Domenico Girasole: il difensore goleador della Reggina
Reggino, tifoso della Reggina e arma in più sui calci piazzati: Domenico Girasole è un bomber prestato alla difesa.
Domenico Girasole è cresciuto con il mito della Reggina. Suo padre, al quale ha dedicato un goal l’anno scorso in un momento commovente nella sfida contro l’Acireale, ha trasmesso la passione per il club amaranto a lui e al fratello, che adesso gioca nella Ternana Primavera.
E’ stata una scelta di cuore quella del ragazzo. Da titolarissimo in Serie C col Potenza, è sceso di categoria pur di vestire la maglia della squadra della sua città.
Contrasti, marcature e non solo. La Reggina ha un attaccante in più in ogni situazione di palla inattiva
E qui nasce “l’equivoco“, come può essere così bravo ad attaccare chi difende? E’ risaputo che i difensori centrali siano bravi nel gioco aereo, ma Girasole ha un’arma in più: i tempi di inserimento, la capacità di smarcarsi in aerea di rigore.
In ogni partita della Reggina, il difensore amaranto ha almeno una due palle goal sulla sua testa, ma non solo. Quest’anno, contro Acireale e Paternò ha segnato due reti da attaccante vero. Una alla “Immobile”, volendo abbozzare un paragone, appostato sul secondo palo al volo col destro. Ma il più bel goal resta quello contro l’Acireale: una girata di esterno destro che, scendendo a palombella, ha messo fuori causa il portiere avversario.
Non a caso, al momento è il secondo miglior marcatore del club, in coppia con Cham. Davanti a loro solo due attaccanti: Ragusa e Barranco, che, a differenza sua, giocano, chiaramente, in una posizione più indicata per creare delle occasioni da rete.
Grinta, carattere e coraggio. Un leader giovanissimo con la Reggina nel cuore
La Reggina è sempre stato il sogno di Girasole. Un sogno che ha realizzato da grande.
Infatti, a differenza di suo fratello che ha fatto tutta la trafila nel settore giovanile, venendo addirittura convocato in prima squadra da Inzaghi, Domenico Girasole venne scartato da giovanissimo.
Ma non ha mai mollato. E, alla prima occasione, in seguito all’esclusione della squadra dalla Serie B, si è ripreso quel posto che ha tanto desiderato. Un posto conquistato in fretta e con grande leadership.
Da segnalare un’esultanza dopo un contrasto contro la Vibonese, espressione di un carattere esuberante e combattivo. Una dote necessaria per giocare nella Reggina che ha fatto della grinta un marchio di fabbrica, delle difficoltà un valore aggiunto. Adesso è diventato uno dei simboli e un leader, nonostante i 24 anni di età.