“La priorità è ripartire dalla Serie D”. Queste le parole di Pietro Lamorte, Amministratore Delegato della Fidelis Andria, intervenuto a Telesveva per far luce sulla delicata situazione in cui verte il sodalizio federiciano. La Morte ha parlato del futuro della società andriese, dall’impossibile riammissione al campionato di Serie C alla volontà della proprietà di cedere il club.
Lamorte ha annunciato come il futuro societario della Fidelis Andria sarà reso noto giovedì 29 giugno nel corso di una conferenza stampa al Palazzo di Città. I possibili scenari vanno dalla permanenza del presidente Roselli e dell’Imprenditore Catapano, oltre a quella di Lamorte, con l’entrata di alcuni soci di minoranza, al totale cambiamento dell’assetto proprietario del club. L’attuale Amministratore Delegato della formazione andriese ha dichiarato inoltre come ci siano diverse trattative con vari interlocutori.
L’Amministratore Delegato Pietro Lamorte ha rilasciato importanti dichiarazioni alla rete televisiva locale Telesveva cercando di spiegare la particolare situazione della Fidelis Andria. “La Serie C – spiega l’AD – ormai è un capitolo chiuso. Poteva essere fattibile se fossero andate in porto alcune interlocuzioni ma purtroppo queste trattative non hanno avuto un epilogo positivo. L’unico piano operativo è la Serie D. La situazione non è semplice ma ci sono dei colloqui in via di sviluppo. La volontà principale, mia e della proprietà, è quella di passare la mano. Abbiamo deciso come scadenza giovedì 29 giugno, giorno in cui spiegheremo la situazione nel corso di una conferenza”.
“Ad ora – continua Lamorte – nel rispetto di quelli che potrebbero essere i futuri proprietari, non abbiamo preso nessuna direzione né tecnica né societaria. Sia io che il presidente stiamo portando avanti varie trattative, tra una settimana avremo preso una decisione. La priorità come detto è vendere, per questo motivo stiamo prendendo ancora una settimana di tempo“.
Pietro Lamorte spiega come nel caso in cui queste trattative non vadano in porto entro una settimana, l’idea potrebbe essere quella di una soluzione interna transitoria. “L’importante per me è iniziare nel campionato di Serie D con le idee chiare. Quindi senza entrate di investitori esterni, si potrebbe prefigurare una situazione interna transitoria. Sto cercando di convincere i soci attuali ad accollarsi la situazione debitoria come ultimo sforzo per una ripartenza dalla Serie D. Ovvio che per questo ci sia bisogno dell’aiuto del territorio”.