Romano di nascita, ma da più di 30 anni ormai in giro per l’Italia, prima da calciatore – giocando anche in Serie A con la maglia del Piacenza – e poi da allenatore: stiamo parlando di Pino Ferazzoli, ex allenatore della Cavese. Nella sua lunga carriera in panchina, ha condotto molte squadre sia in Serie C che in D, oltre alle avventure sulla panchina della Primavera di Ascoli, Perugia e Cisco Roma. Nel 2016 è stato anche vice allenatore di Gigi Del Neri all’Udinese.
Nella stagione passata ha lottato per la promozione in Serie C sulla panchina della Gelbison, piazzandosi al terzo posto nella classifica finale alle spalle delle due messinesi: ACR Messina ed FC Messina, fallito nell’attuale stagione. Sfortunata invece l’avventura nel campionato in corso: salito alla guida della Cavese, è stato esonerato dopo 12 partite in seguito alla sconfitta proprio contro la Gelbison. Intervenuto ai microfoni di SerieD24, ha fatto il punto sulla situazione del girone I, ha parlato anche del caso FC Messina, ma non solo.
In primis, Ferazzoli ha detto la sua sulla lotta per la promozione in Serie C, ma senza sbilanciarsi particolarmente. “Io credo che ci siano quattro squadre che hanno tutte le stesse possibilità di vincere il campionato: Gelbison, Acireale, Lamezia e Cavese. Tutto dipenderà dal calciomercato: quella che fin qui ha fatto il mercato migliore è sicuramente la Gelbison, grazie ad un ottimo lavoro del direttore”, ha esordito Ferazzoli. “La squadra più quadrata? L’Acireale senza dubbio. Cavese e Lamezia – indicate come favorite a inizio anno – hanno accusato qualche problema. Entrambe hanno avuto difficoltà, hanno pure cambiato allenatore, ma se riusciranno a piazzare qualche colpo di mercato, possono ancora dire la loro. A entrambe comunque manca qualcosa per comandare il girone. Ad oggi però è difficile dire un nome per la vittoria finale”.
C’è però una squadra che lo ha sorpreso durante le 12 partite in cui ha guidato la Cavese. “La squadra che mi ha impressionato di più è sicuramente la Gelbison: l’abbiamo incontrata in un momento magico. Escludendo però le top, dico il Troina: hanno messo in campo grande agonismo e spirito di sacrificio quando li abbiamo incontrati. La mia squadra era proprio questo che non aveva ancora capito: quando squadre del genere affrontano società blasonate come la Cavese – o il Messina l’anno scorso – danno sempre qualcosa in più e se non sei concentrato, non le batti”.
A proposito del girone I, abbiamo chiesto all’allenatore romano un parere sulla vicenda FC Messina, esclusa recentemente dal campionato. “Gli organi di competenza dovrebbero sicuramente stare più attenti: una vicenda simile capitò già al Trapani in Serie C l’anno scorso” ha dichiarato Pino Ferazzoli. “Quando le società non danno le necessarie garanzie e si capisce che potranno andare in difficoltà, gli organi competenti dovrebbero essere un po’ più rigidi e magari non farli nemmeno iniziare. In questo modo si potrebbe anche dare la possibilità a qualche squadra che abbia voglia e mezzi per condurre tranquillamente il campionato, senza falsarlo in corso d’opera”.
Ferazzoli ha espresso il suo pensiero anche riguardo la sospensione del campionato. “È giusto fermarsi, se no si rischia la stessa situazione dell’anno scorso, con alcune squadre che giocavano e altre no. C’è già la Gelbison, che lotta per la vittoria finale, con due partite da recuperare. In questo modo si permette alle società di potersi riassestare e di recuperare i calciatori, anche se è un discorso complicato: più si va avanti e più crescono i contagi. Una situazione assolutamente non semplice da gestire, ma la scelta è stata corretta”.
In conclusione, anche una battuta sulla sua avventura a Cava de’ Tirreni nell’attuale stagione: “Sicuramente i risultati che avevamo ottenuto non erano da squadra schiacciasassi, ma la Cavese non lo è mai stata. A inizio anno, forse per il blasone, tutti l’avevano definita così, ma non è la verità. La testimonianza è che – nonostante sia cambiato l’allenatore – non è cambiato assolutamente nulla in termini di risultati. Anzi, in termini di prestazioni, ricordo qualche partita in cui meritavamo molto di più: vedi Licata – dove siamo rimasti in 10 al primo tempo – dove se avessimo vinto non avremmo rubato nulla. E il Licata è una squadra che ha qualità“.
Prima di terminare l’intervista, Pino Ferazzoli – alle prese con un momento particolare della sua vita – ha voluto fare una dedica speciale: “Poco più di una settimana fa è venuto a mancare mio papà, Ettore Ferazzoli. Sono momenti duri e difficili per me e la mia famiglia. Mi mancherà tantissimo”. E anche noi di SerieD24.com ci associamo al suo dolore.
A cura di Domenico Cannizzaro