Oggi è stata scritta una bellissima pagina del calcio italiano, per certi versi anche storica. Stiamo infatti parlando di Dino Fava che sembra non volersi accorgere della sua età e continua a regalare emozioni. L’ex Udinese indossa ancora le scarpe da gioco e lo fa rappresentando i colori della Sessana. Ma la partita di oggi è completamente diversa da tutte le altre che ha giocato in precedenza (e sono state tante viste le 513 gare disputate in carriera). Succede dunque che tra i suoi compagni di squadra, Dino, si ritrovi il figlio Christian.
Christian Fava, classe 2003 è il terzino destro della Sessana. Nella partita disputata questo pomeriggio il figlio è subentrato nel secondo tempo e per 45 minuti i due hanno condiviso il campo difendendo la stessa maglia. Una giornata speciale per Dino Fava, classe 1977, che aveva espresso da tempo questo desiderio. La Sessana, società che milita nella Promozione, è inoltre la squadra del paese nativo dell’attaccante, quindi il valore emotivo è molto più amplificato. La partita si è conclusa con la vittoria della Sessana per 4-0 sulla Virtus Goti ed il quarto gol lo ha proprio segnato Dino.
Dopo questa bellissima e rara, per non dire quasi irripetibile, parentesi del calcio italiano è giusto ricordare la carriera del grande attaccante campano.
77 partite e 19 gol in Serie A, 147 partite e 42 gol in Serie B, più di 109 gol in carriera tra i professionisti, girando la maggior parte delle categorie del nostro calcio.
La carriera di Fava parte nel Formia e nella primavera del Napoli, prima di passare tra i professionisti con la maglia dell’Acireale. Torna a Napoli ma non riesce a trovare spazio. Nella stagione successiva (1999/2000) passa a Varese. Qui comincia a dimostrare, così come farà per il resto della sua carriera, le sue indubbie capacità offensive. Nelle 62 partite complessive giocate in Lombardia mette a segno 22 gol che gli valgono, l’anno successivo, la chiamata della Triestina, in Serie B. L’annata in Friuli risulterà essere una stagione superlativa in cui diventa il miglior marcatore della squadra e il secondo migliore del campionato, dietro solo al Protti del Livorno.
Arriva l’anno successivo la meritata chiamata dell’Udinese in Serie A, allenata da un giovanissimo Luciano Spalletti. Una squadra ricca di grandissimi giocatori in cui però Fava non sembra sfigurare; condivide lo spogliatoio con giocatori del calibro di De Sanctis, Iaquinta, Muntari, Pizarro e Almiron, solo per citarne alcuni. Esordisce contro il Bologna e mette a segno il primo gol contro l’Ancona. Quell’anno arriva anche il primo gol in Europa, in Coppa Uefa, al primo turno, contro il Salzburg.
Se possibile l’anno successivo sarà ancora migliore. 24 partite e 13 gol aiutano la squadra di Spalletti a raggiungere l’incredibile qualificazione in Champions League. Da lì, il passaggio al Treviso neopromossa, in un operazione che vede andare in bianconero Edgar Barreto. Fava gioca e segna ma il Treviso, a fine anno retrocede comunque.
Dopo quella che risulterà per lui l’ultima esperienza in Serie A, inizia il giro tra le varie serie professionistiche. Prima un altro anno a Treviso poi Bologna e Salernitana in Serie B. L’ultima è la piazza in cui è restato di più in carriera, ben 79 partite. Dopo il fallimento del Treviso resta svincolato e passa prima alla Paganese. Qui inizia una seconda giovinezza per l’attaccante laziale. Vince 4 campionati di Eccellenza con Portici, Savoia, Giugliano e Afragolese; sempre facendo ciò che gli riesce meglio, segnare. Nell’ultimo caso la promozione è storica dato che riporta il club campano in Serie D dopo ben 28 anni.