È un momento difficile per l’Alma Juventus Fano di Salvatore Guida, squadra del Girone F di questa Serie D che si appresta ad abbandonare la categoria. Dopo la sconfitta contro l’Avezzano nella scorsa giornata di campionato, infatti, è ufficiale la retrocessione in Eccellenza. Il presidente del club marchigiano ha rilasciato delle dichiarazioni in merito, durante l’ultima conferenza stampa.
Il presidente Guida ha cercato di deviare qualsiasi perplessità dopo l’aritmetica retrocessione del suo Fano: “Si sperava di non arrivare a questo momento, ma così non è stato. Ho avuto modo, nel corso di questo silenzio stampa e di questi giorni difficili, di leggere e ascoltare tante cose: qualcosa la condivido, qualcosa un po’ meno. Innanzitutto, voglio fare chiarezza: non ci sarà nessun passo indietro, qualunque sia il campionato d’appartenenza. Le pendenze verranno regolarmente sanate. Non lo faccio per i tifosi, per i calciatori o per la piazza, ma in primis per me stesso; questa è un’azienda e gli stipendi saranno pagati, è un atto dovuto. In secondo luogo devo molto anche ai tifosi e, in terzo, lo faccio per i ragazzi, che si sono impegnati tanto, a prescindere da come sia andata la stagione“.
Il presidente, a ogni modo, sembra intenzionato a far leva anche sul possibile ripescaggio in Serie D del Fano, nonostante il risultato sportivo: “Non è ancora certa la retrocessione in Eccellenza, essendo il punteggio dell’Alma Juventus Fano meritevole per la domanda di ripescaggio per la Serie D”.
Il numero uno del Fano Guida resta fermo sulle proprie posizioni, nonostante le settimane di contestazioni vissute nell’ambiente: “In queste settimane ho visto un manipolo di contestatori, che io rispetto. Ma non condivido l’oggetto delle loro polemiche: hanno davanti una persona che ha fatto tanto, prendendo la squadra in un momento difficile e portandola avanti per scelta, nel miglior modo possibile. Va ricordato che questa non è un’associazione sportiva o senza scopo di lucro, ma è una società di capitali. Giudicare ciò che sfocia nel settore pubblico, per esempio la partita di campionato o l’allenamento quotidiano, può essere fonte di applausi o critica, l’economicità è tutt’altra realtà, per cui bisogna avere specifiche competenze“.
E ancora: “Sicuramente qualche cosa mi si deve, anche se non sono stato obbligato. Non ci sono stati aiuti. Il comune, come invece si dice, non è in contatto con me. C’erano delle promesse che non sono state mantenute. Questa società sportiva è portata avanti solo ed esclusivamente da me. Non sto dicendo che l’amministrazione comunale doveva regalarci soldi, ma essere minimamente più presente. Io sono completamente solo; posso ringraziare soltanto l’assessore Lucarelli perché sta portando avanti un progetto di valorizzazione attraverso le nuove maglie del prossimo anno. L‘Alma Juventus Fano non è stata a cuore dell’amministrazione cittadina.
“Si dice che Fano non vuole questo presidente – continua proprio lui, il presidente dell’Alma Juventus Fano. Falso. Il 70% della città non ha nulla contro di me ma mi appoggia e mi sostiene. La serenità sportiva di un club intero non deve essere assolutamente turbata. Ringrazio sempre tutti ma non posso farlo con chi non se lo merita, anche se non è un mio nemico. Rispetterò tutti allo stesso modo a prescindere”.
Il presidente conclude così: “La mia unica colpa è stata non pagare gli stipendi, ma è dipeso da una direttiva di una società. I tempi e i modi con la quale vengono svolti i pagamenti, però, sono situazioni interne. Per il pubblico lo stipendio è diventato più importante della retrocessione, e questo non lo condivido”.