La Conference League e ora la Serie D, Casolla: “A Fossombrone una famiglia”
Dalla Conference League alla tripletta all’esordio: la nostra intervista a Francesco Casolla, attaccante del Fossombrone.
Umiltà, passione e determinazione. Tre elementi fondamentali, perché “il mondo del calcio è come una montagna russa, ci sono tanti alti e bassi. L’importante è avere la testa giusta al momento giusto“. A parlare è Francesco Casolla, attaccante del Fossombrone che si è raccontato in un’intervista ai nostri microfoni.
La sua storia racchiude un viaggio che lega Massimo Coda, Gianluca Lapadula, la Conference League e la Serie D. Ma ci arriveremo. Il presente vede l’attaccante classe 1992 al Fossombrone, nel girone F della massima categoria dilettantistica. Tutto qui? Certo che no. Casolla ha impiegato appena una giornata a rendere speciale questo campionato. Nella prima giornata, infatti, il Fossombrone ha battuto 4-1 il Teramo grazie a una tripletta dell’ex Rimini.
“Sono stato molto contento, era una partita a cui tenevo tanto. Ho vissuto una stagione a Teramo ed è stato molto bello, sono stato bene, perciò ci tenevo a far bene e ho sentito molto questa partita“. Come ci ricorda lo stesso Casolla, però, il campionato sarà impegnativo, con diverse squadre che puntano in alto. “Sarà un campionato difficilissimo, nel girone F ci sono tante squadre attrezzate, sarà più difficile dell’anno scorso“. Se i club ambiziosi sono tanti, quale può essere il favorito alla vittoria finale? L’attaccante non ha nascosto la sua previsione. “Dico la Sambenedettese, però essendo un campionato equilibrato non si può dire che ammazzeranno la competizione“.
Se il presente di Casolla è il Fossombrone, fino a poco tempo fa l’attaccante viveva “un’esperienza spettacolare, di vero calcio“, come l’ha definita lui stesso. Stiamo parlando delle qualificazioni della Conference League, alle quali il classe ’92 ha preso parte con La Fiorita, club di Serie A sammarinese. Per Casolla sono state vere e proprie “notti magiche“, come quelle di cui cantavano Edoardo Bennato e Gianna Nannini.
“È tutta un’altra cosa, dalla preparazione all’accoglienza ogni dettaglio conta. È stata un’esperienza grandissima, ringrazio La Fiorita e il mister Manfredini che mi hanno dato questa opportunità, per un piccolo periodo mi sono sentito più importante, un giocatore di quei livelli. L’anno scorso ho segnato e quest’anno abbiamo passato il turno, perciò sono state due esperienze spettacolari“.
Fossombrone, Casolla: “Da Coda e Lapadula ho imparato tantissimo. L’esordio in Serie C…”
Facciamo un passo indietro. È il 2011, Casolla ha 19 anni e veste la maglia biancazzurra del San Marino Calcio. Un’occasione importante per lui, che esordirà in Serie C proprio in quella stagione. Ma come è stato scendere in campo per la prima volta tra i professionisti? “A dire il vero non ricordo bene (ride, ndr). Sicuramente è stato il primo approccio nel calcio che conta: è stato l’inizio di un percorso importante“.
Un mondo del tutto nuovo, con prospettive diverse da quelle del passato. Tuttavia, nelle prime due stagioni a San Marino, Casolla può contare su due compagni di grande spessore: Gianluca Lapadula e Massimo Coda. “Ho guardato tantissimo entrambi, sono stati degli esempi per me. Ho avuto la fortuna di giocare con compagni veramente forti, e a me piaceva guardare e imparare“. Esperienza e carattere: i due giocatori rimangono ancora oggi un punto di riferimento per l’attaccante. “Ho preso tanto da loro: i movimenti di Coda e la voglia di fare gol di Lapadula mi sono rimasti impressi“.
“A San Marino la svolta della mia carriera, ora voglio continuare a divertirmi”
Immaginate un momento della vostra vita in cui cambia del tutto ogni prospettiva. Una nuova visione, dei nuovi obiettivi. Dalle difficoltà iniziali, fino a porre le basi per costruire qualcosa di grande. Francesco Casolla vive questo momento proprio a San Marino, un’esperienza che rimane fondamentale nel suo percorso calcistico, ma non solo. “Il primo anno di Serie C è stato la svolta. Ho sentito molto il cambio di categoria e ho fatto fatica. La svolta è stata soprattutto nella testa: all’inizio del campionato sono stato almeno 5 o 6 volte in tribuna, e il percorso che ho fatto quell’anno è un motivo d’orgoglio“.
Una tappa che l’attaccante ricorda sempre, come un vero e proprio mantra per la sua carriera. “Guardando i giovani di oggi, ai quali cerco di dare consigli, penso a quel periodo e lo uso come punto di riferimento ancora oggi, anche nei miei momenti no“. Dal passato di San Marino torniamo ai giorni nostri, che per Casolla significano Fossombrone, ma con uno sguardo anche al futuro: quale sarà il prossimo passo? “Dopo più di 15 stagioni sento ancora quell’ansia pre partita che mi dà la carica e ne vado fiero. Io voglio ancora divertirmi e dare una mano a questa società, perché il Fossombrone è una famiglia“.