Demba Seck al Torino, trampolino di lancio? Il Sasso Marconi
Demba Seck è un nuovo giocatore del Torino. Ma chi è il giovane senegalese che ha colpito i granata? Facciamo un passo indietro.
Demba Seck: l’avventura al Sasso Marconi
Seck è un’ala destra classe 2001, le qualità che lo distinguono sono la grande corsa e le forti doti in attacco. La sua esplosione parte dall’esperienza in Serie D, quando, di proprietà della SPAL, va in prestito al Sasso Marconi per la stagione 2019-2020. Qui, per l’allora diciottenne, si prospetta un’ottima annata: gioca con continuità e mette in mostra le sue caratteristiche. La sua stagione con la maglia gialloblù finisce con 24 presenze, 5 gol ed 1 assist.
Un’ascesa continua
Dall’esperienza in Serie D, per Demba è una crescita continua. Tornato a Ferrara, la SPAL crede sempre di più nel suo ragazzo senegalese. Seck gioca in Primavera facendo eccellenti prestazioni. Particolare da non sottovalutare: il primo gol lo segna proprio contro il Torino, nella partita di Coppa Italia del 3 ottobre 2020. In quella partita l’attaccante fu super decisivo in quanto, oltre alla rete, colleziona anche un assist e la partita finì 2-2. Nella scorsa stagione (2020-2021), ancora giocatore della Primavera, arriva per Seck anche la prima partita con i professionisti. Il suo esordio in prima squadra è avvenuto il 28 ottobre, nella partita di Coppa Italia tra SPAL e Crotone. Demba gioca una quarantina di minuti e fa anche gol.
Dopo quasi tre mesi, il 21 gennaio torna in campo da titolare con la Prima squadra. Ivan Juric decide di dare fiducia all’ex Serie D dal primo minuto con la Fiorentina.
Il filo conduttore SPAL-TORINO
Il presente vede Demba Seck con la maglia del Toro ma le dinamiche del suo arrivo in granata sono interessanti. Il ragazzo, ai tempi della SPAL, piaceva molto a Vagnati e Ludergnani, rispettivamente direttore sportivo e responsabile delle giovanili del club di Ferrara. Vagnati, dalla scorsa stagione e Ludergnani, da quest’anno, sono nel team del Torino e, conoscendo molto bene il ragazzo, lo hanno voluto portare da loro.
Gloria Cusin