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Un viaggio di emozioni e forza mentale, Mattiello: “La Juve mi ha cambiato, ora ho riscoperto il gusto di giocare”

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Credits photo: Versilia Football planet

La nostra intervista esclusiva a Federico Mattiello, ex terzino della Juventus e trequartista del Pietrasanta.

È una storia che nasce come tante altre, con una passione ben radicata e un sogno, definito o meno. Eppure, c’è molto di più. Un percorso che lega una squadra di campioni come Buffon e Pirlo alla forza delle emozioni di un ragazzo di 19 anni. Lo stesso ragazzo, circa 10 anni dopo, riparte dai dilettanti con un messaggio chiaro, che riassume la filosofia della sua storia. “Ho capito quanto è importante stare bene in un contesto, al di là del campo”. Federico Mattiello, ex terzino della Juventus e oggi trequartista del Pietrasanta in Promozione Toscana, si è raccontato in un’intervista esclusiva ai nostri microfoni.

L’avventura del classe 1995 parte dal bianconero della Juventus e arriva all’azzurro del Pietrasanta. In mezzo la forza di superare un infortunio, l’Olanda, e l’importanza di trovare il proprio benessere. Ma ci arriveremo. Torniamo a Torino, quando Mattiello ha appena 14 anni. “Dai giovanissimi nazionali ho fatto tutta la trafila fino alla prima squadra, dove sono stato per un anno e mezzo. È stato come andare in una delle università migliori al mondo, assaporando la prima squadra con qualche panchina e qualche allenamento. È stata l’esperienza più importante della mia vita calcistica”.

Il 9 novembre 2014, contro il Parma, Mattiello disegna un’altra tappa fondamentale della sua avventura: l’esordio in prima squadra. “Cercavo di non pensarci troppo: avere la possibilità di entrare anche solo per pochi minuti in quella Juve era già incredibile. Proprio per questo è stata un’emozione pazzesca, perciò quando sei lì cerchi di fare quello che sai fare meglio, se inizi a pensare troppo non va bene”.

Campioni che di certo non hanno bisogno di presentazioni. In quella stagione l’ex Juventus condivide lo spogliatoio con leggende come Buffon, Chiellini e Pirlo. Tra questi, però, uno in particolare impressionò l’allora diciannovenne Mattiello. “Quello che ricordo in maniera più lampante di quell’anno era Tevez, nonostante una rosa piena di campioni. Incarnava al meglio lo spirito della Juve: lottava su ogni pallone con un’attitudine incredibile”.

L’infortunio e la ripartenza, Mattiello: “A livello mentale sempre bene, il primo gol in A…”

La carriera del trequartista del Pietrasanta passa anche dai momenti negativi. È proprio qui, però, che emerge la forza di Mattiello. “Sicuramente è stato un infortunio grave e scioccante sul momento, però alla fine sono riuscito a rientrare. La gamba tutt’ora sta bene, dal punto di vista fisico sono rientrato molto bene. Il mio problema di tutta la carriera è stato giocare come terzino. A me non piace proprio, non mi diverto, preferisco giocare come trequartista, come ora. Io mi sono sentito sempre bene a livello mentale, nella mia testa l’infortunio non ha comportato nulla, neanche nei contrasti in campo“.

L’aspetto mentale dà la forza all’ex Chievo per ripartire, e dopo una parentesi nella Primavera della Juventus e un’esperienza alla Spal, arriva un altro momento da incorniciare. Il 23 settembre 2018 Mattiello segna il suo primo gol in Serie A con la maglia del Bologna. “È stata un’emozione incredibile perché avevamo anche iniziato male con Inzaghi, ma quella partita fu bellissima”.

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Credits photo: pagina Facebook Pietrasanta ASD

“In Olanda un mondo diverso, ora mi diverto e sto bene”

Il viaggio di Mattiello passa anche per l’Olanda, dove gioca un anno con i Go Ahead Eagles in Eredivisie. “È un calcio molto diverso, più dinamico e offensivo, con più errori difensivi. Forse il paese non è adatto a un italiano, soprattutto per chi come me ama tutto ciò che c’è intorno, come il cibo e la vita in generale, ad esempio per mesi rischi di non vedere il sole”.

Il sole, alla fine, è arrivato anche per il trequartista toscano. Una destinazione che “ha fatto riscoprire il piacere di giocare a calcio” come ci ha raccontato lui stesso. “Dopo stagioni difficili in cui le cose non funzionavano non mi stavo più divertendo , mi stava passando la voglia. La società non mi fa mancare nulla, dal presidente all’allenatore (Della Bona, ndr) fino al magazziniere, e naturalmente anche i miei compagni. Il divertimento è l’unico comune denominatore che ci deve essere, il resto è relativo e vediamo come sarà”.

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“Mi sono innamorato di Cagliari, il mio sogno…”

Tra le tante avventure vissute dall’ex Serie A ce ne sono due in particolare che l’hanno segnato. “La Juve mi ha cambiato come persona, non solo come giocatore: tante cose della persona che sono oggi le ho imparate a Torino con gli insegnamenti di una società seria. A Cagliari ho capito che per rendere bene in campo è importante stare bene in un contesto: stavo molto bene, i ritmi meno frenetici mi hanno aiutato ad avere una qualità di vita diversa, mi sono innamorato della città”.

La telefonata è quasi finita, resta spazio per l’ultima domanda: qual è il sogno di Federico Mattiello? E lui non ha dubbi. “Andare in Eccellenza con il Pietrasanta: ad oggi non è un mio pensiero qualsiasi altra cosa che non riguardi questa stagione. voglio vivere fino a fondo questa esperienza, sono totalmente concentrato su questo”.