Francesco Lodi e il Catania, una storia d’amore che continua
Idolo, cuore e bandiera. La storia tra Francesco Lodi e il Catania continua, salda più che mai. “Verso l’infinito e oltre” direbbe Buzz Lightyear. Un legame viscerale tra i colori rossazzurri e il centrocampista napoletano, che per amore di maglia e città ha deciso nuovamente di sposare il progetto rossazzurro di Ross Pelligra per far rinascere il club dopo il fallimento.
Francesco Lodi e il Catania: amore nato nel 2011 all’ultimo giorno di calciomercato
Gennaio 2011, ultime ore di calciomercato invernale. Tra i tanti movimenti di mercato il Catania è in cerca di un centrocampista abile nei piazzati e che faccia da “faro” a centrocampo. Detto fatto, Pietro Lo Monaco individua queste caratteristiche in Francesco Lodi. Detto fatto, la società rossazzurra lo preleva dall’Empoli in compartecipazione per 600.000 euro ed eredita la maglia numero 10 da Pablo Barrientos, che in quella sessione di mercato lasciò la Sicilia per tornare 6 mesi in Argentina.
Il giorno dopo il suo arrivo, il 1 febbraio, Francesco Lodi è già in campo con il Catania, in una delicata trasferta a Cesena contro la squadra bianconera che vantava giocatori come Jimenez e Giaccherini. Il numero 10 si mette subito in mostra propiziando il gol che sblocca la partita di Maxi Lopez (la gara poi finirà 1-1). Ma i primi gol in maglia rossazzurra arrivano in altro scontro diretto, quello contro il Lecce il 13 febbraio e con la specialità della casa: il calcio di punizione. Due reti da piazzato che ribaltano il punteggio da 1-2 a 3-2 e che regalano tre punti pesantissimi per la corsa salvezza della squadra di Diego Pablo Simeone. Un’altra gemma memorabile su punizione in quella stagione è contro la Juventus a Torino, al 95′, segnando il gol del 2-2.
Francesco Lodi e i ritorni a Catania, prima in A e poi in Serie C
Catania è stata sempre la meta preferita per Francesco Lodi, tanto che è tornato per quattro volte a vestire la maglia rossazzurra. La prima è avvenuta nel gennaio 2014, quando è ritornato dopo 6 mesi al Genoa e in una squadra in piena lotta per la salvezza. L’esordio è da brividi: gol e assist al Bologna nello scontro diretto ed esultanza con la sua gente sotto la curva nord. Purtroppo la stagione non termina bene, il Catania retrocede in Serie B e Francesco Lodi si trasferisce al Parma.
Per il terzo atto bisogna aspettare l’estate 2017, quando in Sicilia arriva in panchina Cristiano Lucarelli. Insieme ad un’altra bandiera come Marco Biagianti, ha il compito di riportare il Catania in Serie B dopo tanti anni difficili. La stagione 2017-18 è ricordata dai tifosi rossazzurri per la clamorosa traversa colpita da Francesco Lodi in quel Catania-Siena semifinale playoff colpita al 118′. Se la palla fosse entrata la squadra sarebbe arrivata in finale e con un epilogo tutto da scrivere. Ma anche qui non c’è lieto fine e le strade si dividono ancora e anche in maniera brusca. “Ero tornato per contribuire al ritorno nel calcio vero del mio Catania. Non ce l’abbiamo fatta. Non ce l’ho fatta“. Un arrivederci brutto da digerire ma che non sa di addio.
La rinascita del Catania sotto la guida di capitan Francesco Lodi
“Capitano o mio capitano” pensano i tifosi del Catania. La dieci sulle spalle, la stessa grinta messa in quel febbraio 2011 nei primi passi in maglia rossazzurra. Francesco Lodi la scorsa estate decide di rimettersi in gioco ancora una volta con questa maglia per guidarla con mano verso il ritorno in Lega Pro. Sembra iconico, quasi uno scherzo (piacevole) del destino. Il primo gol in assoluto dell’era Pelligra lo segna proprio lui, il capitano, su calcio di punizione a Ragusa.
Un’istituzione per il Catania e per Catania. Francesco Lodi è nella storia e leggenda del club siciliano. Infatti, è il terzo marcatore di sempre della storia rossazzurra con 53 gol (solo Nicolosi e Mascara hanno fatto meglio) e miglior goleador ancora in attività. 226 presenze tra Serie A, Lega Pro e Serie D, da San Siro al Mimmo Rende di Castrovillari, sempre con la 10 sulle spalle e con la classe di sempre. Per sognare ancora e regalarsi grandi gioie sotto l’Etna.
A cura di Federico Rosa