Francesco Felleca si è raccontato in una lunga intervista ai canali ufficiali della Cavese. Un racconto che parte dalla sua prima avventura al club campano, quando era ancora giovanissimo: “Quando sono arrivato per la prima volta a Cava, ho subito capito cosa significasse indossare questa maglia. Mi ricordo che, dopo un paio di allenamenti, si presentarono circa 500 persone al campo d’allenamento per sostenerci. Quel giorno ho capito cosa significa stare qui a Cava“. Per il classe ’98 questa stagione c’è stato il ritorno nei biancoblù: “Mi hanno voluto, cercato realmente e fatto sentire importante. La chiamata è arrivata la sera e dopo qualche ora ho firmato“.
Inevitabile per Felleca un passaggio sul finale della scorsa stagione, quando con il Brindisi soffiò la promozione in Lega Pro proprio alla Cavese: “Post spareggio non immaginavo un mio ritorno a Cava. Il nostro segreto è stato quello di non mollare mai. Il nostro capitano ci diceva che la matematica è una scienza esatta e quindi noi vivevamo per quello, per un errore della squadra avversaria. Aveva portato nello spogliatoio una pagina di giornale di tanti anni fa in cui una squadra aveva vinto il campionato con uno svantaggio di 15 punti a due mesi dalla fine. Avevamo tante difficoltà, anche societarie. La nostra forza è stata l’unione, la compattezza del gruppo. Non pensavamo di raggiungere la Cavese, poi dopo la vittoria a Nardò abbiamo iniziato a crederci“.
Felleca si concentra poi su alcune esperienze della sua carriera: “Portici è stato un anno negativo, non ho giocato quasi mai e non mi è stata data la fiducia che speravo dopo aver lasciato la Serie C. Mi aspettavo un trattamento diverso, anche se faccio sempre un mea culpa perché nel calcio e nella vita è così. Poi ho cambiato ancora categoria, dal Catania e Rende in Serie C al campionato di Eccellenza. In quei momenti ho pensato di mollare. Poi giorno dopo giorno mi sono convinto, mi sono rimboccato le maniche e ho iniziato a spingere di nuovo. L’anno alla Casertana mi ha fatto crescere notevolmente, sono cambiato molto. Ho iniziato a dare valore alle piccole cose, a partire dall’allenamento, alla vita quotidiana. Caserta mi ha permesso di maturare“.
Felleca conclude raccontando le sue aspettative per questa sua esperienza bis alla Cavese, dalle somiglianze con Brindisi all’apporto dei tifosi: “Con Brindisi ci sono cose in comune, ma ad oggi è un po’ presto. Ho buone sensazioni. Foggia? Nella sua carriera non gli è mai successa una cosa del genere. È il capitano, cerca di rappresentare tutta la città. Si è fatto prendere un po’ dal momento e può starci, con la Nocerina forse l’arbitro ha esagerato in quella circostanza. Budoni? Sarà una partita complicata, lo sappiamo. Ci prepareremo nel migliore dei modi. Tifosi? Sanno benissimo cosa fare, è una piazza importante. Devono starci accanto, soprattutto nei momenti di difficoltà, e lo stanno facendo. Ci stanno dando forza“.