Fasano, Tisci: “Voglio scrivere una pagina importante. Zeman? Un maestro”
Nel girone H di Serie D c’è una squadra che continua a stupire col passare del tempo: il Fasano di Ivan Tisci. A distanza di undici giornate dall’avvio del campionato, si trova a soli due punti dalla capolista Cavese. Una rosa piena di giovani, un progetto fortemente voluto dal presidente D’Amico e dallo stesso allenatore. Tisci ha iniziato ad allenare la scorsa stagione con il Bisceglie, quest’anno la grande occasione con il Fasano. Per lui un passato anche da centrocampista, tra i campi di Serie A e di Serie B con le maglie di Genoa, Avellino, Vicenza e Modena tra le tante. Zeman, suo allenatore ad Avellino, come riferimento per il corso della sua carriera calcistica. Adesso Tisci vuole continuare a stupire alla guida del suo Fasano. Di seguito la sua intervista in esclusiva ai microfoni di seried24.com.
“Conosco le insidie nel lavorare con i giovani. Con il presidente ci siamo trovati a pieno”
La società del Fasano ha compiuto un lavoro enorme negli ultimi anni, fino a diventare una delle certezze della Serie D. Il tutto nasce dal presidente D’Amico e la sua linea giovani, che ha portato tante soddisfazioni al club. Proprio il numero uno biancazzurro ha voluto fortemente Tisci alla guida della sua squadra: “Ivan è un allenatore giovane bravo coi giovani“, affermava ad inizio campionato ai nostri microfoni.
Intervenuto in esclusiva a seried24.com, Tisci ha avuto modo di ringraziare D’Amico: “Ringrazio il presidente per avermi dato del giovane, forse è meglio dire abbastanza giovane (ride, ndr). Con lui ci siamo trovati subito a pieno“. L’allenatore ha spiegato il perché ha scelto Fasano: “Il modo di lavorare di questa società mi ha spinto a sposare il progetto. Sapevo che c’era la possibilità di andare in un club organizzato per quella che è la categoria. Inoltre a me piace lavorare con i giovani pur conoscendo le insidie nel farlo“.
Il Fasano di Tisci non ha intenzione di fermarsi: “L’obiettivo è rimanere in alto, non possiamo nasconderci”
Il Fasano ha deciso di costruire una rosa importante, ma senza andare oltre il proprio budget. Il girone H è tutt’altro che facile, data la folta concorrenza, e Tisci lo sa: “Ai nastri di partenza in tutte le società ci sono dei buoni presupposti. Sapevamo che avremmo affrontato delle realtà importanti, contro squadre che hanno investito tanto per fare un campionato di vertice. Noi abbiamo cercato di costruire una rosa che facesse al caso nostro“.
“Abbiamo puntato su giovani – continua l’allenatore del Fasano – con grandi ambizioni, che avessero voglia di mettersi in discussione“. Il resoconto ad un terzo di campionato: “Oggi dopo undici giornate siamo contenti e soddisfatti della classifica. C’è ancora tanto da pedalare. L’obiettivo adesso è quello di rimanere il più possibile nelle zone alte, non possiamo nasconderci. Sono fiducioso per il prosieguo“.
Domenica a Fasano arriva il Brindisi: “Sarà una partita difficile”
Domenica sarà il giorno di Fasano-Brindisi. Un altro scontro diretto, dunque, per la squadra di Ivan Tisci: “La cosa simpatica di questo girone, date le tante squadre pugliesi, è che quasi ogni domenica c’è un derby. I punti in palio sono sempre quelli, ovvio però che queste partite vanno giocate con uno spirito diverso perché c’è anche l’aspetto ambientale“.
Sarà la seconda volta in stagione in cui le due squadre si sfideranno, dopo aver già giocato in Coppa Italia nel match vinto dal Fasano di Tisci per 2-1. “Domenica incontreremo nuovamente il Brindisi, dopo averlo già affrontato in Coppa Italia. Loro sono una squadra che sta sicuramente raccogliendo meno per quello che è il suo potenziale. Sarà una partita difficile- continua Tisci- loro vengono da due sconfitte e saranno affamati di punti, ma lo siamo anche noi. Proveremo a sfruttare il fattore campo e la prepareremo con grande attenzione e rispetto“.
Futuro? Tisci pensa al Fasano: “E’ ancora presto. Se a fine anno gli addetti ai lavori dovessero accorgersi del mio operato..”
Tisci allena da meno di un anno ma, per molti addetti ai lavori, è considerato come un predestinato. Già diversi club importanti hanno messo gli occhi su di lui, ecco il pensiero in merito dell’allenatore del Fasano: “E’ un po’ presto per pensare al futuro. Al momento sono concentrato sul mio lavoro a Fasano. Il presidente mi ha dato una grande opportunità e voglio coglierla al meglio. Voglio scrivere una pagina importante del Fasano. Per il futuro chiaramente sono molto ambizioso, è quello che ci vuole per togliersi grandi soddisfazioni, lo dico anche ai miei giocatori“. Tisci ha poi chiuso così l’argomento futuro: “Devo continuare a lavorare quotidianamente, per adesso sta andando bene. Se a fine anno qualche addetto ai lavori si accorgerà del mio lavoro e di quello del mio staff, non nascondo che sarei contento“.
Non solo allenatore, Tisci ha anche un passato da direttore sportivo
Subito dopo il ritiro Ivan Tisci decise di iscriversi al corso per diventare direttore sportivo. In breve tempo divenne anche DS del Cervia nei dilettanti: “La prima scelta dopo il mio ritiro da calciatore è stata quella di fare il direttore sportivo. Sono uno a cui piace tanto guardare le partite e soprattutto i giovani. Devo dire che l’esperienza al Cervia mi è stata molto d’aiuto perché mi ha fatto guardare il calcio con occhi diversi“. Un’esperienza utile al percorso di Tisci, ma iniziava a mancare qualcosa: “Tuttavia con il passare del tempo mi rendevo conto che mi mancava il campo. Da lì ho capito che avrei dovuto percorrere la strada da allenatore“.
“Zeman? Un maestro, è una persona che mi ha trasmesso tanto”
Una carriera da centrocampista lunga circa vent’anni, accompagnata da molti allenatori. Nel suo cuore Tisci ne porta ancora uno su tutti: Zdenek Zeman, conosciuto ai tempi della sua avventura all’Avellino. “Con Zeman ho un legame che va oltre l’aspetto calcistico. E’ una persona che mi ha trasmesso tanto, nei miei confronti è sempre stato sincero, schietto e leale. Di lui mi porto dietro il suo modo di vivere la partita. E’ un grande lavoratore, durante la settimana riusciva a darti la giusta serenità per affrontare al meglio le partite, magari smorzando l’ambiente con qualche battuta. Credo che in questo sia unico”. Un aneddoto con lui? “Ne avrei diversi, sono tutti nel mio cuore. Per me è un maestro. Non si può emulare ma sicuramente porto con me tanti dei suoi insegnamenti“.
L’esordio in Serie A al Ferraris con il Genoa: dall’altra parte c’era proprio Zeman
Sono numerosi i ricordi di Ivan Tisci da calciatore. Quello che più tiene custodito, non può che essere l’esordio in Serie A al Ferraris con la maglia del Genoa, squadra della sua città. Scherzo del destino? A guidare la panchina avversaria c’era proprio il Foggia di Zdenek Zeman: “Non potrò mai dimenticare il mio esordio in Serie A con il Genoa per due motivi. Il primo è che sono nato a Genova ed esordire a 18 anni davanti alla tua gente, con la maglia della tua città, è qualcosa di incredibile. Il secondo, non so se per fatalità o destino, è che contro avevamo il Foggia di Zeman, che successivamente è diventato l’allenatore di riferimento della mia carriera calcistica. Giocai solo mezz’ora e il risultato non fu dei migliori (il Foggia vinse in trasferta per 1-4), ma è comunque un ricordo che porterò con me per sempre“.
Fasano, Tisci: “Riforma allenatori in Serie D? Vi dico quello che penso”
La nuova riforma per gli allenatori in Serie D sta scuotendo le opinioni di diversi addetti ai lavori. Tra i tanti allenatori sentiti sull’argomento dalla nostra redazione, anche Ivan Tisci ha detto la sua: “Sono venuto a conoscenza della riforma da poco, ero più concentrato a fare bene con la mia squadra. Credo che in questa categoria bisogna avere un minimo di pazienza in più. So benissimo che i risultati sono gli obiettivi delle società, ma se ci si limita sempre a giudicare il risultato della domenica è un errore“
“Se dopo un terzo di campionato le previsioni non sono state rispettate ci sta ed è giusto anche cambiare. Questo però non vuol dire che l’allenatore in merito sia diventato tutto d’un tratto un ‘brocco’. Magari non ci sono state le condizioni giuste per esprimersi al meglio“. L’allenatore del Fasano ha poi concluso così: “Dunque credo che questa riforma può tutelare noi allenatori, ma allo stesso tempo deve stimolarci a dare qualcosa in più“.
Intervista a cura di Francesco Giudice