Oggi alle 16 si sono disputate le semifinali playoff nel girone I di Serie D. Il verdetto: Acireale e Cavese in finale, che si giocherà domenica 29 maggio.
In particolare quella di Acireale è stata una partita pirotecnica che si è conclusa per 4-2 in favore dei granata.
A rovinare la festa dell’Acireale un episodio amaro tra primo e secondo tempo. Infatti, alcuni tifosi granata hanno messo in atto comportamenti irrispettosi nei confronti della loro squadra. Nello specifico sembra che questi ultimi sul 2-0 Lamezia, all’intervallo, abbiano rivolto offese agli uomini di De Sanzo. L’allenatore, nel post partita in conferenza stampa, ha reagito duramente a questi attacchi, in particolare non accettando aggettivi quali ”venduti”.
Vittoria che passa in secondo piano oggi per l’allenatore dell’Acireale. Il tecnico si è presentato in conferenza visibilmente nervoso a causa di offese ricevute nell’intervallo da una esigua parte di tifosi granata.
Il tecnico subito dopo la prima domanda ha ammesso di essere arrabbiato: ”nessuno si deve permettere di dire venduti e merde a questa squadra, i tifosi devono incitarli fino al 90’ perché un’altra squadra così ad Acireale se la sognano.” E ancora: ”Noi è un anno che facciamo calcio e magari qualcuno è abituato a fare queste cose noi no questo mondo non ci appartiene.”
Più avanti il tecnico riprende il concetto: ”Per questi colori io e il mio staff diamo l’anima, non vedo la mia famiglia da due mesi”. “Nessuno mi ha mai regalato nulla, ho fatto dalla prima categoria ala serie B con sacrifici e amore, queste cose mi fanno incazzare.”
De Sanzo ha voluto precisare però una cosa: ”Non mi riferisco alla parte di tifosi organizzati ma a una piccolissima minoranza di tifosi. Questa gente non deve venire allo stadio”
All’inizio il tecnico ha speso parole anche sulla partita di oggi: ”io credo che anche nel primo tempo abbiamo avuto il dominio del gioco solo che loro hanno concretizzato e noi no.”
Infine due parole sul suo futuro: ”Futuro? Intanto pensiamo a completare il lavoro che è stato fatto, difficile da prevedere.”
A cura di Francesco Busoni.