La ‘patata bollente’ adesso passa ai comitati regionali. Saranno loro a stabilire se proseguire con l’attività agonistica o meno. La nuova ondata di contagi ha messo in ginocchio anche il sistema calcio, aprendo preoccupanti scenari soprattutto nei campionati regionali e giovanili. Il commissario della Lega Nazionale Dilettanti, Giancarlo Abete, per questo, ha convocato i massimi rappresentanti dei comitati regionali per decidere il da farsi.
L’incontro è servito ad istituire una cabina di regia per monitorare costantemente l’andamento della situazione. Per il momento nessuno stop a livello nazionale. Le regioni, però, possono decidere di posticipare la ripresa, a patto che nella sosta gestiscano i recuperi in modo da non creare problemi futuri nell’organizzazione delle fasi nazionali dei campionati di Eccellenza. La Serie D, al momento, prosegue come da calendario, ma se la situazione dovesse peggiorare si valuterà ancora più attentamente la situazione.
Quasi tutti i comitati regionali hanno riunito il proprio consiglio direttivo per prendere decisioni condivise con i club. Alcuni si sono già espressi. Il comitato Abruzzo, ad esempio, ha già fissato le date della ripartenza: dalla Promozione alla Terza categoria stop fino al 23 gennaio, i tornei giovanili invece ripartiranno il 30. Eccellenza e C di calcio a cinque, invece, andranno avanti come da calendario. La Lombardia, invece, ha immediatamente deliberato di posticipare, oltre alla giornata del 9 gennaio 2022, anche la successiva giornata del 16 gennaio 2022 del campionato di Eccellenza come già disposto per le altre categorie regionali nei giorni scorsi.
Altro tema sollevato durante l’incontro, a causa delle numerose difficoltà segnalate dalle società in ordine soprattutto alla tempistica, è quello del “return to play” ovvero della procedura prevista dal Ministero della Salute per il ritorno all’attività dei giocatori guariti da Covid. “Anche in questo caso – ha riferito il presidente del comitato regionale della Lombardia Carlo Tavecchio – Abete si è impegnato sin d’ora ad interessare il Presidente della Figc Gravina, il Coni e le istituzioni governative per aggiornare le modalità di rientro, nel necessario rispetto della salute degli atleti ma anche attraverso una semplificazione del protocollo attualmente previsto”.