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Gianluca Esposito: “Attendo una chiamata da vertice. Nocerina? I fatti parlano di esonero sbagliato”

La solitudine dei numeri primi. Per raccontare vita e carriera di Gianluca Esposito basterebbe rileggere il sempre attuale romanzo di Paolo Giordano.

Uno spaccato della cultura italiana. L’apice della gloria toccata con l’approdo tra i professionisti appena due anni fa. Una vera e propria impresa, quella compiuta con la Gelbison nella stagione 2021/22. Un campionato vinto in Serie D e il sogno C solo accarezzato, sfiorato. Non vissuto a pieno. L’ultima annata è stata particolare, tra l’ambizione sfumata di Nocera e le difficoltà vissute con la Polisportiva Santa Maria.

La legge non scritta del calcio può essere crudele. Tant’è che uno degli allenatori più lanciati degli ultimi anni si è ritrovato ad attendere la sua occasione a stagione in corso: Non me l’aspettavo – racconta Esposito a SerieD24.com –. Solo tre anni fa, con la promozione in Serie C della Gelbison, abbiamo compiuta una vera e propria impresa. Ho avuto contatti nelle scorse settimane con diverse società, senza un esito positivo. Resto in attesa di una chiamata o di un progetto che sappia riaccendere la mia passione per questo sport”.

Lo studio e la gavetta come mantra essenziale. Così come la consapevolezza di chi si è guadagnato tutto con fatica e sudore. Sin dagli esordi alla guida della Sarnese nella stagione 2015/16: dal campo alla panchina, per iniziare la personale scalata di emozioni da vivere a bordo campo. In questo momento, un unico desiderio nella mente e nel cuore di Esposito: “Voglio tornare in panchina. E farlo per un campionato di vertice, guadagnando sul campo quella Serie C che non ho avuto modo di difendere con la Gelbison e dimostrare che posso giocarmela anche tra i professionisti. Per il momento continuo a studiare, aggiornarmi e attendere quella chiamata per cui valga la pena rischiare. Voglio realizzare qualcosa di importante.

Gianluca Esposito: “A conti fatti, l’esonero con la Nocerina non è stato positivo”

La Serie C conquistata con la Gelbison è l’apice di una carriera ancora tutta da scrivere. L’annata appena trascorsa, invece, resta una ferita che ancora brucia. Sì, perché l’opportunità Nocerina è svanita troppo precocemente: “Sono stato esonerato a Nocera alla sesta giornata, dopo la prima sconfitta in campionato – aggiunge Gianluca Esposito –. In quel momento eravamo a tre punti dalla Cavese. Il campionato ha poi detto che i rossoneri hanno concluso la stagione a sedici punti di distanza dal primo posto. A conti fatti, non so quanto sia stato positivo quel cambio in panchina. Avevamo un progetto con la società a medio-lungo termine, ma non mi è stato concesso il tempo necessario per provare a riportare la Nocerina in Serie C. Sia io che la società abbiamo commesso degli errori”.

Una piccola dedica, nell’ampio quadro dei ricordi, Gianluca Esposito la dedica alla Polisportiva Santa Maria. Un ambiente che resta sinonimo di famiglia, nonostante l’impossibilità di migliorare una situazione già ampiamente compromessa nel finale della passata stagione: “Ho provato a dare una mano in una situazione che era già abbondantemente compromessa. E l’ho fatto per aiutare famiglie che fanno bene al calcio, come quella della famiglia Tavassi. Ci tengo a sottolinearlo: quella la Polisportiva Santa Maria è una società composta da persone troppo perbene. A differenza di altre situazioni, la dirigenza non ha mai nascosto i propri errori: a loro auguro una pronta risalita nel più breve tempo possibile”.