Da Berlino ad Angri, con il sogno professionismo nel cassetto e il desiderio di guidare i campani verso la salvezza. Stiamo parlando di Danijel Kljajic, terzino sinistro bosniaco classe 2004 pronto ad imporsi a grandi livelli. Cresciuto nel settore giovanile dell’Herta Berlino, è nel giro anche della nazionale bosniaca U19. Nella scorsa stagione bottino di 4 gol e 2 assist da terzino, altro ruolo che può ricoprire insieme a quello di mediano grazie ai fattori spinta, velocità, tecnica e forza fisica. Era finito nel mirino di un importante club svizzero, ma ha deciso di trasferirsi in Italia anche grazie all’amicizia con Samardzic dell’Udinese e a Davide De Cerame dell’agenzia “Elevenelite”.
Primo anno in Italia, già oltre 20 presenze con l’Angri e nonostante i diversi cambi in panchina è sempre stato un punto di riferimento per la difesa. Nel Girone H, tra le altre cose, Kljajic è il 2004 con più presenze insieme ad Enrico Giannini del Casarano (27).
L’avventura di Danijel Kljajic in Italia è nata anche grazie al forte legame d’amicizia col talento dell’Udinese: “Avevo voglia di giocare a calcio in Italia e ho chiesto informazioni a Samardzic con il quale sono molto legato. Parlando con i miei procuratori, poi, è nata l’opportunità di venire a giocare ad Angri e non ci ho pensato due volte ad accettare l’offerta. Avevo richieste anche per andare a giocare in Svizzera o in Slovenia, ma alla fine ho scelto l’Italia. Mi trovo bene qui, gioco spesso e la piazza è molto calorosa. Con la squadra ho un bel rapporto, in particolare con Pape Ousmane Baldè”.
Tra i tanti obiettivi di Kljajic c’è anche il professionismo sognando, magari, di emulare la carriera del suo più grande idolo: “Sono un grande fan di Messi e un tifoso del Partizan Belgrado, ma il mio modello d’ispirazione è Vidic. Professionismo? E’ un mio obiettivo, magari un domani giocherò in Serie A, però per adesso voglio concentrarmi sull’Angri e aiutare la squadra a centrare la salvezza”.
Com’è nato il rapporto con Samardzic? Grazie all’amicizia tra i due papà: “Mio padre e quello di Samardzic hanno giocato insieme a calcio, ci conosciamo sin da bambini e siamo cresciuti insieme. La scelta del numero 24, infatti, è per lui visto il rapporto che abbiamo”.
Cosa fa Kljajic nel tempo libero? Play Station, FUT, sempre navigando nel suo amato mondo del calcio, con la speranza e il desiderio di emergere tra i grandi. L’obiettivo primario, però, è quello di salvare l’Angri, per scrivere il futuro ci sarà tempo.