Dal sogno Juventus a San Marino, Docente: “Felice della mia carriera, ma non è finita”
Immaginate giocare a 19 anni tra i professionisti, con la maglia della propria città, segnare 12 gol e ricevere subito la chiamata di un top club di Serie A: il sogno di tutti i bambini (o quasi). È proprio ciò che è accaduto a Emilio Docente, attaccante classe 1983 in forza alla Folgore, squadra del campionato di San Marino. Un sogno che Docente ha realizzato soltanto successivamente, perché “da ragazzino la volontà di indossare quella maglia (del Gela, ndr) era tanta e non mi rendevo conto di ciò che succedeva. Oggi realizzo tutto”.
Seried24.com lo ha contattato e lui si è raccontato a 360 gradi: dagli esordi con il Gela Calcio all’obiettivo Europa con la maglia della Folgore, passando per la firma con la Juventus, gli anni a Rimini e le prospettive future dopo il ritiro.
Docente: “La Juventus? Emozioni che ho realizzato anni dopo”
L’esordio in C2 a 17 anni, 20 presenze l’anno successivo e poi il boom: a soli 19 anni, Emilio Docente realizza 12 gol in 17 presenze con la maglia del Gela in pochissimi mesi. “Davvero, io ho realizzato tutto solo molti anni dopo la mia prima esperienza con la maglia della mia città. Ero così piccolo che era la cosa più bella che potessi immaginare: la spensieratezza e l’istinto calcistico mi hanno portato a fare così bene in quegli anni. Sono stato bravo e fortunato ad avere un inizio di carriera così, sono stati anni davvero bellissimi per me”.
12 gol in quattro mesi di un ragazzino così giovane non potevano passare inosservati: alla porta del Gela bussa infatti la Juventus di Marcello Lippi. “Sì, è arrivata subito la chiamata della Juventus grazie a Luciano Moggi, che aveva notato in me delle qualità e mi riteneva un profilo interessante in prospettiva. Firmai con la Juventus, ma mi mandarono in prestito a Messina in Serie B per farmi crescere: qui non ho fatto benissimo secondo i loro standard. Insomma, avrei dovuto far 20 gol in B e mi avrebbero portato sicuramente in Serie A”, ha spiegato Docente.
“Anche se per pochissimo tempo, ho avuto modo di stare nell’ambiente Juventus, ho parlato con Moggi in sede, ho incontrato e conosciuto Conte, Nedved, Del Piero. A loro Moggi mi presentò come il futuro della Juve, ma poi non andò così (ride, ndr)”, ha dichiarato l’attaccante ex Rimini. “Per me certe sensazioni erano quasi normali in quel momento, ma successivamente ho realizzato di essere stato fortunato già soltanto a stare lì. Per rimanerci devi tenere l’asticella altissima e io non ci sono riuscito, ma non ho rimpianti”.
“Giocherei di nuovo in tutte le squadre in cui sono stato”
Rimini, Avellino, Ancora, Perugia, Ternana e Trapani: sono soltanto alcune delle piazze in cui Emilio Docente ha giocato nella sua lunghissima carriera tra Serie C e Serie B. Se a livello extra-calcistico ce n’è una che gli è rimasta più nel cuore, lo stesso non si può dire se si parla dell’aspetto puramente tecnico e di campo. “Nei 15 anni di professionismo ho vestito maglie gloriose e ho vissuto solo esperienze bellissime e positive: vivere il calcio – la mia passione – come lavoro è stato davvero bello. Tutte le mie ex squadre mi hanno lasciato qualcosa“, spiega Docente.
“Fuori dal calcio scelgo ovviamente Rimini: ci vivo e ho la famiglia qui. Si vive bene e per questo ci ho anche giocato a lungo: la considero la mia seconda casa dopo Gela. Ma parlando dell’aspetto puramente calcistico, tornerei anche a piedi in tutte le piazze in cui ho giocato, che sia da allenatore, direttore o qualsiasi ruolo societario”.
“Via dal professionismo? Una scelta di vita”
Docente ha indossato anche la maglia del Forlì in Serie C tra il 2013 e il 2015, dove ha realizzato più di 20 gol in due anni andando in doppia cifra in entrambe le stagioni. Poteva essere un altro trampolino di lancio verso la Serie B, che il bomber gelese aveva già assaporato con Messina, Rimini e Avellino, ma la scelta presa fu singolare. “Feci altre scelte anche al di fuori del calcio, facendo investimenti qui in zona e decidendo di scendere di categoria nonostante le due bellissime e prolifiche annate di Forlì. Mi chiamò anche il Pisa di Gattuso in Serie B, quindi l’asticella era alta, ma in quel momento avevo quasi messo i “remi in barca” dopo anni di professionismo”, spiega Docente. “Feci qualche mese in D a Rovigo e poi andai per scelta in Prima Categoria: questo credo che dica tutto”.
“Il Pisa voleva farmi un biennale abbastanza ricco, ma in quel momento per me i soldi passavano in secondo piano. Dopo quasi due anni in Prima Categoria, decisi di rimettermi in forma perché stavo ancora bene fisicamente e feci più di 40 gol in Eccellenza in due anni con la maglia del Riccione”.
Il ritorno in D e l’approdo a San Marino di Docente
Dopo aver quasi “tirato i remi in barca”, Docente capisce che ha ancora molto da dare al calcio e decide di rimettersi in gioco in Serie D, con la maglia del Cattolica con cui ha giocato nella passata stagione e metà campionato attuale. “Volevo e voglio giocare ancora adesso a questo livello. Lo scorso anno ho fatto bene, giocando molto e segnando anche qualche gol, mentre quest’anno non benissimo in termini realizzativi, ma fisicamente mi sento ancora benissimo“, ha dichiarato Docente.
Poi alcuni problemi societari e la chiamata di un amico lo spingono a rescindere con il Cattolica e approdare alla Folgore a San Marino. “Ho già una brevissima parentesi in questo campionato: risale all’anno in cui poi ho giocato in Prima Categoria. Si poteva fare il doppio tesseramento e lo feci sia con una squadra di Prima che con una squadra sammarinese, ma dopo un mese sono andato via”, spiega l’attaccante della Folgore. “Adesso ho deciso di tornarci perché un grande mio amico fa l’allenatore lì e mi ha chiamato, dicendomi che vogliono tornare in Europa, che sia Champions League o Europa League“.
15 squadre, nessuna retrocessione e nessuna vittoria del campionato per la prima in classifica: il campionato di San Marino si svolge in pieno stile NBA. “Ho già segnato due gol in quattro partite, ma adesso conta poco. Il momento clou è alla fine della Regular Season, quando le prime 12 giocheranno i playoff per accedere ai preliminari delle competizioni europee: l’unico vantaggio è avere il doppio risultato a favore per chi si è posizionato meglio in classifica”.
Futuro e compagni di squadra “da Serie A”
39 anni compiuti, ma tanta, tantissima voglia di continuare a giocare a calcio. Nonostante ciò, Emilio Docente ha già le idee chiare per il suo futuro dopo essersi ritirato: rimanere nell’ambito calcistico. “Per ora voglio dedicarmi alla mia professione di calciatore: il fisico regge e mi sento bene. Ovviamente non durerò in eterno”, afferma l’ex Gela. “Sto studiando per intraprendere una futura carriera da allenatore o direttore sportivo. Nel momento in cui non me la sentirò più, sarò il primo a dire stop e mi fermerò”.
Nella sua lunga carriera, Docente ha giocato con tantissimi calciatori arrivati poi ai vertici del calcio italiano, ma se gli si viene chiesto chi è stato il più forte, non sa e non vuole dare una risposta precisa. “Sceglierne uno è davvero difficile e significherebbe sminuirne altri: ho giocato con gente come Floccari, Matri e Handanovic che non hanno bisogno di presentazioni. Ne potrei nominare altri cento, ma da tutti ho appreso qualcosa”. ha spiegato Docente. “Una persona che stimo molto e con cui ancora oggi mantengo un buon rapporto è Baccin, che oggi fa il direttore sportivo all’Inter insieme ad Ausilio”.
“Ritorno in Sicilia? Sì, molto probabile”
Dopo tanti anni al nord e nello specifico in Emilia-Romagna, Emilio Docente ha voglia di tornare in Sicilia e ammette di aver frequenti contatti con alcune squadre della zona già da qualche anno. “Già da 3-4 anni ho contatti con squadre di Eccellenza in Sicilia. A dicembre stavo per tornare: è stata una questione di ore, davvero. Stavo per scendere e firmare, ma mi ha chiamato la Folgore: se non mi avessero contattato, avrei indossato una casacca siciliana”
“Ritorno a Gela? Assolutamente sì. Il mio sogno è sempre stato quello di chiudere la carriera a Gela. Adesso ci sono 2/3 squadre in fase di costruzione: quando scendo giù parlo con tutti. Le cose si fanno in due: la mia volontà c’è, la stima che hanno nei miei confronti non manca, quindi un giorno magari tornerò. Attualmente voglio giocare in categorie più alte, ma se il Gela oggi fosse in D, sarei probabilmente lì. Non ti nascondo che è possibile che io scenda già il prossimo anno”.
A 19 anni ha spiccato il volo dalla Sicilia, direzione Torino, sponda bianconera. Un sogno mai avverato quello di giocare con la Juventus, ma la carriera di Docente è poi esplosa ugualmente tra Serie C e Serie B, diventando uno degli attaccanti più conosciuti del panorama calcistico italiano di categoria. Oggi spera di raggiungere l’Europa con la Folgore a San Marino, ma nel suo futuro prossimo potrebbe esserci nuovamente la Sicilia e, chissà, magari proprio il Gela. “Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”, cantava Venditi: Emilio Docente potrebbe tornare lì, dove tutto è iniziato.
A cura di Domenico Cannizzaro