Dai campi di periferia alla Serie A, Patrick Ciurria segna e incanta con il Monza e parte del merito è di Pietro Fusco. Attuale Direttore Sportivo della Cavese, l’ex difensore di Empoli, Catania e Cavese l’ha scoperto tra i campetti di provincia e l’ha aiutato a farsi spazio nel calcio dei grandi. Cresciuto nel Castellarano, in Eccellenza, Ciurria ha saputo mettersi subito in mostra e meritarsi sin da giovane la Serie B prima e la Serie A poi.
Intervistato da SerieD24.com, Fusco ha spiegato come ha scoperto il ragazzo, il suo rapporto con Stroppa e la sua prima stagione in Serie A.
Grande talento e tocco di palla fino, Pietro Fusco ha così scoperto Ciurria: “In quel periodo facevo il responsabile del settore giovanile dello Spezia. Mi capitava spesso di andare tra i campi di periferia per visionare i ragazzi del posto. Volevo portare a tutti i costi gente valida e Patrick mi balzò all’occhio. Era una partita di rappresentativa di Eccellenza, ricordo bene. Nonostante fosse esile fisicamente aveva un controllo da grande giocatore e un’ottima coordinazione”.
Lo Spezia lo prelevò e l’allenatore Stroppa lo prese sotto la sua ala: “Il mister ci sapeva fare con i giovani. Lo fece giocare un po’ con la Primavera e poi lo convocò in Prima Squadra con grandi risultati nonostante avesse solo 19 anni. Meriti anche alla società che credette nel mio lavoro e investì sul ragazzo, fu una bella scoperta”.
A 29 anni, il grande salto in Serie A e i primi gol per Patrick Ciurria con il Monza: “Sinceramente mi aspettavo queste sue prestazioni perchè ha le doti giuste per giocare a grandi livelli. – spiega Pietro Fusco – E’ un ragazzo che ha sempre voluto fare il calciatore e ha incarnato tutti i valori. Merito della famiglia che gli ha dato fiducia e gli ha trasmesso tutto. Sono dell’idea che a qualunque età si possa andare in Serie A, il segreto è il lavoro quotidiano e la pazienza”.
“Se mi sento ancora con lui? Ma certo, – conclude Fusco – per carattere si fa volere bene da tutti. Persone come lui hanno il senso della gratitudine, sono contento di averlo scoperto. Ha avuto il coraggio di fare determinate scelte e ha avuto ragione, sotto certi aspetti come calciatori siamo cresciuti nella stessa maniera”.
A cura di Gennaro Dimonte