Gianluca Esposito: “Sono pronto a tornare. Mi piacciono le sfide, voglio il talento”
L’intervista esclusiva a Gianluca Esposito, ex allenatore di Nocerina e Gelbison
“Far esprimere al meglio i giocatori mi regala grande gioia, ne sono molto affascinato“. Di certo una frase che colpisce, non da tutti, è il riassunto perfetto di umiltà, rispetto e qualità, caratteristiche principali dell’allenatore campano Gianluca Esposito, autore della promozione in Serie C della Gelbison nella stagione 2021/2022.
Il suo esordio prende il nome della Sarnese. “In quel campionato mi sono scontrato con club che puntavano più al mantenimento della categoria ed ho ottenuto risultati importanti già nei miei primi anni di carriera: salvarti bene con squadre che puntano alla salvezza equivale a vincere un campionato, si ottiene l’obiettivo della società in tutto per tutto. Questo mi ha portato ad avere la possibilità di esprimere il mio ruolo da allenatore al meglio”.
Esposito ama allargare gli orizzonti, ed è un grande osservatore. Concreto e deciso, ha ben chiari quali sono i suoi obiettivi. “Ieri ho visto la partita del Manfredonia e mi ha impressionato il difensore classe 2007 (Giovanni Castaldi), lo ritengo un profilo molto interessante, soprattutto perché gioca in un ruolo particolare sotto età. Non ho preferenze di sistemi di gioco. Mi piace un atteggiamento offensivo, giocatori che siano in grado di comandare il gioco, per metterli in condizione di esprimere il loro talento in maniera funzionale all’obiettivo di squadra“.
Un campionato vincente, tanti risultati ed obiettivi raggiunti, molti altri inseriti nel mirino. È proprio questa la particolarità di Gianluca Esposito: la concretezza, la voglia di fare e di saper fare.
Esposito: “Sono pronto a tornare, è quello che amo di più fare”
Gianluca non vede l’ora di ricominciare, e spera di tornare ad allenare il prima possibile. “Senza falsa modestia, credo di saperlo fare. Tra l’altro i risultati ne sono la dimostrazione“. E non ha minimamente torto. “Potrebbe esserci qualche ritorno ma mi piace intraprendere sfide anche in realtà e città nuove. Mi piacerebbe molto allenare nel girone H, ne ho avuto soltanto un assaggio quando l’anno scorso ho disputato le ultime dieci partite con il Santa Maria di Castellabate”.
Tra Gelbison e promozione in Serie C: i sogni si avverano
“È il coronamento di un percorso da allenatore” inizia così il racconto della sua “cavalcata straordinaria” con i rossoblù. Un desiderio, una meta che sembrava così lontana ma che, improvvisamente, è diventata la realtà di Gianluca. E i risultati non hanno mai smesso di parlare durante il corso della sua carriera: in dieci anni, otto sono state le stagioni in cui l’obiettivo richiesto dalle varie società è stato sempre raggiunto brillantemente. “I numeri, che dovrebbero comandare in questo mondo, ne sono la prova”. Fa eccezione soltanto la stagione scorsa. Ma anche i più grandi sbagliano. “Fin dall’inizio la società aveva l’ambizione di vincere il campionato con un lavoro in sinergia totale tra squadra, società e pubblico. Siamo riusciti a coronare il sogno di un’intera comunità battendo squadre molto attrezzate, come Cavese, Lamezia o Acireale di quella stagione, con passati professionistici alle spalle molto più storici ed importanti rispetto a quelli della Gelbison”.
Anche se l’esperienza si è rivelata di breve durata, Gianluca ha cercato di districarsi al suo meglio nella nuova realtà rappresentata dalla Lega Pro. “Non ho notato particolari differenze rispetto alla D. Chiaramente, per una matricola come la Gelbison, non avendo una struttura organizzativa pronta fin dall’inizio del campionato, scontrarsi con realtà territoriali molto più grandi ha generato qualche complicazione, che è stata pagata a caro prezzo. Ma non ho trovato difficoltà nell’allenare”.
Gianluca Esposito: “Per vincere la D? Bisogna essere all’altezza e coerenti”
Ma quali sono le caratteristiche per vincere un campionato così complesso come quello della Serie D? “Una struttura societaria forte e senza equivoci, l’obiettivo, il percorso chiaro e, soprattutto, la capacità della società e della tifoseria di essere coerente e ferma nei momenti negativi della stagione che, prima o poi, arrivano per tutti”.
Esposito aggiunge qualcosa di molto importante – “la capacità di tenere il timone dritto rientra tra quelle che non tutti hanno. Chi ci riesce ha sicuramente un vantaggio su tutti gli altri. Poi chiaramente bisogna avere una rosa all’altezza e un allenatore talmente abile da guidare una macchina che deve andare velocissima. In Serie D il secondo posto non conta niente quindi, rispetto alla Serie C, si hanno pressioni molto più alte“.
“Nocerina? Squadra superiore, arriverà fino alla fine”
“Sicuramente un pubblico da categoria superiore, com’è più facile trovare nel girone H rispetto a tutti gli altri”, le prime parole sull’esperienza con la Nocerina, allenata per un breve periodo da luglio ad ottobre 2023. “La vera differenza è questa: nel girone H ci sono tante squadre rappresentanti città importanti del calcio, che hanno una storia (soprattutto del recente passato) di calcio professionistico, quindi un numero caldo e numeroso. In questo la Nocerina non è da meno. Le pressioni che ci sono lì sono tantissime. La partenza sprint di quest’anno chiaramente favorisce l’entusiasmo di un pubblico che può essere determinante in specifici momenti del campionato e della gara stessa, ma che può essere veramente un peso difficile da sostenere se le cose non dovessero andare benissimo. Sono certo che è una squadra che arriverà fino alla fine, insieme alla Virtus Francavilla, con l’obiettivo di tagliare il traguardo prima rispetto a tutte le altre”.
E i gironi? La domanda ad un così abile conoscitore della Serie D non è di certo mancata. “Parlo dei gironi G, H e I, che sono quelli che conosco meglio. Da vincere sono tutti e tre difficili, con più o meno lo stesso grado di difficoltà. Il problema è che nel girone H tutte le squadre, anche quelle che lottano per mantenere la categoria, hanno un’organizzazione e un budget per cui anche salvarsi diventa molto difficile. Girone I? Questo è un po’ più semplice perché ci sono club che storicamente a dicembre iniziano ad avere difficoltà e non riescono a portare a termine un progetto coerente con quelle che erano le premesse iniziali fino alla fine del campionato.“. Ecco Gianluca Esposito, un allenatore dal grande senso pratico (e teorico), determinato e voglioso di alta qualità (d’altronde come la sua).