Un 10 che segna come un 9. Danilo Alessandro: “Smettere? Non ci penso. Ho fatto una promessa ai miei figli”

Doppio passo e dribbling come marchio di fabbrica, la doppia cifra di gol come abitudine ormai da diversi anni: se il Lumezzane oggi vola in classifica e sogna la Serie C, il merito è anche di Danilo Alessandro, autore già di 11 reti stagionali. “Ah, la classica prima punta da 20 gol in D?”, si chiedono in tanti, come se la risposta fosse scontata. E invece no: Alessandro è un esterno, un mix tra un 11 e un 10, che però segna come un 9. Giocatore di grande tecnica, velocità e ottimo senso del gol, Danilo Alessandro – esterno classe 1988 – ha sposato il progetto del Lumezzane per continuare a vincere.

In passato ha sognato la Serie A – come tanti – e ci è andato molto vicino. Nel presente non pensa a smettere e anzi rilancia: “Voglio vincere almeno altri due campionati”. Tra aneddoti passati, presente e futuro – ma non troppo – Danilo Alessandro si è raccontato in esclusiva a seried24.com.

Danilo Alessandro: “A Lumezzane c’è serietà. Ho fatto la scelta migliore”

Una sola sconfitta, miglior difesa e secondo miglior attaccato del torneo, ma soprattutto +6 sulla seconda in classifica. Il Lumezzane vola in classifica e lo fa con Danilo Alessandro, capocannoniere a quota 11 gol in 13 partite. “Non potevo fare scelta migliore – spiega l’esterno – Il Lumezzane è una società seria, pur essendo una neopromossa ha fatto da subito le cose come vanno fatte. Hanno dimostrato serietà e quella paga sempre. Quando mi hanno contattato ho accettato subito, perché conoscevo il presidente Caracciolo, conoscevo mister Franzini e sapevo in che società sarei andato”.

Il presidente è Andrea Caracciolo, uno che di campi ne ha calcati diversi e di gol ne ha fatti tanti, anche in Serie A. “Caracciolo è una persona umilissima. Sai, spesso i giocatori di Serie A sono visti come persone fredde o che se la tirano, ma lui è totalmente l’opposto. Umile, tranquillo, non ci fa mancare nulla. È sempre presente durante gli allenamenti, non ci ha mai messo pressioni. Questa è una cosa importantissima, lui è sempre stato equilibrato, sia nelle sconfitte che nelle vittorie. Ha masticato calcio vero. Sa come funziona e cosa c’è nella testa dei giocatori”.

Nel suo trasferimento al Lumezzane, però, ha avuto grande peso anche l’allenatore, Arnaldo Franzini. “Franzini ha dimostrato sia in D che in C di essere uno dei migliori a livello di gestione. Lui non si inventa nulla, anzi ti facilita il compito, ti fa stare bene. A livello di gestione è uno dei migliori, ti dice le cose in faccia, una persona vera. Questo per un gruppo è importante, un allenatore prende credibilità quando è così. La squadra lo vede e lo sente, poi i risultati arrivano da soli”.

“Il segreto dei tanti gol? I compagni di reparto”

Oltre 150 gol in 400 presenze in carriera, sempre in doppia cifra quando ha giocato in D, due volte in Serie C. Alessandro Danilo è un esterno che di gol nella sua vita ne ha fatti parecchi. Negli ultimi sei anni ha sempre toccato almeno la doppia cifra, quest’anno è già a 11 reti. “Non so il segreto dei tanti gol, a volte sono stato fortunato a far parte di squadre importanti, dove si creava tanto e sono stato bravo a sfruttare le occasioni che creavamo. A me piace attaccare la profondità, ho sempre avuto compagni di reparto con cui mi capivo con uno sguardo, tipo Ricciardo a Seregno. Giocatori così ti facilitano i compiti. Il segreto è questo: avere avuto compagni con cui ti capisci al volo”.

Con 11 gol è attualmente il capocannoniere del girone B insieme a Francesco Manuzzi, ma Danilo Alessandro non ci pensa troppo. “Non ho mai guardato la classifica marcatori in questi anni, non ci ho mai pensato. Ho pensato sì di segnare tanti gol, ma solo per la squadra, perché voglio vincere. Preferisco segnare meno e vincere, che farne 25 e arrivare secondo. Qui voglio vincere un campionato. Prima che smetto ho promesso ai miei figli di vincerne altri due”.

“A Cesena fatto qualcosa di unico, spero di farlo anche qui”

Nel 2018/19 fu uno degli artefici della rinascita del Cesena, club ex Serie A fallito e ripartito dalla Serie D. Una stagione che lo vide protagonista con 18 gol in campionato. “A Cesena abbiamo fatto qualcosa di unico, si vedeva anche dalla presenza allo stadio delle persone, c’erano quasi 9.000 abbonati. Qualcosa di spettacolare e di unico, ma spero di riuscirci anche qui, lo meritano tutti. La gente, la società, il mister, i compagni”.

L’avventura non è però poi proseguita come ci si aspettava. Il Cesena stravince il campionato, ma riconferma pochissimi calciatori della stagione precedente. Tra questi, non c’è Danilo Alessandro. “A Cesena avevo fatto 18 gol e 19 assist, abbiamo vinto, ma poi sono stato uno dei primi ad essere chiamato per comunicarmi la non riconferma. Non so perché. È stata rivoluzionata la squadra della D. Non me l’aspettavo, ma da quel momento penso solo al presente”.

Se infatti gli si chiede se nel suo futuro vede ancora il Lumezzane, risponde così. “Dopo la batosta di Cesena non mi aspetto tanto. Qui ho firmato per un anno e penso a questo, cercherò di portare il Lumezzane dove merita e devo solo pensare a questa stagione. Poi a fine anno si vedrà, non ci penso e non m’interessa del futuro. Mi godo il presente. Spero di arrivare dove tutti speriamo di arrivare. Il prossimo anno si vedrà“.

“Da ragazzino avevo un carattere particolare. Su Immobile…”

Oggi gioca in Serie D, in passato ha giocato in C, ma anche in Serie B, sognando la A. Infatti, a 22 anni collezionò diverse presenze con il Grosseto in B, poi però la svolta in negativo. “Da ragazzino avevo un carattere particolare, mi sono giocato un po’ male le carte in Serie B. Anche se la colpa non è stata soltanto mia. A Grosseto giocavo, poi un nuovo ds ha portato i suoi giocatori e non ho più visto il campo. Un sabato ero titolare, quello successivo ero in tribuna. Quella situazione mi ha stroncato le gambe. Poi ho fatto la scelta di andare a Taranto in C, la società è fallita e sono ripartito dalla D. Ho fatto due passi indietro”, spiega Alessandro. “Dai, alla fine ognuno ha quello che si merita – spiega con un pizzico di rammarico – ormai è andata così”.

In quel Grosseto c’erano tanti calciatori che hanno poi giocato in Serie A: da Tachtsidis a Crimi, passando per Papa Waigo. C’era però anche un giovanissimo Ciro Immobile, che segnò una sola rete. Nulla di straordinario, tranne per chi lo vedeva in allenamento. “A Grosseto ho avuto la fortuna di aver giocato con gente che ha giocato in Serie A. C’era anche Immobile, che fece soltanto un gol, ma atleticamente e fisicamente era due spanne sopra a tutti. Nei test in allenamento era devastante. Si vedeva già. Lui aveva una mentalità incredibile. Tecnicamente non appariva, tanti erano più tecnici di lui, ma la voglia e la fame che aveva ogni allenamento erano qualcosa di straordinario, pur essendo un ragazzino”.

Alessandro Danilo: “Non penso a smettere”

A 34 anni la passione e la voglia è ancora tanta. Merito anche di un fisico che continua a reggere e anzi, fa la differenza in Serie D. Per questo motivo nella testa di Alessandro non passa ancora il pensiero di smettere di giocare. “No, è presto. Quando il fisico mi abbandonerà smetterò, ma non ci ho mai pensato e non voglio nemmeno pensarci. So che l’età sta avanzando e un giorno dovrò farlo, ma ad oggi mi godo ogni allenamento, ogni partita”.

Poi Alessandro prosegue: “Di hobby ne ho diversi, mi piace la natura e la pesca. Ogni estate faccio una settimana di pesca nei fiumi in montagna. In futuro non so se rimarrò nel calcio: a volte penso che mi piacerebbe allenare i bambini, ma non lo so. Ancora non so che farò. Ho la testa da giocatore”. Doppio passo e dribbling: Alessandro evita le domande sul futuro come fa con gli avversari in campo. Non ne vuole proprio sapere. Tra qualche anno si vedrà, prima però deve vincere altri due campionati. Lo ha promesso ai figli, non può fallire.

A cura di Domenico Cannizzaro

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