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Baschirotto: “La Serie A? Ci ho creduto sin da quando giocavo in Promozione”

Foto: facebook Vigor Carpaneto

“Nulla si ottiene senza sacrificio e senza coraggio. Se si fa una cosa apertamente, si può anche soffrire di più, ma alla fine l’azione sarà più efficace. Chi ha ragione ed è capace di soffrire alla fine vince”. Questa frase di Gandhi rispecchia quello che è stato il percorso di Federico Baschirotto.

Classe 1996, ha giocato in Serie D per due stagioni. Nel 2015-2016 ha difeso i colori del Seregno, nel Girone B, giocando 34 partite e segnando una rete. Ha timbrato il cartellino anche per due partite dei play-offBaschirotto è poi tornato in quarta serie nel 2018-2019, questa volta nelle fila del Carpaneto Chero nel Girone D. Con gli emiliani ha giocato 32 partite, con due gol e tre passaggi vincenti.

Dalla Serie D alla Serie C e successivamente all’Ascoli in B da terzino destro. In Serie A con la maglia del Lecce diventa uno dei migliori centrali del campionato: sempre titolare, mai sostituito, 1890 minuti giocati e giocatore di movimento con più minutaggio in campionato. E pensare che solamente quattro anni fa era a San Lazzaro, mentre oggi frantuma record su record, uno su tutti quello di essere il secondo difensore con più gol di testa (3) in questa stagione nei TOP 5 campionati europei. Meglio di lui solamente Danilho Doekhi (4) dell’Union Berlino.

L’importanza della gavetta. Tanti calciatori di oggi non hanno il privilegio di crescere con calma come successo a Baschirotto che è passato prima dalle categorie inferiori. Questa è la chiara dimostrazione che nei cosiddetti campionati inferiori ci sono bravi calciatori che meritano maggiori opportunità e considerazioni.

Federico Baschirotto

L’impatto con la Serie A

Intervenuto ai microfoni di Sky Sport, Federico Baschirotto spiega il suo impatto con la Serie A: “Non mi aspettavo un impatto così importante. Ci ho sempre creduto in questa scalata e forse è stata questa la forza che mi ha spinto ad andare avanti nonostante le difficoltà. Serie A più difficile delle altre categorie? Assolutamente sì. Ci sono giocatori molto più tecnici, veloci, fisici. Tutt’altro calcio praticamente“.

La responsabilità verso squadra e giovani

Baschirotto è un pilastro del Lecce, un punto di riferimento per squadra e giovani: “Sento la responsabilità verso compagni, tifosi e città. Penso anche di essere un po’ d’esempio per tanti ragazzi giovani che magari rincorrono questo sogno. Io ci ho creduto sin da quando giocavo in Promozione dove sembrava impossibile arrivare in Serie A.

Io campione? Non vorrò mai essere chiamato così perché sono un ragazzo semplice che ha lavorato duramente per arrivare qui, che si è sacrificato e ha rinunciato a tanto per raggiungere i propri obiettivi“.

Federico Baschirotto

Avere in squadra un campione come Umtiti

Chi lo avrebbe mai detto che un giorno Baschirotto avrebbe condiviso un posto da titolare con un campione del mondo come Samuel Umtiti?: “Con un campione del mondo come Umtiti puoi solamente imparare. Mi da tanta consapevolezza di dove sono arrivato. Mi aiuta tanta, imparo da lui perché si vede che è un calciatore che ha calcato campi importanti. Cerco di apprendere il più possibile per migliorare sempre di più”.