Classe ’88, brasiliano, originario di Jundiai. Felipe Sodinha è il classico mancino naturale tutta tecnica e fantasia cresciuto, come la maggior parte dei brasiliani, a pane, calcio e papaya. In Italia si è fatto conoscere con le maglie di Udinese, Bari, Paganese, Triestina, Portogruaro, Trapani e Brescia, per poi assaporare la Serie D con le maglie di Mestre e Franciacorta, club dove milita tutt’oggi. In mezzo a queste due esperienze, c’è anche la parentesi in Serie C con la maglia del Modena dove ha totalizzato 38 presenze e 5 reti.
“Mio padre giocava a calcio, e già quando avevo 4 anni mia mamma mi portava in braccio per andare a vederlo. Da grandicello mi vergognavo perché abitavo in una favelas e non avevo niente, neanche le scarpette per giocare. Mia mamma mi disse di provare, e lo feci. Mi piaceva tanto giocare, l’allenatore mi disse che avevo delle ottime qualità”.
“A 15 anni giocavo nella Paulista. Un osservatore venne a vedere una partita, fece un video e lo mostrò al presidente dell’Udinese che mi fece subito un’offerta per arrivare in Italia”.
“Brescia è la mia seconda casa. Mi sono trovato bene con tutti, sia tifosi che città. Ovvio vivo ancora a Brescia con la mia famiglia. E’ la squadra dove ho militato di più in carriera, dove ho vissuto sia emozioni belle che negative”.
“Mi manca soltanto la mia famiglia. Vorrei portare qui tutta la mia famiglia, anche mio fratello e mia sorella. Vivendo in Italia da così tanto tempo mi sono abituato a questo ambente. Il Brasile è diventato un paese molto pericoloso. Ci torno almeno una volta all’anno per vedere la mia famiglia, ma dopo 20 giorni di permanenza non vedo l’ora di tornare qui”.
“Amo tanto i bambini e ho un sogno per il futuro: prendermi cura di tutti coloro che desiderano giocare a calcio, e che magari non hanno la fortuna che ho comunque avuto io da piccolo”.
“Sono molto contento di essere qui. Volevo stare vicino alla mia famiglia, non volevo andare lontano e quindi abitando a Brescia dormo tutti i giorni a casa mia. Non ho ancora avuto l’onore di fare un salto nelle famose cantine di Franciacorta. Ho smesso di bere e quindi non vorrei avere tentazioni. Comunque mi hanno detto che sono bellissime e un giorno andrò a vederle”.
“Ho già realizzato il sogno di togliere la mia famiglia dalla povertà. Quello era il mio sogno principale, ed è stato bellissimo. Poi diventare calciatore e avere una bambina in salute. Adesso desidero continuare essere in salute, avere la mia famiglia, veder crescere la mia bimba e che diventi una calciatrice perchè è già forte!”