Domenico Maggio e il Siracusa, un rapporto speciale contornato anche dall’immancabile fiuto del gol dell’attaccante. Per adesso a quota 14, due in meno del compagno di squadra Alma che è il capocannoniere del Girone I. Tra presente, futuro e un tuffo nel passato a Pagani e Santa Maria di Castellabate.
Lo volevano Trapani e ACR Messina, ma Maggio ha in testa un solo obiettivo, ossia fare bene in queste ultime partite e provare a vincere i play-off.
Cosa è mancato al Siracusa per essere lì con il Trapani? Dettagli, per Maggio ha influito anche la situazione infortuni:”Abbiamo ancora una partita in meno e dovremo giocarci lo scontro diretto, quindi sappiamo che può succedere di tutto. La nostra mentalità è questa, siamo una neopromossa ma abbiamo fatto un percorso straordinario e vogliamo sempre ambire al massimo. Ad oggi, realisticamente, l’obiettivo è centrare il secondo posto e cercare di vincere i playoff. Poi si vedrà.
A dicembre, oltre all’interesse dell’ACR Messina, sono stato cercato con insistenza anche dalla società granata ma ho deciso di rimanere al Siracusa e non se ne è fatto nulla.
Quando ci abbiamo giocato contro non mi hanno stupito più di tanto, è stata una partita molto tattica ed equilibrata. Sotto il punto di vista del gioco, mi ha impressionato maggiormente la Vibonese. In ogni caso, il Trapani è in testa al campionato quindi bisogna soltanto fare i complimenti a loro. Noi siamo stati anche sfortunati con gli infortuni perché abbiamo perso per tanto tempo gente come Russotto e Arcidiacono”.
Prima di Siracusa c’è stata la tappa con la Paganese con la quale Maggio ha sfiorato la vittoria del campionato: “A Pagani ho fatto sei mesi strepitosi. Sono arrivato lì a dicembre a 8 punti dal primo posto, a febbraio eravamo in testa alla classifica e abbiamo perso il campionato solamente all’ultima giornata. Sotto l’aspetto realizzativo ho fatto meno gol del solito. A Santa Maria 20 e adesso sono fermo a 14, con la speranza di farne altri per aiutare la squadra a vincere più partite possibili”.
A Santa Maria anni importanti, ma adesso la realtà è più complicata rispetto a qualche anno fa: “Nel calcio bisogna anche pianificare. Io ho fatto due bellissimi anni lì, siamo arrivati settimi e fatto più punti della stagione precedente. L’unico errore del Santa Maria è che non ha creato un blocco stabile in questi anni, perché cambiare ogni anno tanti calciatori e allenatori ti toglie sempre qualcosa. Il Girone H è tra i più difficili d’Italia, ma spero che alla fine riusciranno a salvarsi perché comunque sono molto legato alla piazza”.