“Care amiche ed amici dirigenti delle società, tesserati tutti, ritengo doveroso rivolgermi direttamente a Voi, che “siete” la Lega Nazionale Dilettanti. Ho deciso di rassegnare le mie irrevocabili dimissioni dalla carica di Presidente con effetto immediato”. È con queste parole che inizia la lettera di congedo di Cosimo Sibilia dalla Presidenza della Lega Nazionale Dilettanti. Un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Un terremoto che scuote il pianeta Serie D e traccia un solco nella gestione politica del calcio dilettantistico.
Un percorso, quello di Sibilia, iniziato quasi cinque anni orsono e che ha portato la LND ad un’inversione di rotta, rivendicata con orgoglio e trasparenza: “Nel Gennaio del 2017 ho ricevuto la grande gioia e l’onore di essere eletto – prosegue il Presidente dimissionario –, dall’unanimità degli aventi diritto al voto. Nel quadriennio che è seguito, grazie ad una oculata gestione e, soprattutto, ad iniziative che hanno favorito lo sviluppo dell’attività sul territorio, siamo riusciti ad invertire la tendenza negativa. Abbiamo fermato l’emorragia di Società e tesserati. La Lega Nazionale Dilettanti, oggi, è in una situazione di grande tranquillità dal punto di vista economico e finanziario”.
Ma qual è la motivazione che ha spinto il massimo esponente federale dei Dilettanti a fare una retromarcia tanto discussa quanto inaspettata? “Rassegno le mie dimissioni – chiarisce Sibilia – alla vigilia di un appuntamento che dovrebbe apparire ‘formale’. Ma che, per volontà di terzi, potrebbe avere rilevanza diversa. Una buona parte del Consiglio direttivo del 28 ottobre non avrebbe voluto approvare il bilancio. La sola ipotesi che tale vergogna potesse accadere mi impone di farmi da parte, favorendo le condizioni perché un ‘atto dovuto‘ non sia barattato col mercato delle aspirazioni carrieriste”.
Nonostante le enormi difficoltà riscontrate durante la gestione della Lega Dilettanti, il dirigente avellinese si era reso protagonista di un vero e proprio exploit nelle elezioni dello scorso febbraio. Un plebiscito che sembra essere venuto meno nelle ultime settimane. In tal senso, Sibilia amplifica il concetto d’accusa in merito alle divergenze che hanno causato l’allontanamento dalla Federazione: “Nel Gennaio di questo anno, con il voto di quasi l’87% dei Delegati Collettivi, avete inteso non solo rinnovarmi la fiducia. Avete chiesto che, nell’interesse della stessa Lega, presentassi la mia candidatura a Presidente della F.I.G.C. All’esito di quel risultato, tuttavia, si sono posti in essere nell’ambito della stessa Lega Dilettanti, da parte di taluni, comportamenti che sono andati in contrasto con il formale mandato che mi era stato conferito. Avrei voluto rassegnare le mie dimissioni già allora”.
Entro centottanta giorni, la Lega Nazionale Dilettanti avrà un nuovo Presidente. La reggenza è affidata al vicepresidente vicario Ettore Pellizzari, deputato ad avviare il percorso elettorale in attesa della convocazione dell’assemblea straordinaria elettiva.
A cura di Giuseppe Vitolo