Paganese, Giampà: “Non sempre vince La Rosa più forte”
Giampà parla chiaro. Alla vigilia della sfida con la Casertana, la prima delle 15 finali( così le ha definite l’allenatore calabrese) che mancano alla conclusione della stagione, risponde cosi alle domande dei giornalisti. “Non sempre vince la rosa più forte“, riferendosi ai prossimi avversari, che ritiene il gruppo con più valori assoluti dell’intero girone. Eppure lì davanti, a contendersi la vetta con il Sorrento c’è proprio la sua Paganese.
Un cammino importante quello degli azzurrostellati. 8 vittorie consecutive, di cui 7 senza subire gol, che hanno permesso di agguantare la prima posizione a 40 punti. All’andata a Caserta è finita 2-2, con la squadra di Giampà che si è fatta riprendere nel recupero dalla doppietta di Vacca. “Dare il massimo in modo di non avere rimorsi” chiede l’allenatore ai suoi ragazzi, aggiungendo che in queste gare le motivazioni per i calciatori sono massime e la pressione va gestita nel modo giusto.
“Non sempre vince la rosa più forte”, le parole di Giampà
Di seguito, le parole dell’allenatore della Paganese.
“Incontriamo la squadra con la rosa più forte del girone, la Casertana. L’anno scorso in Serie A l’Inter aveva la rosa più forte e ha vinto il Milan. La squadra più forte è quella che è prima in classifica. Massimo rispetto per la Casertana e Cangelosi, che ha fatto per una vita il secondo a un maestro del calcio totale come Zeman. Per fare risultato serve avere più fame di loro. Sento dire che abbiamo 2 risultati su 3: non è vero, ci mancano 15 finali e una finale non si gioca per lo 0-0. Bisogna fare una partita perfetta perché loro hanno tanta qualità e puoi subire. Dovrà essere una giornata di sport e di festa per chi va allo stadio. Abbiamo recuperato 10 punti al Sorrento, ci sono altri 45 in palio e dobbiamo pedalare perché loro vanno forte. Bisogna continuare a dare il massimo in allenamento, in modo da uscire dal campo senza rimorsi. In partite così potrei lanciare le maglie per aria e i primi 11 scendono in campo, tutti i calciatori sono motivati. Il pubblico aumenta sempre di più e questo è merito dei ragazzi, che devono viverlo senza pressione”.