Dolomiti Bellunesi in campo con il lutto al braccio in memoria di Aldo Borsato
Nella sesta giornata di Campionato, la Dolomiti Bellunesi scenderà in campo con il lutto al braccio, in ricordo di Aldo Borsato. Lo storico allenatore del calcio bellunese se ne va a soli 72 anni. Il ricordo della squadra bellunese nella partita di oggi contro il Mestre.
Dolomiti Bellunesi, lutto al braccio in ricordo di Aldo Borsato
Ieri se ne è andato uno storico allenatore bellunese all’età di soli 72 anni. Oggi il match di campionato tra Mestre e Dolomiti Bellunesi si giocherà in ricordo di Aldo Borsato. La squadra bellunese dichiara sui social di scendere in campo con il lutto al braccio: “A Mestre, la SSD Dolomiti Bellunesi scenderà in campo col lutto al braccio per la scomparsa di 𝗔𝗟𝗗𝗢 𝗕𝗢𝗥𝗦𝗔𝗧𝗢: più che un allenatore, un autentico maestro che sui campi della provincia ha guidato intere generazioni di calciatori. E diverse squadre, fra le quali il Sedico, con cui ha vinto una storica Coppa Italia dilettanti.” – continua con un caloroso saluto – “La società presieduta da Paolo De Cian si stringe attorno alla famiglia Borsato e ricorda con affetto e stima un amico, oltre che un profondo conoscitore del pallone.”
Dall’addio al suo ricordo. Ecco chi era Aldo Borsato
Come riportato dal gazzettino.it, Aldo Borsato è stato uno storico allenatore del calcio bellunese ma lavorò anche nella scuola. Conosciuto da tutti per essere stato nella panchina del grande Sedico di fine anni Ottanta e aver guidato la cavalcata della squadra. Proprio negli anni 1988-89 i biancocelesti del raggiunsero le finali di Lumezzane dove acquisirono il diritto di partecipare all’Interregionale. Rimarranno lì solo un anno prima di retrocedere alla neonata categoria d’Eccellenza. Poi la squadra si sciolse poiché acquistata da una nuova società.
A proposito di fusioni e imprese, in memoria di Aldo Borsato, ricordiamo le sue parole in un’intervista pubblicata nel 2013 sul Gazzettino: “Mi dispiace molto che l’avventura dell’Union si sia interrotta. È stata comunque una bella impresa, quella dei feltrini. Ma da allenatore di quel Sedico che arrivò alla finale nazionale di Coppa Italia, rimarco che, anche alla luce di questo risultato che dimostra quanto sia difficile per una bellunese imporsi al di fuori del proprio ambito, quella fatta dal Sedico nella stagione 1988-89 fu davvero una grande impresa. Credo che, con il Belluno, il Sedico sia stata l’unica formazione ad arrivare tanto in alto. Lo dico per evidenziare i meriti di quella squadra che davvero compì una grande impresa. Un’impresa che, di anno, in anno, appare sempre più leggendaria ed impossibile.”
Dopo il ricordo del “suo” Sedico, gli dispiace che questo club non abbia potuto continuare il proprio cammino indipendente: “Sono dispiaciuto che da solo il Sedico non abbia avuto la possibilità di marciare con le sue gambe. Confido anche che possa nascere qualcosa di importante, qualcosa che consenta a Sedico di poter essere anche oggi all’altezza di quanto compiuto da quei ragazzi degli anni Ottanta“. Oggi, il ricordo della Dolomiti Bellunesi sarà ancora una volta un ringraziamento per quanto questo storico allenatore ha fatto per il calcio bellunese.