Orvietana, Filippo Di Natale: “Mi piacerebbe restare qui… Vi racconto Baldanzi e Fazzini”

Figlio di Totò Di Natale, storico ex bomber di Empoli e Udinese fra le altre che, ancora oggi, resta tra i migliori marcatori nella storia della nostra Serie A, il giovanissimo Filippo Di Natale ha iniziato a intraprendere la propria carriera all’Orvietana in Serie D, cimentandosi per la prima volta in un campionato tra i grandi dopo aver lasciato il vivaio empolese.

Ai microfoni di SerieD24, l’attaccante classe 2003 ha raccontato la sua prima annata nel massimo campionato dilettantistico italiano, condizionata da un pesante infortunio al ginocchio, sia dal punto di vista personale che di squadra. Ma non solo, perché il centravanti 20enne ha avuto modo anche di raccontare più da vicino alcune delle stelline di casa Empoli conosciute durante la trafila nelle giovanili del club, come Baldanzi e Fazzini.

Di Natale sulla stagione dell’Orvietana e… sull’infortunio

“La stagione della nostra Orvietana non è cominciata al meglio – ha esordito Filippo Di Natale – l’inizio è stato piuttosto duro. Eravamo una ventina di ragazzi, una rosa per la gran parte nuova rispetto a quella che ha vinto il campionato di Eccellenza lo scorso anno. A metà anno c’è stato un cambio di passo importante, è tornato Fiorucci in panchina dopo poco e pian piano ci siamo abituati al suo metodo. Ci siamo dovuti riadattare al modo di giocare di un nuovo allenatore, di una società che è mutata durante l’anno… Nonostante tutto, però, abbiamo fatto un bel lavoro. Il segreto è stata l’unione degli intenti di tutti, remavamo tutti in direzione della salvezza che poi è arrivata”.

L’Orvietana (fonte foto: pagina Facebook Orvietana)

Nel racconto di questa sua prima stagione tra i grandi è stato incluso ovviamente il match contro il Seravezza Pozzi. In quella partita è arrivato il suo primo e unico gol quest’anno, causa un infortunio: croce e delizia quel passaggio nella stagione di Filippo. “Non pensavo neanche di giocare dall’inizio, ma un’oretta prima della gara l’allenatore mi disse il contrario. Feci subito gol, dopo appena dieci minuti: una liberazione, ho dovuto aspettare un po’ per quella prima rete.

“Intervallo negli spogliatoi – racconta Filippo – e si rientra in campo per il secondo tempo… Appena qualche minuto della ripresa vado per recuperare una palla e sento il ginocchio andare all’indentro. Ho sentito dolore giusto sul momento, lo sentivo strano, ho capito immediatamente che non andava più qualcosa nel ginocchio e sono dovuto uscire. La riabilitazione prosegue bene per fortuna, in genere ci vogliono 6 o più mesi per questo tipo di infortuni, ma forse sto recuperando più in fretta del previsto“.

Su papà Totò Di Natale e sul futuro, tra Empoli e Orvieto

Papà Totò Di Natale, vice presidente dello stesso club umbro, avrebbe potuto rappresentare per suo figlio Filippo motivo di pressione, dato il passato sontuoso da attaccante di Antonio. Così, però, non è stato: “Papà non mi è mai stato addosso o ha interferito direttamente nel mio percorso quest’anno. Sicuramente mi ha dato dei consigli utili per un attaccante, ma lui è un uomo di poche parole (ride, ndr)”.

“Mi è stato vicino come mi sono stati vicini tutti da subito, mi serviva fare un’esperienza fuori come quella che ho fatto quest’anno con l’Orvietana, è stata la mia prima con i grandi – ha proseguito Di Natale. Era necessario lasciare l’Empoli per iniziare a farsi le ossa. Anche perché l’anno scorso in Primavera non ho visto spesso il campo a causa anche di infortuni, una volta il naso rotto, una volta il Covid… non è stata una bella annata, mentre a Orvieto ho passato una bella stagione, salvo l’infortunio”.

E parlando della “casa base”, l’Empoli, qui su SerieD24 abbiamo affrontato i temi di passato e futuro con Filippo. È da sempre una grande base calcistica, molto attenta e quindi ricca di talenti. È stato importantissimo mettersi alla prova, giorno dopo giorno, con ragazzi tanto forti come quelli che stanno uscendo fuori in questo periodo. Futuro? Non so l’anno prossimo cosa farò, mi sto concentrando sulla riabilitazione. Nei prossimi giorni sicuramente dovrò preoccuparmene, sentire l’Empoli e capire cosa fare. Dovesse presentarsi l’occasione di restare a Orvieto mi andrebbe bene, è una piazza tranquilla, con una squadra che mi ha aiutato tanto e dove magari potrei fare bene una volta rientrato”.

Le giovanili con Baldanzi e Fazzini

In chiusura, abbiamo curiosato con Filippo Di Natale sui profili di Tommaso Baldanzi e Jacopo Fazzini, gli ultimi due talenti di casa Empoli. Due ragazzi che stanno riuscendo a mostrare le loro importanti doti in Serie A (e non solo) negli ultimi tempi. “Con Tommaso e Jacopo ho costruito un bel rapporto nell’arco di questi anni passati nel vivaio. Tommy è un fenomeno e lo si è visto sempre: è dall’Under 15 che ho giocato con lui e ogni anno confermava le sensazioni, ha qualcosa in più rispetto a tutti gli altri, tatticamente e tecnicamente è unico nel suo genere. Sta giocando un Mondiale Under 20 fantastico, ma non avevo dubbi. Baldanzi è un matto: fa casino negli spogliatoi, è quello divertente della situazione (ride, ndr)…”.

Mp Empoli 11/03/2023 – campionato di calcio serie A / Empoli-Udinese / foto Matteo Papini/Image Sport nella foto: Tommaso Baldanzi

Sia lui che Jacopo sono bravissimi ragazzi. Con Fazzo ho un rapporto più completo, sono stato a mare insieme a lui domenica scorsa Anche lui è sempre stato forte, è una mezzala ma può giocare letteralmente ovunque a centrocampo, ora è stato chiamato anche dall’Italia Under 21… C’è poco da fare: sono forti! Per questo che giocano in Serie A per l’Empoli.

Sul futuro di questi due fenomeni, poi, Di Natale ha chiuso l’intervista consigliandolo cosa fare la prossima estate: “Magari Tommy, che già gioca da un annetto in Serie A, ha dimostrato di poter giocare un un top club, mentre Fazzo è uscito più quest’anno e forse ha più probabilità di restare. Io consiglio e auguro loro di ascoltare tante proposte ma di scegliere bene cosa fare per il proprio futuro, se restare a Empoli o scegliere di sposare un top club: spero gli capiti la seconda, ma per loro sarà fondamentale giocare e dovranno avere garanzie in tal senso, anche dai club più importanti”.

Intervista a cura di Lorenzo Gentile

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