Rimini, città di mare e di sogni. Una vetta conquistata, una posizione da difendere e una sfida interna con l’Aglianese che può rappresentare una ulteriore conferma per la squadra guidata da Marco Gabburo. Sono 25 i puntini in classifica per gli emiliani, affiancati dal Lentigione.
Per cercare di mantenere questo ruolino di marcia la squadra di casa si affida nel suo scacchiere alle segnature di Gianmarco Gabbianelli. Il centravanti, classe 1994, è attualmente al terzo posto della classifica cannonieri del girone con 6 reti, 2 delle quali dagli 11 metri.
Nato a Fano 27 anni è cresciuto nel settore giovanile della squadra di paese, a Sant’Orso. Una squadra che milita in Prima Categoria. Perchè sempre dal basso si comincia. Un po’ come la costruzione del gioco.
Poi il passaggio al Rimini, dove ha giocato fra i 12 e i 16 anni.
Erano anni gloriosi, di assoluto splendore, dove il Rimini macinava prestazioni importanti in serie B e collezionava partite destinate a rimanere indelebilmente nel cuore dei tifosi bianco rossi.
Negli anni dove Gabbianelli è cresciuto al Rimini vi fu anche quella clamorosa stagione dove in quella serie B figuravano corazzate del calibro di Juventus, Genoa e Napoli.
“C’era una società importante con dirigenti di assoluto spessore che stavano dimostrando la loro forza e la serietà di una organizzazione lavorativa senza precedenti. Rimini è questa e tornerà ad esserlo” spiega il centravanti. Con il Rimini un percorso significativo fino agli Allievi Nazionali dove ha raggiunto le fasi finali. Un percorso ricco di soddisfazioni con 15 gol in una annata.
Poi l’eterno dubbio, la domanda amletica che potrebbe far perdere la testa a chiunque.
Come il lancio della monetina o la scelta della squadra del cuore. Come direbbe un leggendario attore italiano salito in cielo, Guido Nicheli: “Cambiare car è una scelta di vita, believe me!”
Inter e Juventus avevano dimostrato per Gabbianelli più di un interesse. Alla fine la scelta è andata sui colori nero azzurri. Una scelta dovuta alla forte crescita del settore giovanile dell’Inter.
In quella Primavera dove Gabbianelli è arrivato troviamo Francesco Forte ora al Venezia, Gennaro Acampora del Benevento e Marco Benassi alla Fiorentina. Era la primavera 2012 – 2013 guidata da Daniele Bernazzani, tra l’altro attuale allenatore dei colori nero azzurri di categoria. Oltre a questi vi è anche Simone Pasa del Pordenone e Niccolò Belloni, ora alla Lucchese. Giocatori con i quali Gabbianelli ha un rapporto più intenso e duraturo, fatto di scambi di messaggi.
Dopo il sogno chiamato Inter tante esperienze per il centravanti emiliano: Pro Patria, Prato per 2 stagioni, Alma Juventus Fano, Matelica, Monterosi, Campodarsego e Albinoleffe in serie C.
Prima del rientro a casa, a Rimini.
“Ci aspetta un’altra battaglia, l’ennesima. Questa squadra però ha i mezzi per fare un campionato di grande spessore. Il Lentigione sta tenendo un ruolino di marcia pazzesco ma occhio al Forlì, il quale, pur non avendo avuto una grande partenza, sta recuperando posizioni”.
Adesso il match con l’Aglianese: “Una partita da prendere con le molle perchè per mantenere la vetta non possiamo permetterci passi falsi. Dobbiamo vincere per la società e i nostri tifosi che ci seguono sempre con grande affetto”.
Poche parole, voglia di dimostrare il suo valore e cantare a squarciagola poche parole: Rimini, vai! Proprio come l’inno di questa squadra, ricca di storia come il suo simbolo formato dall’arco romano di Augusto, il più antico dei conservati e il ponte di Tiberio, vero e proprio monumento nazionale.
A fine campionato con questa classifica perchè non immaginare un passaggio sotto l’arco e sul ponte. La gloria del passato resta eterna, così come i nomi e cognomi che portano in alto Rimini, Rimini, come ha insegnato una celebre pellicola del 1987, che ha consacrato l’Emilia Romagna al pubblico italiano.
A cura di Giacomo Bertelli