In casa Pistoiese c’è voglia di ricominciare a pedalare dopo lo 0-0 casalingo contro la Bagnolese. La squadra di Emmanuel Cascione è a quota 12 punti nella classifica del Girone D, un punteggio ben lontano dal primo posto occupato dalla Giana Erminio (20).
Nella conferenza stampa della vigilia del match contro il Carpi, Cascione ha toccato diversi punti riguardanti la sua Pistoiese, in particolare sulle difficoltà iniziali e sull’importanza del gruppo che ha sempre seguito le sue indicazioni.
Emmanuel Cascione ha tanta esperienza, lo si sa benissimo, e a fortificare il concetto è lui stesso: “Ormai sono abbastanza navigato nel calcio, anche se come allenatore sono molto giovane. Ho avuto sempre delle pressioni perché mi sono sempre preso delle responsabilità, specialmente quando giocavo. Ho fatto il capitano per tanti anni e ho cercato sempre di metterci la faccia davanti a tutti i compagni. Già quando ero giovane avevo questa caratteristica. La pressione e le difficoltà mi danno solo carica, quindi non ho accusato, non sono in confusione. Sono molto tranquillo“.
Uno dei punti di forza di Cascione è la squadra: “La mia forza, in questo momento, sono i ragazzi. Mi stanno dimostrando l’attaccamento che hanno per me a livello caratteriale e credono in quello che propongo. Li vedo sempre molto concentrati e vogliosi di fare quello che facciamo in settimana.
Non ho nessun problema aldilà di quello che è successo. Può succedere a qualsiasi allenatore. Se non arrivano i risultati per una squadra costruita per un campionato ambizioso è normale essere messi in discussione. Però non son cose che mi limitano o mi fanno cambiare idea su quello che è il valore della squadra e su quello che sono le mie idee. Io continuo a fare quello che stavo facendo con ancora più grinta e voglia, perché sappiamo benissimo che ci vuole qualcosa in più da parte mia e da parte dei ragazzi”.
Per Cascione, le difficoltà vanno viste anche come uno stimolo in più: “Le difficoltà mi stimolano. Vorrei passare sicuramente qualche settimana più tranquilla, però vivo anche il calcio in base alle pressioni. Siamo in un’era che a me sinceramente non piace, perché tutti hanno la possibilità di dire troppo rispetto a quelle che sono le loro competenze che la gente comunemente ha. Parlo dell’uso dei social in particolare. Mi viene da sorridere quando leggo alcuni commenti che poi vengono ribaltati di settimana in settimana.
Sinceramente è da un pò che non li guardo perché non hanno coerenza, e tante volte sono anche discorsi quasi sempre negativi, cercando di trovare il pelo nell’uovo su cose che non esistono. Sono io che vivo lo spogliatoio insieme alla mia squadra e alla società. Io devo pensare solo al risultato, e per arrivarci ho bisogno di rendere al massimo insieme ai ragazzi. I conti si faranno alla fine insieme alla società”.