Siamo giunti alla seconda puntata di “SerieD24 Talk“, il nuovo programma a cura della redazione di seried24.com, che andrà in onda ogni lunedì a partire dalle ore 15.00. Analisi, approfondimenti e curiosità sul campionato di Serie D e su ciò che accade nel mondo dilettantistico. Ospite della seconda puntata Francesco Montervino, direttore sportivo del Casarano ed ex giocatore di Taranto, Parma, Ancona, Napoli, Catania e Salernitana tra Serie A e Serie B.
A partire dalle 15.00, dunque, il ds del Casarano risponderà alle domande di “Serie D Talk”, programma in onda sulla pagina Facebook di SerieD24. A condurre la trasmissione saranno Fabrizio Caianiello e Domenico Cannizzaro.
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“Oggi in onore di Sorrentino indosso una t-shirt gialla. Tra l’altro è stato il mio unico gol in Serie A, anche se in porta c’era Aldegani e non l’attuale presidente del Chieri: a lui sarebbe stato più difficile segnare“.
“Forse è l’unica volta che lo possiamo paragonare a quel campionato di due anni fa quando ero direttore sportivo del Taranto, con squadre come Cerignola, Picerno, Andria, Lavello, Casarano, tante compagini molto accreditate. E’ una di quelle stagioni con cui ci sono veramente tante somiglianze, queste prime giornate lo stanno dimostrando”.
“Ci sono cinque o sei rose con budget importante, ma nessuno ha il coraggio di dire di puntare a vincere il campionato. Ogni settimana i club acquistano giocatori dalla sera alla mattina, probabilmente hanno fatto finta di risparmiare prima e stanno investendo ora. Bisogna avere pazienza per portare a casa il campionato e avere una linea guida, non farsi trascinare da un risultato negativo. Quando ci sono tante pretendenti più sei costante, più rischi di arrivare all’obiettivo finale. La programmazione e la pazienza sono importanti per accompagnare la squadra che centrerà l’obiettivo”.
“La gestione delle dinamiche è fondamentale: non ci può far prendere dal panico se si viene da alcuni risultati negativi. La gestione cambia il risultato finale. Non esiste una partita facile in questa stagione. Penso all’Afragolese: da noi ha dimostrato di essere un top club, poi pareggia in casa con il Lavello in maniera neanche in eccezionale. Penso al Brindisi che fa un filotto incredibile e poi fa un punto in due trasferte. Oppure la Cavese, perde in casa poi mette in fila risultati importanti; il Barletta che ha una squadra importante che fa tanti punti ma pochi gol. Ci sono tante dinamiche, da gestire e migliorare. Nel caso nostro, stiamo avendo una costanza di rendimento equilibrata, iniziamo ad avere una squadra che ha un buon equilibrio. Certo, mi sarebbe piaciuto aver pareggiato meno partite”.
“Saraniti sta facendo un recupero lampo: voleva essere convocato anche per la trasferta di Matera, ma lo abbiamo bloccato per precauzione. Domenica potrebbe essere disponibile, a patto che riesca a proseguire con il lavoro di recupero. La squadra, tuttavia, non ha sofferto molto la sua assenza dal punto di vista offensivo, mentre abbiamo fatto fatica in fase difensiva. Non è una questione di moduli, in base all’avversario riusciamo a identificarci. Paghiamo molto alcuni errori individuali, che vanno eliminati“.
“Non è una sorpresa, sono tanti anni che questa società migliora anno dopo anno. La dirigenza punta a vincere. Quando programmi e per diversi anni migliori sempre la tua classifica, arrivi al punto di giocarti il campionato. Credo che loro siano andati oltre le aspettative, con un grande gruppo e un grande allenatore, stanno facendo un lavoro eccezionale. Credo che possano essere una squadra fastidiosa, non so se però possano durare fino alla fine“.
“Con lui già da febbraio ho avuto un colloquio costante. Non pensando al Casarano, ma semplicemente per ampliare le mie conoscenze. Giovanni ha avuto la fortuna di lavorare con diversi miei amici, che hanno fatto calcio. Quando la soffiata in termini di consiglio ti arriva da personaggi importanti, ho approfondito il suo lavoro. Per 3-4-5 mesi ci siamo sentiti, fino a che sono arrivato all’idea di fare qualcosa di diverso. Per me arrivare al Casarano e fare la solita campagna acquisti faraonici e allenatori esperti della categoria non era in programma, ho voluto rischiare. E il rischio te lo prendi se si sicuro di vincerlo. Credo di aver fatto una scelta orgogliosa e ponderata“.
“Mai pensato a lui per la panchina”.
“Credo realmente che il Catania sia fuori concorso, perché il girone I non è difficile come l’H, e lì le spese folli non si sono controllate. Hanno una rosa esagerata, loro vogliono stravincere e lo stanno facendo in maniera netta, è anche giusto così. Sarà bello rivedere gli etnei nei professionisti molto presto, la piazza se lo merita. Mi dispiace perché potevano giocarsi il campionato con il Trapani che non ha iniziato bene, ma credo che il Catania abbia ormai spianato la strada”.
“Andremo a toccare l’approccio mentale. Qualcosa l’allenatore cambierà, solo perché si prende qualche gol di troppo. Fasano e Barletta sono squadre importanti ma il problema sarà loro“.
“In tanti. Devo fare meglio da direttore, per me vale tanto. Voglio lasciare il segno e voglia di essere chiamato direttore, e non capitano“.
“È il più bello di sempre? Si. Paragonabile a quello di Sarri, devastante. Contro la Roma ha gestito bene e nel momento opportuno ha tirato fuori il meglio. Il Napoli quest’anno è pieno di campioni e sorprese, quello che si respira a Napoli oggi è qualcosa di straordinario“.
“Ho fatto partite più importanti, ma il 10 giugno del 2007, il ritorno del club in A, una delle partite che più mi rimarrà in testa. Una notte fantastica, un qualcosa di straordinario”.
“Qualche accorgimento va fatto, bisogna dare all’allenatore la possibilità di lavorare in tanti modi. Se possiamo farlo subito lo faremo, altrimenti aspetteremo il mercato di dicembre. Mi aspetto di essere a dicembre tra le prime per poi fare i giusti accorgimenti”.