé questa filosofia di vita. “Affamati” come voglia di imparare, di crescere e di mettersi in gioco. “Folli” perché è necessario esserlo per sognare, “Folli” perché è vita.
Lui è fatto così, sempre. Come un tatuaggio ricco di significati, il “sempreverde” di Jesi, Bedetti ha la straordinaria capacità di trovare la propria forza interiore e racchiuderla in una sola frase, rendendola il proprio faro, attraverso la sua lunga e importante carriera.
Dopo la separazione dal Latina Calcio 1932, avvenuta in estate, dove ha svolto il ruolo di vice allenatore di Daniele Di Donato per due anni, Bedetti è rimasto senza occupazione fino all’ultima settimana di Marzo, fino alla chiamata dello United Riccione di Salvatore Utro:
“Per me è stata dura, erano 13 anni che non stavo fermo. Questo mantra speciale mi ha dato la forza. Trovare sempre il lato positivo. Significa guardarsi dentro e fare di necessità virtù. Ho deciso di non piangermi addosso e di studiare, consapevole che se l’avessi voluto, com’è stato, l’opportunità sarebbe stata dietro l’angolo”.
E Daniele Bedetti pronto lo era eccome. In pochi avrebbero accettato una chiamata in un periodo così avanzato della stagione. Lui? Fa parte dei pochi:
“L’opportunità Riccione l’ho veramente presa per i capelli, essendo arrivato l’ultima settimana di Marzo. Non conoscevo Salvatore Utro ma è un allenatore d’altri tempi, mi ha fatto riscoprire i valori del calcio di una volta. La salvezza è stata un miracolo, un miracolo fatto di professionisti silenziosi e laboriosi”
Daniele Bedetti ha 49 anni da poco compiuti. Nonostante gli ultimi 6 siano stati “on the road”, uno jesino doc come lui non può che parlare della sua città:
“La Jesina Calcio è il mio grande amore. Un giorno tornerò ad allenare i bambini del settore giovanile.”
Jesi ha infatti una passione viscerale per il calcio, anche grazie a tanti interpreti del territorio saliti alla ribalta del calcio nazionale, come Roberto Mancini e Luca Marchegiani:
“La città vive di calcio, anche grazie ai suoi interpreti più grandi. Ora siamo contenti di essere rappresentati da Alessandro Gabrielloni, fresco di promozione in A con il Como. Ho avuto la fortuna di conoscerlo nel settore giovanile della Jesina. Il bello di Alessandro è proprio che lui sia rimasto lo stesso ragazzo di un tempo, umile, con dei valori.”
Un professionista in costante aggiornamento, che ha toccato tanti ruoli di uno staff tecnico. Ora, Daniele Bedetti è pronto ad averne uno tutto suo:
“Ho fatto un percorso, metà del quale è stato condiviso con l’amico Daniele Di Donato. Il percorso mi ha portato a toccare tutti quegli aspetti del mondo del calcio che circondano lo staff di una prima squadra. Ora posso dire di poter chiudere un cerchio, sono pronto ad allenare.”
Daniele Bedetti infatti non ha mai svolto il ruolo di primo allenatore, ma il suo grande bagaglio non si chiuderà finché non realizzerà questo sogno:
“Cerco un progetto, non guardo la categoria. Il progetto deve avere una consistenza tale da poter mettere a terra il mio modo di lavorare e le mie competenze. Ci deve essere la fiducia di una società, facendo in modo che si possa costruire qualcosa insieme.”
Avendo fatto parte di tanti staff tecnici, Bedetti ha le idee ben chiare sui suoi futuri collaboratori:
“Il mio staff tecnico deve essere stimolante. Vorrei accanto a me persone vere, rompiscatole positivi, che si spronino a vicenda e che restino uniti, a prescindere del risultato.”
Diverse categorie, diverse esperienze. Bedetti ha toccato tanti aspetti del mondo del calcio, tante componenti.
“Non so cosa farò in futuro, ma so che se oggi sono una persona migliore rispetto a 10 anni fa lo devo a tutte quelle persone che mi hanno dato qualcosa, di positivo e negativo.”
Bedetti conclude con un messaggio: “Questo è il bello di avere 49 anni, avere voglia di studiare, di mettersi in gioco. Questo è ciò che consiglio, a chiunque. Uscite fuori dai vostri schemi, rompete le righe e viaggiate”.
C’è seriamente bisogno di chiudere un articolo sulla sua persona, ripetendo il suo motto? Questa in piccolo è la grande storia di Daniele Bedetti, un “folle affamato”, un uomo di calcio, con un grande sogno.
A cura di Alessandro Palmigiani.