“Amavo Ronaldo, ma sono juventino”: Curiale, dalla Germania all’eterna giovinezza italiana
“Sono cresciuto nel Fortuna Colonia. All’epoca la prima squadra giocava in Serie B e io facevo parte di un settore giovanile che all’epoca era abbastanza gettonato. Ogni estate tornavo in Sicilia e partecipavo a un torneo sulla spiaggia che organizzavano in paese. Mi vide un allenatore che allenava in Eccellenza e mi convinse a ritirarmi dalla Germania per iniziare un nuovo percorso in Italia. Da lì è partita tutta la mia carriera“. Il lungo percorso di Davis Curiale, attaccante 36enne che ha ancora la forza e l’entusiasmo di un ragazzino. Nella sua generazione si respirava tutt’altro calcio, soprattutto grazie ai tanti campioni presenti in Serie A: “Il mio primo idolo è stato Ronaldo il fenomeno perché papà era interista e guardavo le partite con lui. Io sono juventino – ammette Curiale ai nostri microfoni – e col tempo ho avuto altri attaccanti alla quale m’ispiravo, in particolare Trezeguet e Amauri”.
Parlare di futuro è presto, ci si diverte tanto su quei campi, ma Curiale ha già le idee piuttosto chiare: “Quando giocavo a Trapani in Serie B ho conseguito il patentino UEFA B, ma adesso studio per diventare direttore sportivo. Voglio restare in questo mondo, ma devo scegliere se fare allenatore o direttore”.
Davis Curiale e la sfida chiamata Terracina
L’ultima sfida della carriera di Curiale si chiama Terracina, club laziale militante in Eccellenza: “E’ una società ambiziosa che vuole fare il salto di categoria. Ha investito tanto acquistando calciatori di spessore per queste categorie. Siamo sulla strada giusta, abbiamo vinto anche la Coppa Italia e in lotta per vincere il campionato. Vogliamo prenderci il primato“.
Dalla promozione col Campobello di Mazara al Palermo
Dopo aver contribuito alla promozione in Serie D del Campobello di Mazara, il Palermo lo acquista insieme a Emanuele Terranova, ex difensore di Sassuolo e Cremonese: “Vincere il campionato nel proprio paese è sempre bello, soprattutto se raggiungi traguardi mai toccati prima come la promozione in Serie D. Io ed Emanuele Terranova andammo al Palermo e dove trovammo un giovanissimo Sirigu. Già da giovane era un portiere molto quotato e con grande personalità, anzi, pensavo avesse qualche anno in più di noi per la personalità che dimostrava. A fine allenamento gli chiesi ‘ma che anno sei?’ e lui mi rispose ‘sono del 1987’. Tra me e me dissi che era impossibile che fossimo coetanei, ma s’intravedeva già che avrebbe fatto una grande carriera”.
La prima volta fuori dalla Sicilia insieme ai nonni
La prima esperienza lontano dalla sua Sicilia è stata a San Benedetto con la Sambenedettese: “E’ stata la mia prima esperienza fuori dalla Sicilia e devo ringraziare i miei nonni che si erano trasferiti con me a San Benedetto per non lasciarmi da solo. Abbiamo raggiunto una bella salvezza con una squadra piena di giovani e con me che al primo anno in C ho realizzato 9 gol. Ad oggi sembra che sia tornato un po’ di serenità con un presidente ambizioso e serio. Si stanno giocando la promozione col Campobasso, ma non sarà facile perché alla guida c’è un allenatore come Pergolizzi che io ho avuto per due anni a Palermo e posso garantire che non c’entra niente con la Serie D”.
La serenità di Cittadella e l’impeccabile lavoro del DG Marchetti
Dopo aver fatto bene a Ravenna, per Curiale c’è l’opportunità Cittadella: “Quella squadra esiste grazie anche al direttore Marchetti. Ha una competenza fuori dal comune, una serietà che ho visto in pochi. Lui merita di portare il Cittadella in Serie A per quello che ha fatto nonostante un budget minimo. E’ una famiglia dove tante persone lavorano lì da tanto tempo, una società capitanata da un presidente molto serio. Spero che possano vivere il sogno della Serie A. Il direttore Marchetti ha avuto tante richieste dalla Serie A, ma sa bene che va via potrebbe bruciarsi perché pochi club lavorano come il Cittadella”.
La salvezza (sofferta) di Crotone
A Crotone con Menichini ed Eugenio Corini, suo capitano ai tempi di Palermo: “Abbiamo ottenuto una salvezza sofferta. Siamo partiti con Menichini in panchina per poi passare a Corini, mio capitano a Palermo che però ha sofferto un po’ di inesperienza essendo molto giovane. Poi è tornato Menichini che non la sua esperienza è riuscito a farci mantenere la categoria. Avevamo un bell’attacco con Djuric e Ginestra, in porta Belec che arrivava dall’Inter e aveva una grande personalità”.
Campionati vinti, gol e la bellezza di vincere i derby: Frosinone
Capitolo Frosinone, uno dei più importanti della carriera di Curiale: “Il presidente Stirpe è un padre di famiglia, persona molto colta, parla sempre con grande calma utilizzando le parole giuste senza alzare la voce. Frosinone è una società modello, ha uno stadio di proprietà, un centro sportivo che per una piazza così è una cosa notevole. Negli anni ha costruito ed è giusto che stia in Serie A. I campionati vinti, i tanti gol realizzati, il legame speciale con la piazza. Lì ho conosciuto mia moglie, mio figlio è nato lì, è la mia seconda casa. Tra i bei ricordi ci metto i tanti derby vinti contro il Latina, soprattutto quel 4-1 che è rimasto nella storia”.
Il ritorno in Sicilia, a Trapani
Dopo diversi anni lontano dalla sua Sicilia, Davis Curiale torna vicino casa, a Trapani: “Il primo anno abbiamo centrato la salvezza e sono andato anche in doppia cifra. Quello dopo, purtroppo, siamo retrocessi. Eravamo partiti male, stavamo facendo una grande rincorsa con Calori, ma siamo arrivati cotti alla fine. Il Trapani sembra che adesso si sia sistemato anche grazie all’entusiasmo e agli investimenti del presidente Antonini. La piazza è bellissima, provengo da quelle parti e sono contento per loro perché dopo anni di sofferenza sono felice che ritornino nel grande calcio. Vedere lo stadio pieno è bello, soprattutto in Serie D con cornici di pubblico così. Spero vincano il campionato“.
Davis Curiale a Lecce con tante aspettative, ma l’infortunio…
Dopo Trapani arriva l’avventura con il Lecce: “C’erano tante aspettative su di me, ero carico, però ho avuto un infortunio al ginocchio e quando sono rientrato non stavo bene. Pur facendo pochi gol, ma belli e importanti, abbiamo perso i play-off contro il Foggia di De Zerbi. Un po’ di rammarico c’è per quella stagione, ma sono stato bene e ho bei ricordi. Adesso a Lecce c’è una figura di spessore come Pantaleo Corvino e anche quest’anno porteranno a casa la salvezza“.
Il Catania e quel ripescaggio che ancora fa male
Gli anni di Catania resteranno indelebile. La macchia? Quel ripescaggio: “Ho fatto più di 100 presenze con quella maglia, 30 gol, vinto il titolo di capocannoniere in Serie C. Catania è una piazza da Serie A. Peccato per quell’anno dove c’erano i ripescaggi. Hanno fatto un po’ di confusione perché se fossimo andati in Serie B ci saremmo salvati anche come società, ma invece col mancato ripescaggio l’anno dopo non siamo riusciti a salire e con tutti i debiti che c’erano purtroppo è fallita.
Adesso è subentrato Pelligra che ha un potenziale importante. Quest’anno hanno speso tanto per la C, però come insegna il calcio se cambi così tanti calciatori devi ripartire da zero. Hanno cambiato sia questa estate che a gennaio e ci vuole un po’ di tempo per trovare la quadra. Se riescono a vincere la Coppa Italia, però, possono dire la loro in ottica play-off”.
“Catanzaro, con 2-3 acquisti potevi lottare per il secondo posto”
Battuta anche sul Catanzaro di Vivarini, allenatore che Curiale conosce molto bene: “Riusciranno a centrare i play-off. C’è un presidente molto tifoso e passionale, coinvolto al 100% e sempre vicino alla squadra. Con Vivarini stanno facendo grosse cose. Ho avuto modo di essere allenato da lui e posso dire che è molto preparato. Se a gennaio avessero fatto 2-3 acquisti importanti si potevano giocare il secondo posto. Forse ancora non sono pronti per il salto di categoria. A livello societario, magari, vogliono vedere come andrà quest’anno in Serie B per programmare meglio nei prossimi anni”.
Capitolo Vibonese: una delle ultime tappe di Davis Curiale
Dopo Catanzaro, Davis Curiale si sposta di qualche chilometri per raggiungere la Vibonese: “Hanno un grande presidente come Caffo, appassionato di calcio che ha investito molto. Quest’anno ha beccato Trapani e Siracusa che hanno speso di più e sono più attrezzate, però devo dire che Buscé sta facendo un gran lavoro. Se avessero vinto lo scontro diretto contro il Trapani se la sarebbero giocata, ma così è un po’ più difficile”.