Sembrava il colpo dell’anno quello messo a segno dall’Unipomezia lo scorso gennaio. Nel Lazio infatti arrivava Gai Assulin, attaccante israeliano classe 1991 con un passato al fianco dei più grandi nomi della storia recente del calcio. Quando il Patron del Pomezia, Valter Valle, chiuse l’affare, catturò l’attenzione dell’intero panorama calcistico italiano. Il primo “nuovo Messi” della storia, un giocatore che aveva esordito proprio al fianco del fenomeno argentino nel Barca e che era stato allenato da Guardiola avrebbe giocato nuovamente in Serie D. Ma a volte, purtroppo, i sogni non corrispondono alla realtà. Assulin a Pomezia non trova praticamente mai spazio. Non gioca mai ed il rapporto, che sembrava paradisiaco, termina definitivamente dopo appena 6 mesi.
Quello che è successo a Gai Assulin è il preludio di una storia che troppo spesso abbiamo visto negli ultimi anni. Un giovane di grande talento, fisicamente e tecnicamente simile a qualche grande giocatore, da subito etichettato come suo erede. Il paragone viene ancora più semplice se, addirittura come nel suo caso, con il giocatore fonte di ispirazione si condivide il percorso. Infatti Assulin, viene notato da giovanissimo dal Barcellona. In Catalogna svolge tutta la trafila delle giovanili. Le doti tecniche ci sono, salta ripetutamente l’uomo ed il fatto che sia un esterno mancino altro non fa che confermare la tesi di giornalisti e tifosi. Questo sarà il nuovo Messi. L’inizio effettivamente è anche dei più incoraggianti. Viene chiamato nel Barca B allenato da un giovanissimo Pep Guardiola. Qui, condivide lo spogliatoio con Pedro, Iago Falque e Sergio Busquets. Esordisce anche in prima squadra, in Coppa del Re contro il Leonesa. In campo quella sera, oltre a Zlatan Ibrahimovic, anche l’uomo di cui molti pensano Assulin sarà l’erede. Leo Messi. Ma si sa, spesso le etichette vengono smentite, bruciano le carriere e preannunciano esiti diversi.
Nonostante tutto Assulin è anche l’Israeliano più giovane ad esordire in nazionale. 16 anni e 352 giorni. Le premesse sono ottime. Nel 2010, dopo tanti anni passati a sognare il Campo Nou la prima esperienza fuori dalla Spagna. Si trasferisce al Manchester City, allora allenato da Roberto Mancini. Con la prima squadra però, non gioca praticamente mai. E allora l’anno successivo si trasferisce al Brighton, anche qui con scarsi risultati. Improvvisamente la fama e le aspettative maturate nel corso della sua giovane carriera vengono meno.
Dopo la negativa esperienza inglese è ora, per lui, di tornare nella sua seconda casa; la Spagna. Nel luglio del 2012 viene acquistato dal Racing in Serie B. Nei successivi 3 anni cambia 3 volte maglia. Granada, Hercules e Mallorca. In totale nella Liga2 segna 6 gol in 65 partite. L’alone magico che girava attorno al “Nuovo Messi” sembra essere definitivamente svanito. Prima di arrivare in Italia gira per un pò il mondo. Torna prima a casa, in Israele, con l’Hapoel Tel Haviv. Poi di nuovo in Spagna al Sabadell. Seguiranno Kairat Almaty in Kazakistan e Poli Iasi in Romania. Nel 2021 il Crema di Andrea Dossena, impegnato nel girone B di Serie D, decide di regalarsi un sogno. La speranza che quel giocatore tanto promettente potesse tornare ai lampi di talento di un tempo. Qui gioca in totale 14 partite e segna solamente 2 gol. Troppo poco. Allora ecco che a gennaio del 2022 un’altra squadra italiana decide di provarci. Proprio l’Unipomezia del Patron Valle.
Ora, di nuovo svincolato, Assulin cerca una nuova esperienza, per dimostrare, anche se in ritardo, di essere valso quella famosa e ingombrante etichetta.
A cura di Edoardo Gregori.